Designofpsychology| 20 maggio | scuola Oggi a Milano c'è stato un momento speciale. Nell'aula convegni del multicentro Gruppobea si è tenuto un interessante incontro tra la classe del 4 anno del corso Relazioni Internazionali per il Marketing dell'ITE Falcone-Righi di Corsico e l'azienda. Ventidue studenti hanno conosciuto le realtà Gruppobea e Soacasa partecipando al training di 4 ore "passaggio tra scuola e lavoro" tenuto dallo psicologo e trainer Jonas W. Bendaou. Una giornata bellissima, fatta di domande e racconti di ogni singolo vissuto, che ha portato i ragazzi ad avvicinarsi al mondo del design e del lavoro cavalcando le emozioni. L'idea, nata dalla collaborazione tra l'istituto e l'azienda Gruppobea al fine di introdurre lo sviluppo delle singole consapevolezze, è stata voluta fortemente dalla docente di diritto internazionale Maria Elena De felice che, assieme alla collega Cristina Macchia, docente di francese, ha supportato la classe in questa esperienza. Passaggi chiave nei confronti della formazione Gli step sono stati essenzialmente tre: Il primo, legato alla visita in show room con tappe in ogni area merceologica, condotto da Gaia Cabrele, ex studentessa di galdus e adesso coordinatore accoglienza clienti. Il secondo, in aula con la presentazione di Roberto Gatti, amministratore unico di Soacasa, che ha toccato i concetti di resilienza, coraggio, volontà, onestà, ed ha aiutato i ragazzi e le ragazze a comprendere quanto sia necessario puntare su passione e determinazione nel passaggio tra scuola e lavoro. Il terzo step, infine, ha visto come protagonisti gli studenti che hanno avuto modo di parlare delle loro visioni e dei loro sentimenti nei confronti di futuro e lavoro. Tutto si è concluso con un piccolo buffet di saluto nel solarium Gruppobea. I protagonisti Cominciamo da lei, Roberto. Conduce una organizzazione leader nel mercato del design, della finitura e della architettura, che opera con 2 showroom di oltre 5000 mq e si rivolge agli oltre 9500 consolidati operatori del settore in Milano e provincia. Con i suoi 100 dipendenti si appresta a festeggiare i primi 50 anni della sede storica di Gruppobea. Ci spieghi, perché sono importanti momenti come questo? Perché oggi ha voluto esserci nonostante tutti i suoi impegni? Innanzitutto sono felice di essere stato coinvolto in questa esperienza che ho trovato efficace per gli studenti e soprattutto per noi. Ritengo che dedicare tempo alle future generazioni sia non solo utile ma doveroso. La nostra azienda è in una fase transizionale e vive intensamente il cambio generazionale. Questo ha fatto in modo che nel tempo crescesse una sensibilità speciale nei confronti dei giovani, le loro esigenze e le loro visioni. Quel che mi è sembrato fondamentale trasmettere ai giovani che hanno partecipato al training è quanto sia importante, per avere successo nella vita del lavoro e non solo, il concetto dell’impegno, della “faticaâ€, della dedizione, senza affidare le priorità al “posto di lavoro prestigioso†e al “guadagno (a volte fin troppo facile)â€; perché diventare bravi, competenti, professionali, generosi nei confronti dell’azienda per cui si lavorerà, non potrà che garantire sicurezza, continuatività, remunerazione e, soprattutto, soddisfazione e realizzazione personale. In parole povere, dipenderà da noi diventare un protagonista o una comparsa nel mondo del lavoro e della vita Professoressa DeFelice, intanto complimenti per la determinazione nel voler costruire questo bellissimo evento. Le va di raccontarci come è nata l'idea, e come è stato strutturato l'evento? Ogni anno il nostro Istituto organizza stage formativi per le classi quarte. In questo contesto ho incontrato Gruppobea e segnatamente Jonas Bendaou. E’ stato un incontro importante perché entrambi abbiamo subito concordato sulla necessità di mettere in primo piano le esigenze formative degli studenti. Ed è per questo che, oltre ad ospitare alcuni studenti in azienda nel mese di giugno, Gruppobea si è resa disponibile ad organizzare un momento di incontro, una vera e propria visita aziendale. In pochissimo tempo, grazie anche all’accordo con il Consiglio di Classe, sono riuscita a coinvolgere tutta la 4ARIM in questa attività che ha superato ogni aspettativa. I ragazzi sono