Effimera, delicata, fugace come l’illusione. E potente come l’amore. Sboccia “Flowers”, la nuova straordinaria canzone di Danda. Prodotta da Simone Ottaviano, la track è disponibile in tutti gli store e le piattaforme digitali.
A un anno dall’esordio discografico con “Mostro”, la “cantattrice” Alessandra Greco ci accompagna nel suo intimo viaggio nei sentimenti. Pubblica “Flowers”, il racconto di una magia che sfiorisce, di quel disincanto comune a tanti. Incontri una persona, pensi sia la cosa migliore che ti sia mai capitata, sei felice, spensierato e i fiori iniziano a crescere. Poi arrivano i dubbi, le incomprensioni, le insicurezze. Quante volte ci è capitato di pensare “ma allora era tutto nella mia testa?”. L’incantesimo iniziale non ci fa vedere chiaramente e, tolto il velo dagli occhi, arriviamo alla consapevolezza di una relazione finita. Quella gioia che ci aveva fatto fiorire è ormai stata distrutta, lasciandoti peggio di come sei partito.
«“Flowers” è stata scritta in tre momenti diversi.» spiega Danda «Quando ho iniziato, pensavo fosse una bella storia d’amore, poi la situazione è cambiata fino a disintegrarsi completamente.»
Nonostante tutto il dolore e la rabbia provati, però, la canzone si conclude così com’è iniziata: “I wanna hold you so tight in the mornings, your kisses make me so high I’ll ask for more”. Perché non importa quante volte ci abbiano ferito. “Le persone come me resteranno sempre attaccate a quella effimera, delicata, fugace illusione creata nella propria testa”.
Con la splendida cover realizzata da Maria Gravino, giovane artista napoletana conosciuta col nome di “More”, “Flowers” è il nuovo singolo di Danda. Fuori su Spotify / Apple Music / iTunes
Entra nel mondo di Alessandra Greco attraverso IG / IMDb - Segui Danda su Instagram / Spotify / YouTube
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Stefano Finocchiaro, il futuro più green dell’Italia comincia da Gruppo Altea
Oltre quindici anni di esperienza nello sviluppo e organizzazione di business, con particolare focus alla gestione di impresa nel settore delle rinnovabili. Il biglietto da visita di Stefano Finocchiaro, Ceo di Gruppo Altea, che vede la transizione energetica come scelta responsabile per il futuro più “green” dell’Italia.
È nel 2009 quando decide di fondare una nuova realtà. L’obiettivo è quello di fornire una struttura efficiente e completa a quanti vogliono investire nelle energie rinnovabili. Grazie all’ausilio di professionisti altamente specializzati e all’esperienza maturata negli impianti. Più di mille quelli installati da Gruppo Altea, cercando le soluzioni migliori e più all’avanguardia, per un portfolio ampio che comprende privati cittadini e aziende. Dalle Pmi ai grandi player sul territorio.
«Proprio grazie ai nostri valori e al nostro modus operandi,» sottolinea l’ing. Finocchiaro «siamo riusciti a fidelizzare una vasta clientela offrendo professionalità e prodotti all’avanguardia. Gruppo Altea ha infatti un occhio continuamente proiettato al futuro e alle innovazioni tecnologiche. Col sogno di vedere molto presto un’Italia più “green” grazie ai nostri prodotti.»
È con questa consapevolezza che l’azienda Esco con sedi a Catania e Trento si occupa di impianti fotovoltaici, promuovendo soprattutto la transizione energetica sostenibile. Dal capoluogo etneo, rivendica altresì il ruolo di centralità e il grande potenziale ancora inespresso nel campo delle rinnovabili espandendosi su larga scala. In possesso dell’attrezzatura e del know-how necessari, Gruppo Altea sta già iniziando ad installare al di fuori della Sicilia focalizzandosi sui grandi impianti e parchi fotovoltaici. L’obiettivo è quello di attestarsi come realtà nazionale leader nel settore.
Dalla progettazione, installazione e manutenzione di impianti fotovoltaici ai servizi di consulenza energetica su Gac, luce e gas, bandi e incentivi statali/europei. Dalla installazione e gestione di stazioni di ricarica intelligenti per veicoli elettrici al solare termico per il risparmio sull’acqua calda sanitaria sfruttando l’energia del sole. Dalla fornitura e posa di caldaie a condensazione, per ottimizzare il consumo di gas, ai climatizzatori e pompe di calore ad alta efficienza energetica.
«Investire nell’efficienza energetica, installare un impianto fotovoltaico in azienda, non è solo la soluzione temporanea a problemi quotidiani. È l’anello di congiunzione con il futuro.» continuando il Ceo di Gruppo Altea «Gli incentivi e i finanziamenti per le aziende, poi, arrivano a chi sa come intercettarli facendosi trovare pronto.»
