BREVE FARSA DI DIVERSA GENTE
Riempio di vita il mio bicchiere macchiato di vino
con versi frizzanti imprigionati in tante bollicine
Nel mio tracannare soave , l’aurora accelera ed appare .
Nell ‘alba di questo giorno freddo
Vari personaggi salgono sul mio palco immaginario
Qualcuno ha i baffi e le scarpe rotte
Chi balbetta
Chi castiga
Chi deride
Chi fa finta di recitare la sua parte
Chi dice
Chi ascolta
Chi va incontro alla morte
Con la ruota sgonfia
Un auto passa lentamente nella mia mente
Passa con tanti illustri visitatori
Con un signore con gli occhiali d’oro
Con una signora grassa che suona l’armonica con la bocca
Con il vecchio che ha un corto circuito nel suo cervello
Con una fatina , fattasi bionda, più bella di Marilyn Monroe
Con tutti io parlo d’amore
Con tutti prendo accordi
In disaccordo
Faccio le carte false per recitare questa commedia
E la sera è fredda come la pelle dei demoni
I tre Magi
Guardi siamo venuti da lontano
Non posso concepire una logica diversa
Lei ci vuole in questa farsa improvvisata a ritmo di beguine
Io mi accontento di vedervi suonare jazz
Io suono la tromba sa
Io la chitarra
Io sono un maneskin
Io sono fuori di testa
Facciamo cosi andiamo tutti al bar di Mario
Va bene signore autore
La sera è fredda , affilata come una lama di coltello
Pronta a riaprire questa vecchia ferita
Pronta a portarmi in un altra dimensione
Attraverso i portici sporchi di vecchi umori
La guardia ,osserva lo scendere ed il salire dei passanti dalla metro
Angeli mistici, musici, e carrettieri giocano a carte tra loro
Si rincorrono nella grande piazza della memoria
I palazzi sono obliqui nella loro storia
Una storia di miseria, sequenza di varie azioni rivoluzionarie
Rappresentazione di un suicidio di massa
Qualcuno trema come la fiamma nel braciere
Ascolto la cantilena d'un ubriacone
Vedo sette donne sotto la luna
Torcersi i capelli verdi e lunghi fino ai piedi
Rimango basito non posso credere , cosa sta accadendo
la città e sempre più un covo di spettri e fantasmi
di vecchi sporcaccioni che fanno la fila per entrare
nei cinema a luce rosse
Una carneficina culturale
Una storia che non mi va raccontare
Dietro questo angolo di strada
Con la mia disperazione
La mia canzone accarezza la donna di cuori
La donna che avrei voluto come moglie
Una donna d’amare in queste lunghe notti invernali
Alzatevi e in girotondo ,gridate più̀ forte
Ch'io più̀ non senta il canto di quell’ubriacone
E mettetemi accanto tutte le ragazze bionde
In questo spazio estetico
In questa sera compromessa dalla indecenza
Questa bellezza , azzarda a divenire una ridicola commedia
Senza senso
Sulla scena i miei personaggi ragionano
Chi vuole vincere
Chi vuole andare via
Verso un altra esistenza
In un altra edizione
In un altra recita
Un altra canzone, poi andiamo a dormire
Le rime si sbilanciano nel buio dell’ incoscienza
Sembrano fiammelle che danzano dentro la mia mente
Tra i miei ricordi
Tutto preclude alla giusta esperienza
Tutto riassume un senso personale di recitare a soggetto
Questa parte menefreghista io non la recito
Mangiatevi le caldarroste
Chi sogna , chi canta
Nun c’è stanno denari
Futuristi li chiamano
Ma sono fascisti
Per me sono comunisti
Saranno caso mai artisti
Con il loro sguardo fisso le loro trecce ritorte
Qualcuno s'ubriaca guardandosi allo specchio
Sono attori
Minchia io non oso giudicare.
Cadono le ombre nell’oblio si riflettono tremando nelle ore notturne
L’attrice canta sempre a bassa voce la sua sofferenza
Le fate ,hanno verdi chiome che incantano chi incontrano per strada
Il bicchiere cade per terra in un schianto d'un romper di risate
La vita è un gioco di parti mai definite
Si ricomincia sempre da zero
Si ricomincia sempre , quando qualcuno ubriaco
Alle sette di mattina ,vuole saltare dalla finestra
Andare verso un altro giorno, verso un'altra storia.
Per recitare questa ridicola commedia, senza pregiudizi e senza altre illusioni.
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