Viviamo in una società caotica, complicata, dove predomina la casualità. Una società che mira al successo ma che poi trascura il senso della morte. Spesso ci colpisce la mancanza di rispetto, di morale, gli errori di giudizio frequenti. In questo caos non c’è rispetto per la morte, ossia si rispettano solo le persone autorevoli, i vip che muoiono gli altri sono carta straccia da mandare al macero. La tutela della memoria riguarda solo ricchi e potenti, attori e calciatori. Per la gente comune al momento del trapasso non c’è nessuno, i parenti sono impegnati a fare shopping, ad andare alla settimana bianca e non hanno tempo. Poi nel pianificare il funerale non si bada ai dettagli, si fanno cerimonie sbrigative con poche persone. Siamo testimoni del fatto che pochi vanno ai funerali, specie i giovani, e pochi frequentano i cimiteri e portano fiori. Non ci sono più visite gratuite nei cimiteri, i loro viali sono tristi e deserti. In inverno nessuno si reca a fare visita ai defunti. Per molti defunti è un affronto, sono nel dimenticatoio anche quando alcuni figli e parenti sono ancora in vita.
Si preferisce la cremazione perché è più rapida e indolore. Spesso le ceneri sono gettate al vento, nel mare o addirittura sono state scambiate, perse dalla varie agenzie funebri, negli aeroporti le ceneri sono state rubate dai ladri e poi gettate via insieme ad altri oggetti. Le ceneri vengono perdute in incidenti. Si tende a dimenticare subito un funerale. Immediatamente ci si getta nella vita e si riprende la vita di sempre. Non ci sono momenti di arresto, di preghiera, di riflessione, tutto scorre veloce nel caos. Nessuno si domanda chi è morto in uno stabile quando esce un funerale, nessuno si ferma aspetta il passaggio, si fa un segno di croce. Anzi capita che qualcuno si giri indifferente continuando a fare quello che stava facendo con un atteggiamento di totale indifferenza, non partecipativo. La reazione è quella di continuare la propria attività, lo scopo quello di fare finta di nulla. Nessuno osserva più i vicini di casa anziani che alla fine periscono soli in casa senza assistenza e vengono ritrovati dopo mesi. Accade che si è subito dimenticati. Vengono ricordati più i cani e i gatti morti, i nostri animali domestici. Per loro ci sono lapidi e tombe, ed è giusto ma è anche giusto ricordare e andare a trovare chi non c’è più. Nessuno piange più ai funerali, chi lo fa è giudicato debole, ridicolo. Ai funerali si percepisce un senso di vuoto e desolazione. Parenti e amici accampano scuse per non essere presenti, un impegno di lavoro, la vacanza al mare e il viaggio all’estero. Le motivazioni per sottrarsi sono molte e di vario tipo. L’idea è sempre quella di ignorare la morte, di farla passare sotto silenzio, dato che non si trovano risposte alla sua esistenza.
Il dramma è che in questo caos corriamo, pensiamo alla carriera, ai soldi, alla bellezza del corpo per finire dimenticati come una casa in rovina, abbandonata, un po' poco per chi si è affannato per emergere.
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