Investire nel fotovoltaico significa scommettere sul futuro assicurando indipendenza energetica alla propria azienda ed energia gratis per almeno tre decadi. E il rientro dei costi avviene generalmente in quattro-cinque anni dall’acquisto dell’impianto. Per le imprese virtuose esistono inoltre diverse agevolazioni: credito d’imposta, reverse charge, Nuova Sabatini, Decreto Fer1 e gli incentivi a favore delle comunità energetiche. Autoproduzione è sinonimo di risparmio. Con il merito di contribuire alla salvaguardia del pianeta diminuendo le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Ne consegue un significativo ritorno d’immagine, utile ad ampliare il proprio business raggiungendo ulteriori segmenti di mercato.
Perché, per un’azienda energivora, risparmiare in bolletta è sicuramente il vantaggio più immediato ed evidente di un impianto fotovoltaico, ma non è il solo. Per assicurarsi benefici nel lungo termine, servono soprattutto esperti che supportino questa stessa visione, che facciano da trait d’union tra imprese e gestori energetici. Occorrono professionalità che facilitino la realizzazione degli impianti. Una filosofia che contraddistingue la proposta di Gruppo Altea, con una metodologia per step affinata nel tempo. Alla base un team di persone che sono il capitale più prezioso. L’esperienza maturata da una squadra vincente che fa la differenza anche e soprattutto nel modo di approcciarsi al cliente. Massima trasparenza, cordialità e professionalità. Sempre col sorriso sulle labbra e pronti ad accettare persino le sfide più ardue.
Un servizio quanto più completo ed efficiente, che va dalla presentazione dell’azienda alle proposte di soluzioni su misura. Dalla progettazione degli impianti all’installazione del prodotto fino alla cura degli aspetti fiscali e finanziari. E - non da ultimo - l’assistenza clienti, a garanzia del rispetto degli elevati standard di qualità offerti.
«Questo è lo spirito di Gruppo Altea e di chi ne entra a far parte. Trasmettere la voglia di innovarsi per migliorare sé stessi, gli altri e l’ambiente in cui si vive.» Parola di Stefano Finocchiaro.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda al sito ufficiale dell’azienda e ai canali social ad essa collegati....
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L’onomastico del dio Sole, sul dancefloor impazza la pungente ironia di Gibo
Disco Settanta a 120 bpm, intro di sax e sconfinata goliardia. In pista c’è Gibo con L’onomastico del dio Sole (Attic Records Torino). Brioso, scanzonato, irriverente, il nuovo singolo inneggia alla voglia di leggerezza. Puro sound made in Sicily, destinato a diventare un esilarante tormentone estivo.
Il brano
Al ritmo travolgente che omaggia la black music dei Trammps, il brano ci riporta alla memoria l’atmosfera spensierata e cameratesca del liceo. Un periodo vissuto dal Nostro, catanese fino al midollo, con la verve tipica di quegli anni. Anni in cui viene ripetutamente ripreso dai compagni di classe per gli scherzi sconsiderati e le dissacranti parodie musicali incentrate su di loro. E proprio quei ragazzi, oggi adulti, continuano ad essere parte integrante di ogni nuovo progetto discografico. Anche di questo. Un danzereccio susseguirsi di scherzi, lazzi e paradossi dal finale esplosivo, nel quale l’autore ringrazia la mitica terza B del ‘78, fonte continua di ispirazione.
In pieno mood Seventies, il trascinante pezzo dance trae spunto dalla vita quotidiana: persone, fatti, storie, rielaborati in chiave ironica. Una costante dell’artista siciliano, che è diventata la sua cifra stilistica. L’onomastico del dio Sole (Attic Records Torino) è presente in tutti gli store e le piattaforme digitali. Un brano scritto e composto da Giuseppe Bonaventura; l’interpretazione, la voce e le chitarre sono di Gibo.
Il videoclip del singolo è disponibile al seguente link:
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L’artista
Nato da padre tenore e madre violinista nel 1960, il cammino di Gibo, al secolo Giuseppe Bonaventura, non poteva che orientarsi verso l’arte musicale. Lo fa attraverso un percorso di formazione che passa per gli ascolti di Beatles, Santana, Deep Purple. Così come per i grandi cantautori italiani che lo hanno sempre ispirato. Performer, compositore e polistrumentista catanese, trova nella chitarra il suo più grande amore e un’inseparabile compagna di vita. Suona una musica, nella quale confluiscono svariate contaminazioni, dal rock al beat, pur mantenendo uno stile melodico originale e riconoscibilissimo. Un sound made in Sicily improntato alla goliardia, al nonsense, all’ironia più dissacrante.
Si susseguono a ritmo serrato i passaggi radiofonici e le apparizioni in tivù. Partecipa anche trionfalmente a prestigiosi concorsi canori. Da ultimo, il 3 e 4 agosto 2023, è finalista al XIV Festival Città di Mascalucia (CT) con la hit Era il tempo delle mele. Con la mission del buonumore fa parte di diversi gruppi come i Cockroaches, gli Hiades, i Sempre Nomadi, i Beatless. Nel 2005 fonda la band Gibo & Evergreen, un sodalizio durato cinque anni, fino a quando non inizierà l’avventura solista con brani di propria composizione.
