Plinio il Vecchio nei suoi scritti parlava ampiamente delle capacità depurative e digestive di alcune acque campane. Queste acque un tempo venivano conservate in otri di creta o barili di legno e trasportate. La città delle acque minerali e solforose è certamente Castellammare di Stabia, famosa per i suoi taralli dolci, chiamata cosi per via del castello del ducato di Sorrento che raggiunse il suo massimo sviluppo nel periodo romano come mostrano i resti delle ville residenziali di antichi patrizi romani e il museo archeologico e le mura circondariali.
In questo posto nell’ottocento si svilupparono gli stabilimenti termali. Le antiche terme, composte di piscine e padiglioni, furono inaugurate nel 1836. Negli anni ottanta sorse un nuovo complesso con vari tipi di acque. Nel 1933 è stato fatto il primo imbottigliamento ufficiale. Le acque solfuree ferrate sono importanti per la riabilitazione, per l’idroterapia, per i fanghi, per la fisioterapia, per le inalazioni, per problemi dermatologici e ginecologici.
L’acqua acetosella, esportata in America e in tutto il mondo, è magnesiaca, effervescente naturale, dotato di nitrato, di una buona percentuale di calcio, potassio, sodio, bicarbonato e silicio. La sua composizione chimica alcalina ricca di anidride è ottima per la cura dei reni.
In questo luogo esiste pure l’acqua della madonna, con proprietà digestive, che si trova in via Caio Duilio, che è una fonte aperta sempre, inaugurata nel 1962. Viene imbottigliata in bottiglie verdi alla sorgente e spedita nel mondo. Questa acqua era usata dai marinai e per questo si dice che protegga i naviganti.
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