tornati a casa entusiasti. Veniamo alla più giovane. Gaia, tu hai seguito lo stesso percorso di questi studenti grazie ad uno stage che ti ha portato alla assunzione. Adesso fai parte della squadra e copri il ruolo di coordinatore nella accoglienza clienti. Cosa ti ha colpito in questo evento? Soprattutto, cosa consigli a questi ragazzi? Sì, ho fatto esattamente il loro stesso percorso; Ho 19 anni, sono tutti più o meno miei coetanei e, anche per questo, li ho sentiti molto vicini. Di questo evento mi ha colpito molto la voglia e la curiosità di conoscere il mondo del lavoro, che per molti studenti rimane ancora una realtà sconosciuta. Mi ha fatto molto piacere notare che alcuni dei ragazzi presenti avevano già ben in mente cosa voler fare in futuro, il che non è scontato al giorno d’oggi. Sulla base della mia esperienza mi sento di consigliare di dimostrare realmente quanto si vale rimanendo sé stessi, e di non abbattersi mai davanti alle difficoltà. Inoltre suggerirei di inseguire sempre i propri obbiettivi e persistere nell’ottenerli. Nulla è facile, ma che bello quando raggiungi le tappe che ti sei prefissato. Professoressa Macchia. L'abbiamo vista assai coinvolta in questa giornata formativa. Partecipativa e poi grande appassionata di storia. Il suo ruolo è stato determinante. Quali sono state le positività di questo incontro? Sinceramente quando la collega mi ha proposto di partecipare alla visita aziendale non pensavo ad un incontro di questo genere. Avevo in mente i soliti noiosi discorsi di presentazione aziendale e invece sono stata piacevolmente sorpresa di sentir parlare dell’importanza della storia, del diritto e delle relazioni internazionali nel contesto lavorativo. Jonas è stato davvero coinvolgente, ha fatto anche accenno al sistema francese e io, come docente di francese, mi sono sentita a casa. Gli studenti Ci ha colpito molto la risposa degli studenti, che si sono dimostrati maturi e aperti, alla ricerca naturale delle emozioni più nascoste. Ognuno di loro si è messo in discussione raccontando qualcosa di sé e cercando di costruire una visione per il prossimo venturo. Aurora, tu sei stata una delle protagoniste in questo evento che ha visto te e i tuoi compagni di classe mettersi in gioco anche sul versante dei sentimenti. Insieme a Michela sei la rappresentante di classe e ci sei piaciuta moltissimo per la grinta e per le idee chiare. Raccontaci come è andata e quale è stato il sentimento del gruppo. L’incontro è stato interessante e coinvolgente. Ci ha fatto riflettere sul nostro essere studenti. L’obiettivo era una visita aziendale e invece ci siamo ritrovati a parlare di noi stessi dei nostri sentimenti e delle nostre aspettative future. Io sinceramente mi sono molto emozionata. Alcuni di noi hanno vissuto una sorta di viaggio introspettivo. Jonas ci ha condotto alla scoperta delle nostre emozioni e a me sono venute anche le lacrime. Alcuni compagni hanno fatto più fatica a farsi coinvolgere, ma del resto è così anche a scuola, in occasione delle interrogazioni. E poi, l’energia degli altri. In questa giornata ci ha colpito anche Sara, 17 anni che da grande vuole fare la psicologa. Francesco, un'energia superlativa. Ed ancora, Luca, uno sportivo che ama il design. A “rompere il ghiaccio†è stata l’altra Aurora che ha subito esternato la sua passione per la grafica e il design. Sono intervenute anche Andrea, Halima, Alice, Martina, Matilde e Gianluca. Le prime due ancora un po’ insicure e dunque poco determinate riguardo ai loro obiettivi futuri. Le altre invece con le idee già chiare, ma a volte non pienamente consapevoli. Gianluca ha invece parlato della sua passione per lo sport e la forma fisica, richiamando il discorso dell’amministratore unico sulla importanza della determinazione della passione per il raggiungimento degli obiettivi di vita e di lavoro. Tutti si sono messi in gioco mostrando le proprie passioni e le grandi potenzialità da sviluppare. Insomma una esperienza che ha lasciato un piccolo fuoco all'interno di una classe meravigliosa, dotata di ragazzi e ragazze, studenti e studentesse, soprattutto storie e visioni bellissime che a noi hanno fatto bene regalandoci l'idea del vero senso della vita: il viaggio tra le emozioni ed i sentimenti. ... Continua a leggere