Nel 2007 pubblica il singolo Baby che verrà inserito all’interno del programma Italia ti canto su Rai 2. Poi nel 2009 è la volta di Goccia di mare, scelto come sigla finale della trasmissione televisiva Stasera tocca a te. Escono via via Mi dispiace saperlo, L’alba è chiara, Se la mente non c’è, Quando il cuore non c’è, Rose nel cielo, L’uomo di Pisa. Tutte tracce che hanno contribuito a totalizzare oltre 300.000 ascolti su Spotify. Nel luglio 2023 torna in pista con L’onomastico del dio Sole. Brioso, scanzonato, irriverente, il nuovo singolo di Gibo inneggia alla voglia di leggerezza. Puro sound made in Sicily, destinato a diventare un esilarante tormentone estivo.
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Spettacolare, impetuosa, delirante. Tutta la potenza rigenerante della solitudine ripiegata in un Assolo. La creatività musicale e poetica di Anna Dari trasforma le tenebre in luce e riaccende la vita.
Pianista per scelta, compositrice per caso, scrittrice per passione. La sensibile artista astigiana combatte il male oscuro della depressione con l’arma della propria musica e vince. Nel 2020 il primo premio al Concorso internazionale “Salvatore Quasimodo” sezione Musica al prestigioso CET di Mogol e nell’agosto 2021 pubblica Oltre la nebbia. Un progetto discografico nuovo, diverso, metaforico. Con un cambio di rotta e di stile rispetto ai primi dieci anni del suo comporre. L’album (edito da Blue Spiral Records) contiene sette gemme preziose, tra cui la raffinata e struggente Assolo che aveva dato il la iniziale.
Realizzato dallo studio ImagesLab di Asti, il video di Assolo rappresenta l’ultimo atto di un percorso interiore iniziato con la composizione del brano nell’estate 2017. Erano trascorsi due anni e mezzo di totale silenzio. Un periodo durante il quale Anna Dari aveva deciso di chiudere definitivamente il coperchio del suo pianoforte e della composizione pianistica. Ma il destino ribalta le carte in tavola e la pone in relazione con un’altra anima a lei affine. Travagliata, fragile, in cerca di un appiglio.
La colpisce fortemente la storia, per la potente energia che quell’uomo era riuscito a sprigionare dal fondo del pozzo in cui si trovava. Straordinariamente capace di superare la sofferenza fisica dovuta a un grave incidente che aveva compromesso in modo significativo l’uso del piede e quindi della camminata. Ma il sogno, da appassionato runner, di partecipare alla maratona cui tanto anelava, lo spingono ad allenarsi sistematicamente. Senza cedere allo sconforto né alla paura dell’insuccesso o alla facile rinuncia. E così fu. Il trionfo della volontà e della sete di vivere sul dolore psicofisico invasivo.
Pur nel profondo di un forte stato depressivo, anche Anna Dari sente la spinta emotiva ad alzarsi dal letto ed avvicinarsi nuovamente alla tastiera. Dopo due anni e mezzo di ferma compositiva, trasforma la storia di quell’uomo in musica. E nasce Assolo (disponibile al seguente link:
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Il desiderio di realizzare un video del brano si è protratto nel tempo fino ad arrivare ad oggi e alla meravigliosa opportunità dell’aprile 2022. Paride Candelaresi, Assessore alla Cultura del Comune di Asti, insieme al Direttore del Teatro concedono l’autorizzazione ad effettuare le riprese all’interno del prezioso Alfieri.
«Girare le riprese del video “Assolo” all’interno di un meraviglioso teatro d’epoca è stata per me un’esperienza unica e irripetibile.» racconta Anna Dari «Mi trovavo faccia a faccia con quella compositrice che per quindici anni aveva agognato di portare la propria musica nel mondo, sognando i grandi teatri. Suonare nel silenzio dell’Alfieri, nudo, spogliato del pubblico, mi ha emozionato. Un’emozione resa ancor più vivida e potente dal ricordo che proprio in quel luogo speciale aveva avuto inizio la mia carriera. Una carriera - confesso - che avrebbe meritato di più. E ancora ci spero. Così come, attraverso quest’“Assolo”, nutro la speranza di poter lasciare ai miei figli un saluto, una traccia, forse eterna, chissà, di cui possano un giorno sentirsi orgogliosi.»
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Amare, la prepotente leggerezza del vivere nella lirica di Francesco Reitano
Amare. L’infinito presente di un sentimento che Francesco Reitano declina nella dolcezza e nella meraviglia, lo stupore della vita; la protezione e la cura nei confronti della figlia, a tutela dello stesso amore.
L’esplosione di una lirica dove la voce del cantautore catanese si sposa perfettamente con la musica, riuscendo a trasmetterci sul finale un ritrovato senso di quiete.
Arrangiato da Mario Pappalardo, registrato e mixato presso lo studio L.a.m., Amare è il quinto brano che farà parte dell’Ep Nuvole negli occhi, un progetto artistico orgogliosamente made in Sicily di prossima pubblicazione. In origine, però, erano previste solo quattro tracce.
«L’ispirazione del brano è nata impetuosa e inarrestabile, scritto quasi interamente di getto.» dichiara Francesco «Durante lo sviluppo dell’arrangiamento prendeva vita l’eco di un ricordo lontano e allo stesso tempo conosciuto, che suonava familiare. Qualcosa che mi dava serenità e un rifugio nel quale custodire ogni mio singolo pensiero.»
“Un’aria alla Battiato”, come un dono speciale da preservare nel tempo e nello spazio, superandone i limiti e le dimensioni. Per gli argomenti trattati e l’intimità con cui il pezzo si è sviluppato, la decisione di omaggiare il Maestro diventa imprescindibile: lambiscono la coda strumentale di Amare citazioni di No time no space e La cura. Il brano si conclude con i versi di una delle più belle canzoni mai scritte: “perché sei un essere speciale, ed io avrò cura di te”. La dedica di Francesco Reitano alla figlia Ornella, che irrompe come un uragano nella vita del cantautore. Nient’altro da aggiungere al testo né al significato. D’altronde la musica è come la poesia. Parafrasando il Troisi pensiero, “è di chi gli serve”.
L’immagine di copertina rappresenta il viaggio iniziato dal musicista vent’anni prima. Un orizzonte e una strada, semplicemente. Dove ogni cosa, però, ha acquistato un sentire diverso rispetto ai soliti panorami, trasformata com’è dalle pieghe. Tutto è visibile tra le sgualciture, se si riesce a leggere dentro. Protagonista del video di Amare, affidato alla regia di Daniela Petix (e disponibile al seguente link:
), è un foglio di carta. Appallottolato, accartocciato, raggrinzito. Un foglio sul quale nessuno penserebbe di realizzare un disegno da esposizione. Eppure ugualmente funzionale ed anzi arricchito di sfumature “diverse” e originali.
Biografia
Nato ad Acicastello (CT) il 29/12/1965, Francesco Reitano impara a suonare la chitarra a dodici anni e canta. Ha sempre cantato fin da piccolissimo. La forte passione per la musica cresce via via, con l’urgenza di diventare qualcosa di più che un piacevole hobby. Gli ascolti dei Beatles, degli Eagles, Stevie Wonder, Otis Redding, Battisti, Dalla, De André e il cantautorato italiano anni Settanta/Ottanta formano il suo background, con una vera predilezione per Pino Daniele. Si esibisce con band giovanili fino ai venti, poi la decisione di interrompere le esibizioni in pubblico. Invece che scontrarsi con la realtà preferisce piuttosto adeguarsi. E, forse per sopravvivere allo strappo così forte con la propria anima artistica, si trasforma sempre più nel personaggio che avrebbe dovuto interpretare per essere accettato dagli altri: l’irreprensibile lavoratore, il bravo marito, il buon padre.
Ma è proprio l’arrivo del fiocco rosa in casa Reitano, che scuote fortemente la vita di Francesco. L’uragano Ornella è un’autentica rivoluzione in atto, che esplode prepotente e che si può tentare di contenere e canalizzare solo attraverso la musica. Dopo aver appeso la chitarra al chiodo per oltre trent’anni, Francesco Reitano riprende a suonare e si perfeziona studiando canto e musicoterapia. Nel frattempo, il mondo intorno era cambiato. E il mondo musicale ancora di più. Anche la sua voce era diversa, sporca, graffiata. Forgiata dalle esperienze vissute e come riempita di crepe dal tempo passato a non curarsene. Ma con tutta la personalità che ora lo contraddistingue. Alla soglia dei cinquant’anni, non riesce più a resistere al richiamo della musica e sceglie il nuovo sé stesso. Contro tutti e tutto.
È finalista al concorso Luci delle stelle 2015 e sul podio, lo stesso anno, alla finalissima di A voice for Music su Tv Gold. Seguendo la grande passione per Pino Daniele, fonda i Man in Blues, con cui esordisce nel 2017 a Risuoni, l’official tribute band contest più importante in Italia. La voce velata e le sfumature blues/soul della sua timbrica si sposano perfettamente con le canzoni del geniale cantautore partenopeo. Il pubblico apprezza molto le numerose performance live che continuano a crescere. Insieme a Marco Corbino, tra i migliori chitarristi catanesi, fonda gli FM Funky Radio, un duo voce e chitarra che porta in giro un repertorio di classici della musica italiana e internazionale interamente rivisitato in chiave funky. Nel 2019 Francesco Reitano pubblica il suo primo inedito dal titolo “Non è vero”, poi è la volta di “Canterò” (scritto da Cesare Grillo). Progredendo negli studi di armonia e dello strumento, affina la sua ispirazione: ora le emozioni fluiscono libere, inarrestabili.
Nell’estate 2021 approda su tutte le piattaforme digitali “Portami al mare”. Ad ottobre dello stesso anno è la volta di “Nuvole negli occhi”, che ottiene uno straordinario successo replicato a dicembre da “Vorrei”. Il 14 febbraio 2022 Francesco Reitano pubblica “Amare”, singolo dedicato alla figlia, che farà parte anch’esso dell’Ep di prossima uscita. Per il cantautore siciliano si tratta di una nuova evoluzione di quel modo del tutto personale che ha di raccontarsi e raccontare la sua musica.
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Chitarra elettrica, batteria, ritmo tirato di 145 bpm. Il talentuoso cantautore siciliano sfoggia un’inedita veste rock e canta d’amore.
Dopo lo straordinario successo di “Nuvole negli occhi” e “Portami al mare”, Francesco Reitano ci stupisce con “Vorrei”: un’esortazione a godersi l’un l’altra, in pienezza; un brano che parla d’amore, del prendersi adesso. Un’urgenza artistica che nasce dalla consapevolezza che non si può prevedere il domani, “perché un conto le cose è dirle, ma il futuro poi che ne sa”.
Beat alla Jackson e riff alla Gilmour, “Vorrei” prende già primo ascolto. Pur rimanendo molto melodica, la canzone gioca con il rock anni Settanta, quello di Battisti, Finardi, Fossati, con richiami ad autori più recenti come Carmen Consoli e Max Gazzè, strizzando l’occhio a Colapesce e Dimartino.
«Per me “Vorrei” ha rappresentato una sfida molto interessante» racconta Francesco «perché, per la prima volta, ho provato a scommettermi in una veste insolita, da rocker, pur rimanendo me stesso. Lavorando al brano in sala di registrazione, abbiamo trovato una definizione molto calzante; una definizione che veste perfettamente il mio modo di essere, di cantare, portato in quel mondo: “un rock in giacca e cravatta”.»
Abito elegante e chitarra al collo, il versatile autore etneo estrae dal cilindro magico un “rock d’essai” intimo e vitale; una carica di energia che fa esplodere tutta la sua vis poetica. Interamente scritto e composto da Francesco Reitano, “Vorrei” è un progetto artistico orgogliosamente made in Sicily, che fa parte dell’Ep “Nuvole negli occhi” di prossima pubblicazione, registrato presso lo studio L.a.m. di Catania. Arrangiato da Mario Pappalardo al piano e alle tastiere, il brano vede la partecipazione di musicisti del calibro di Enzo Di Vita alla batteria, Antonio Moscato al basso e Giuseppe Minutolo alla chitarra.
Graziano Piazza firma la regia del videoclip di “Vorrei”. Ironico, grottesco, sferzante, prende di mira il mondo dei talent per raccontare una realtà televisiva spesso fatta di roboanti appellativi ma di scarsi contenuti. Un ringraziamento particolare va a Pandi, Mario, Giuseppe e Marilena e allo spirito con il quale si sono messi in gioco partecipando alla messa in scena di questa gustosa satira disponibile al seguente link:
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Biografia
Nato ad Acicastello (CT) il 29/12/1965, Francesco Reitano impara a suonare la chitarra a dodici anni e canta. Ha sempre cantato fin da piccolissimo. La forte passione per la musica cresce via via, con l’urgenza di diventare qualcosa di più che un piacevole hobby. Gli ascolti dei Beatles, degli Eagles, Stevie Wonder, Otis Redding, Battisti, Dalla, De André e il cantautorato italiano anni Settanta/Ottanta formano il suo background, con una vera predilezione per Pino Daniele. Si esibisce con band giovanili fino ai venti, poi la decisione di interrompere le esibizioni in pubblico. Invece che scontrarsi con la realtà preferisce piuttosto adeguarsi. E, forse per sopravvivere allo strappo così forte con la propria anima artistica, si trasforma sempre più nel personaggio che avrebbe dovuto interpretare per essere accettato dagli altri: l’irreprensibile lavoratore, il bravo marito, il buon padre.
Ma è proprio l’arrivo del fiocco rosa in casa Reitano, che scuote fortemente la vita di Francesco. L’uragano Ornella è un’autentica rivoluzione in atto, che esplode prepotente e che si può tentare di contenere e canalizzare solo attraverso la musica. Dopo aver appeso la chitarra al chiodo per oltre trent’anni, Francesco Reitano riprende a suonare e si perfeziona studiando canto e musicoterapia. Nel frattempo, il mondo intorno era cambiato. E il mondo musicale ancora di più. Anche la sua voce era diversa, sporca, graffiata. Forgiata dalle esperienze vissute e come riempita di crepe dal tempo passato a non curarsene. Ma con tutta la personalità che ora lo contraddistingue. Alla soglia dei cinquant’anni, non riesce più a resistere al richiamo della musica e sceglie il nuovo sé stesso. Contro tutti e tutto.
È finalista al concorso Luci delle stelle 2015 e sul podio, lo stesso anno, alla finalissima di A voice for Music su Tv Gold. Seguendo la grande passione per Pino Daniele, fonda i Man in Blues, con cui esordisce nel 2017 a Risuoni, l’official tribute band contest più importante in Italia. La voce velata e le sfumature blues/soul della sua timbrica si sposano perfettamente con le canzoni del geniale cantautore partenopeo. Il pubblico apprezza molto le numerose performance live che continuano a crescere. Insieme a Marco Corbino, tra i migliori chitarristi catanesi, fonda gli FM Funky Radio, un duo voce e chitarra che porta in giro un repertorio di classici della musica italiana e internazionale interamente rivisitato in chiave funky. Nel 2019 Francesco Reitano pubblica il suo primo inedito dal titolo “Non è vero”, poi è la volta di “Canterò” (scritto da Cesare Grillo). Progredendo negli studi di armonia e dello strumento, affina la sua ispirazione: ora le emozioni fluiscono libere, inarrestabili.
Nell’estate 2021 approda su tutte le piattaforme digitali “Portami al mare”. Ad ottobre dello stesso anno è la volta di “Nuvole negli occhi”, che ottiene uno straordinario successo. Il 15 dicembre Francesco Reitano pubblica “Vorrei”, singolo che farà parte anch’esso dell’Ep di prossima uscita. Per il cantautore siciliano si tratta di una nuova evoluzione di quel modo del tutto personale che ha di raccontarsi e raccontare la sua musica.
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Nuvole negli occhi di FRANCESCO REITANO, raffinatezza allo stato puro
Classe, eleganza, raffinatezza. Francesco Reitano dà voce al canto e sono “Nuvole negli occhi”. Tra atmosfere jazz e sonorità pop, arriva su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo dell’artista catanese.
Viene il momento in cui il ricordo accarezza dolcemente i pensieri trasformando il dolore in tenerezza, la mancanza in forza. Malinconiche le note suonate dal piano ci trasportano in un mondo dove tutto diventa onirico, sognante. Come un tatuaggio che prende vita. E da quel momento sai che il ricordo vivrà sempre dentro di te e negli occhi di chi rimane. Solo uno sguardo, un solo bacio ancora e… “Nuvole negli occhi”.
«Questo brano è un regalo a chi ha voluto donarmi pensieri, stati d’animo, i propri sentimenti.» dichiara Francesco «Ho provato a raccontare le emozioni che mi sono state regalate in confidenze quasi sussurrate. Con grande dignità e compostezza, leggendoci dentro la bellezza del ricordo oltre che il semplice dolore. Anche questo è provare a rinascere. Dalle ceneri e dalla distruzione come una fenice.»
In “Nuvole negli occhi” è molto forte l’influenza degli ascolti cantautoriali di Francesco Reitano, che lasciano comunque unicità al pezzo. Pino Daniele rimane il primo riferimento, per quanto riguarda lo sviluppo e la progressione armonica nelle composizioni dell’artista etneo, con una traccia riconoscibile. Così come riconoscibili sono lo stile di Lavezzi, la delicatezza compositiva di Nino Buonocore, l’eleganza jazz del miglior Cammariere.
“Nuvole negli occhi” è una canzone interamente scritta e composta da Francesco Reitano. Un progetto artistico orgogliosamente made in Sicily, che farà parte dell’Ep omonimo, registrato presso lo studio L.a.m. di Catania. Arrangiato da Mario Pappalardo al piano e alle tastiere, il brano vede la partecipazione di musicisti del calibro di Cristian Falzone alla batteria, Antonio Moscato al basso ed Edoardo “Tinturia” Musumeci alla chitarra.
Graziano Piazza firma la regia del videoclip di “Nuvole negli occhi”. Onirico, etereo, sognante, grazie alle suggestive performance dei giovanissimi Martina Ventura e Paolo Leanza e alle splendide coreografie di Anna Lombardo dell’accademia di ballo Animescalze. Pura poesia in movimento disponibile al seguente link:
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BIOGRAFIA
Nato ad Acicastello (CT) il 29/12/1965, Francesco Reitano impara a suonare la chitarra a dodici anni e canta. Ha sempre cantato fin da piccolissimo. La forte passione per la musica cresce via via, con l’urgenza di diventare qualcosa di più che un piacevole hobby. Gli ascolti dei Beatles, degli Eagles, Stevie Wonder, Otis Redding, Battisti, Dalla, De André e il cantautorato italiano anni Settanta/Ottanta formano il suo background, con una vera predilezione per Pino Daniele. Si esibisce con band giovanili fino ai venti, poi la decisione di interrompere le esibizioni in pubblico. Invece che scontrarsi con la realtà preferisce piuttosto adeguarsi. E, forse per sopravvivere allo strappo così forte con la propria anima artistica, si trasforma sempre più nel personaggio che avrebbe dovuto interpretare per essere accettato dagli altri: l’irreprensibile lavoratore, il bravo marito, il buon padre.
Ma è proprio l’arrivo del fiocco rosa in casa Reitano, che scuote fortemente la vita di Francesco. L’uragano Ornella è un’autentica rivoluzione in atto, che esplode prepotente e che si può tentare di contenere e canalizzare solo attraverso la musica. Dopo aver appeso la chitarra al chiodo per oltre trent’anni, Francesco Reitano riprende a suonare e si perfeziona studiando canto e musicoterapia. Nel frattempo, il mondo intorno era cambiato. E il mondo musicale ancora di più. Anche la sua voce era diversa, sporca, graffiata. Forgiata dalle esperienze vissute e come riempita di crepe dal tempo passato a non curarsene. Ma con tutta la personalità che ora lo contraddistingue. Alla soglia dei cinquant’anni, non riesce più a resistere al richiamo della musica e sceglie il nuovo sé stesso. Contro tutti e tutto.
È finalista al concorso Luci delle stelle 2015 e sul podio, lo stesso anno, alla finalissima di A voice for Music su Tv Gold. Seguendo la grande passione per Pino Daniele, fonda i Man in Blues, con cui esordisce nel 2017 a Risuoni, l’official tribute band contest più importante in Italia.
La voce velata e le sfumature blues/soul della sua timbrica si sposano perfettamente con le canzoni del geniale cantautore partenopeo. Il pubblico apprezza molto le numerose performance live che continuano a crescere. Insieme a Marco Corbino, tra i migliori chitarristi catanesi, fonda gli FM Funky Radio, un duo voce e chitarra che porta in giro un repertorio di classici della musica italiana e internazionale interamente rivisitato in chiave funky. Nel 2019 Francesco Reitano pubblica il suo primo inedito dal titolo “Non è vero”, poi è la volta di “Canterò” (scritto da Cesare Grillo). Progredendo negli studi di armonia e dello strumento, affina la sua ispirazione: ora le emozioni fluiscono libere, inarrestabili.
Nell’estate 2021 approda su tutte le piattaforme digitali “Portami al mare”. Ad ottobre dello stesso anno è la volta di “Nuvole negli occhi”, il nuovo inedito che farà parte dell’Ep omonimo. Per il cantautore Francesco Reitano si tratta di una nuova evoluzione di quel modo del tutto personale che ha di raccontarsi e raccontare la sua musica.
Segui Francesco Reitano su:
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LEDA CANTA LA SOLIDARIETÀ PER LA CROCE ROSSA DI OVINDOLI
Le pagine dei ricordi, il nuovo disco di Leda, fa tappa a Ovindoli nel cuore de L’Aquila.
Giovedì 19 agosto alle ore 22:00, in piazza San Rocco, Leda terrà un concerto di beneficenza. La serata è dedicata alla locale Croce Rossa.
«Sono onorata di porgere un gesto concreto di solidarietà verso la Croce Rossa di Ovindoli che, mai come durante questo periodo di pandemia e difficoltà, ha sostenuto e continua a sostenere il paese ed i suoi abitanti attraverso un impegno costante di supporto alle Autorità sanitarie.» dichiara Leda «A ciascuno di quegli uomini che si spendono quotidianamente per gli altri va il mio grazie più sentito e spero anche il vostro.»
Esibirsi il 19 agosto in piazza San Rocco a Ovindoli è per Leda un duplice motivo di gioia: poiché si tratta di un concerto dedicato alla Croce Rossa e perché ama profondamente questo paese che da quindici anni ormai rappresenta la sua seconda casa.
Il borgo di Ovindoli, incluso nel territorio del parco naturale regionale Sirente-Velino, è una piccola gemma incastonata nel cuore de L’Aquila. Su una quota che raggiunge i 2222 m s.l.m. del monte Magnola s’inerpica una delle più radiose ed attrezzate stazioni sciistiche dell’Abbruzzo. Dvinnërë, in dialetto marsicano, ospita eventi sportivi internazionali e manifestazioni culturali. È culla d’arte, fa parte dell’associazione nazionale Borghi autentici d’Italia, con la mission dell’accoglienza turistica e il fiore all’occhiello della ristorazione. Suggestiva località che ha dato i natali a campioni dello sci che la rappresentano nel mondo, Ovindoli è anche un paese ricco di musicisti: Max Di Ponzio, pioniere dello snowboard in Italia, con il suo sassofono, e Domenico Angelosante al pianoforte ne sono un piccolo esempio.
«Sarà molto emozionante per me» continua Leda «esibirmi su quel palco, che ha visto le performance di artisti del calibro di Edoardo Bennato e Loredana Bertè, e proporre i brani del mio nuovo album.»
Le pagine dei ricordi riunisce tutti i brani scritti dalla “Dottoressa del bellessere” negli ultimi anni: una raccolta di pensieri, speranze, rabbia, fragilità, desideri, concentrati ed espressi in musica. Sette pagine da sfogliare, tenendo aperto il cuore alla possibilità del cambiamento: ora scaturito dall’indignazione per le violenze ancora perpetrate sulle donne o per offrire un destino migliore a bambini senza futuro, ora per riappropriarci del senso di libertà più profondo e dei nostri sogni.
Le pagine dei ricordi (distribuzione Cdbaby e disponibile su tutte le piattaforme digitali) è un disco dai toni multisonanti, arrangiato e suonato magistralmente dal compositore Vito Terribile, che ha scritto e gentilmente concesso il testo e la musica di Io lo so, presso il suo “Lift” Studio Recording in Roma, con la partecipazione straordinaria di Ermanno Presaghi e la collaborazione di insigni musicisti del panorama capitolino, tra i quali spicca il sax di Gigi Galante. Il coronamento di un lungo lavoro certosino durato anni, per il quale si ringraziano anche Primestudio di Stefano Zanchetti con Randy Roberts ai cori, Luca Leonori per la supervisione sonora, Vincenzo Coccoli e Simone Villani per la regia e il montaggio degli splendidi videoclip e tutte le altre maestranze intervenute.
Le pagine dei ricordi racconta sette esperienze di vita e di umanità: Le cose che sogni, I nostri eroi, Shalom, Il senso del mare, Mai più, Io lo so, Oltre la vita. Un viaggio in musica attraverso il quale l’artista dei “concerti solidali” esprime tutto l’entusiasmo nel riuscire a mettere i propri talenti, ancora una volta, a disposizione degli altri. Il meraviglioso progetto discografico di Leda nasce infatti con una mission umanitaria: i proventi di vendita e tutti gli eventi di promozione saranno devoluti interamente ad associazioni no profit e Onlus.
«Ogni volta che scrivo un pezzo e lo realizzo, penso allo straordinario privilegio che ho nel poter mettere a disposizione dei più fragili la mia arte. Mi sento parte di un universo che unisce tutti gli uomini come gocce dello stesso mare.» Leda
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La consapevolezza di essere una musicista passa anche per una certa maturità artistica. Lo sa bene Charisse Dumlao che ha iniziato a suonare all’età di quattro anni. Quasi autodidatta fino al trasferimento a Manila, è diventata una virtuosa del piano, impegnata in numerosi concorsi, masterclass e festival internazionali.
Allieva di Patria Aliwalas, Peter Porticos e See Siang Wong, ha tenuto concerti in Svezia, in Svizzera e nelle Filippine. Reduce da una tournée trionfale con il violoncellista Thomas Demenga, si ripresenta al grande pubblico con un nuovo progetto discografico declinato nel romanticismo dei preludi.
Per Charisse Dumlao la musica è una dea che dà forma a tutto ciò che è astratto.
«La musica mi ha dato la vita, una vita che non è mai stata facile. Mi ha portato via dalla povertà, strappandomi alla forte depressione che ho attraversato.»
Cresciuta in una famiglia ai limiti dell’indigenza, in una cittadina delle Filippine senza contatti con la musica classica.
«A casa nostra, non avere l’elettricità per alcuni giorni, non era un fatto insolito. Nei giorni in cui mancava e l’intero quartiere era silente, i miei amici d’infanzia venivano a chiedermi di suonare il piano. All’epoca non avevamo idea di cosa fosse la musica classica, ma ho suonato per loro e tutto intorno si è riempito di musica.»
Una virtuosa del pianoforte che, esercizio dopo esercizio, non perde mai di vista la propria vita.
«Essere una virtuosa del pianoforte significa accettare anche di essere solo una goccia nel mare dei talenti. Ci sarà sempre un bambino di otto anni più bravo di te, o un collega che ha fatto enormi progressi. Devi imparare a reinventarti di tanto in tanto e a non farti mai schiacciare dalla pressione. Soprattutto devi continuare ad esercitarti, e non dimenticare mai che la vita non è solo pianoforte.»
La libertà di esprimersi al meglio, senza la paura di essere giudicati. Avendo ben chiari gli obiettivi da raggiungere.
«Dopo una pausa di quasi otto anni che si è conclusa nel 2018, il mio obiettivo principale è quello di andare avanti realizzando quante più registrazioni e quanti più concerti possibile.»
Padrona del proprio tempo, è una donna e artista che riscopre il senso della felicità.
«La vera felicità è sapere che la giornata di qualcuno si è illuminata perché mi ha sentito suonare.»
S’intitola “Preludes” il nuovo album di Charisse Dumlao distribuito da Kbox Studios in collaborazione con Ditto Music.
«Il preludio è un brano strumentale di carattere introduttivo. Tuttavia, nel corso della storia della musica, Chopin, attraverso la sua Opera 28, ha dato al preludio un significato diverso, rendendo ogni pezzo autonomo, con una vita propria. Nel mio album “Preludes”, oltre all’Opera 28 di Chopin, ho incluso anche tre bellissimi preludi di Rachmaninoff: quello in Sol minore, in Do diesis minore e in Re maggiore. Suonerò anche La cattedrale sommersa di Debussy, un brano che per me ha un significato profondo. “Preludes” sarà distribuito da Kbox Studios in collaborazione con Ditto Music.»
La magia di un processo creativo che la porta alla definizione di un nuovo progetto artistico.
«Ogni momento di creatività è pura magia. Sei piena di ispirazione, perdi il senso del tempo, dimentichi chi sei. Ci sei solo tu e la musica.»
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