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PSICOPERETTA DI PULCINELLA Pulcinella era nato in un paese dove la gente campava alla giornata Pulcinella era uno tipo strano che sognava di girare il mondo . A spese dei contribuenti. Era una maschera inusuale figlia del popolino . Era un mezzo pappagallo che sapeva recitare commedie senza piedi. Con diligenza pulcinella era cresciuto in compagnia di arlecchino e Balanzone due strane marionette che dicevano essere dei gran burloni. Pulcinella era quello che sognava . Era una maschera di ieri oggi e domani . Era un sogno che s’apriva nel vento della rivolta. Pulcinella : vorrei capire chi mi ha creato . Pulcinella ma chi ti pensa Ti illudi pulcinella Io illuso Hai tanto pensato , ti cresciuto la barba Sembri un delinquente A mi pare uno scansafatiche. Pulcinella aveva fatto il callo alle malelingue Non badava più alle occhiatacce. Alle lusinghe. Alle facezie. Pulcinella coltivava un ideale . Essere diverso. Essere una maschera popolare. La voce del popolo Pulcinella ,diretto sopra la luna a cavallo di un missile. Pulcinella alla fermata dell’autobus , aspetta colombina che scenda dalla casa del commendatore tromboni. Pulcinella era la marionetta più irrequieta di tutto il vecchio teatrino. Aveva sempre da protestare, o perchéé all'ora della recita avrebbe preferito andare a spasso, o perchéé il burattinaio gli assegnava una parte buffa, mentre lui avrebbe preferito una parte drammatica. Si mangiava le mani . Perché debbo fare quello che dice il burattinaio Ma stai zitto , bada quello ti butta sul fuoco come legna da ardere Non voglio morire Non vuoi morire ? Voglio vivere arlecchino girare il mondo essere felice Pulcinella sei un senza patria Non amo i cattivi padroni Non hai un motivo valido per continuare questa commedia Vorrei andarmene a Las Vegas a giocare a mosca cieca con gianduia Portare colombina sulla grande ruota panoramica di Londra. Fargli vedere il panorama dall’alto Quante cose vorrei fare La vita mi ha castigato dietro questa maschera Dove recito la mia parte Io non voglio essere più comunista Ma che dici Cosa dico Allora fallo tu pulcinella Sali tu sul palco fai sorridere tu grandi e piccini Prendile tu le legnate dal diavolo Dal commendatore tromboni Dal dottor pantalone Fallo tu pulcinella che io divento arlecchino Anzi Pirandello I giorni passarono la vita passo e cosi pulcinella trovo il coraggio di dire ad Arlecchino, - taglio la corda. E così fece, ma non fu di giorno. Una notte egli riuscì a impadronirsi di un paio di forbici dimenticate dal burattinaio, tagliò uno dopo l'altro i fili che gli legavano la testa, le mani e i piedi, e propose ad Arlecchino: Vieni con me. Ma arlecchino lo guardò sotto occhi e gli disse Sei matto dove mi vuoi trascinarmi ? Mi vuoi vedere morto Ti porto con me arlecchino nel paese dei balocchi Giocheremo tutto il giorno Balleremo . Mangeremo tanto fino a scoppiare Faremo l’amore con tante belle marionette Non saremo più schiavi Non saremo più marionette con i fili Arlecchino rosso in faccia Gli grido basta. Scappa tu io sto bene qui Mangio e recito la mia parte E solo questo sai fare Io voglio fare quello che mi sento di fare Allora fatti un ballo con me arlecchino Pulcinella tu sei matto Io arlecchino sono un briccone Sono questa giornata grigia che mi attende per strada Sono questa folla e questo popolo Sono uno , nessuno e centomila Sono quello che vedi Sono quello che sogno Arlecchino non voleva saperne di separarsi da Colombina, ma Pulcinella non aveva intenzione di portarsi dietro anche quella smorfiosa, che in teatro gli aveva giocato brutti tiri. Se non vuoi venire con me Andrò da solo, - decise. Non ho bisogno di nessuno io Sono uno spirito libero Sono l’espressione stessa dell’arte Sono quello che narro e canto Ed il mondo arlecchino non mi spaventa Vado a cavallo del vento, verso ponente ,verso nuove avventure oltre quello credi di avere e possedere. Vado e andrò fino in fondo alla speranza di una nuova era che trascende il termine preciso dello sviluppo economico ed etico Si sono una maschera e me ne vanto Farò spettacoli fantastici strada facendo E se tu non vuoi venire arlecchino a farmi da spalla Mi sceglierò un compagno qualsiasi persona capace di dialogare con me Arlecchino pensa «Che bellezza, - pensa - non sentirsi più tirare da tutte le parti da quei maledetti fili. Che bellezza mettere il piede proprio nel punto dove si vuole». Il mondo, per una marionetta solitaria, è grande e terribile, e abitato, specialmente di notte, da gatti feroci, pronti a scambiare qualsiasi cosa che fugge per un topo cui dare la caccia. Pulcinella riuscì a convincere arlecchino a seguirlo. Ed una sera stellata prima che terminasse la recita . Quando tutte le marionette dormono e sognano di essere umane . Sognano di vivere nuove avventure . Sognano intensi amori . Dolci tentazioni . Sognano pane e formaggio. Mentre il burattinaio abbacchiato nella sua brandina conta i soldi guadagnati dallo spettacolo. Pulcinella ed arlecchino si calarono con una corda e scappavano verso la luna. Pulcinella corri arlecchino Non ci sono perché Pulcinella aspetta che mi viene il fiatone Sei un fellone Tu una molla di mutande Dillo di nuovo e non ti porto più con me Molla di mutande Arlecchino sei una macchia nella coscienza di artista Tu pulcinella sei la mia rovina Non tutti i pesci vengono a galla. Tu mi hai fatto ubriacare di sogni e avventure con il tuo parlare mi hai promesso una terra promessa Mi hai promesso un posto in paradiso Arlecchino allora sei proprio un maccherone Pulcinella non tollero un dire cosi scurrile Hai ragione E corri che la strada e lunga La vedi la luna dobbiamo raggiungerla Poi cavalcare una stella cometa e giungere nel paese dei giganti Dovremo combattere i nostri incubi peggiori per giungere nel paese della meraviglia. Pulcinella il vento della malinconia mi avvolge l’animo Mi prende e mi conduce oltre quello che vedo Non possiamo fermarci Dobbiamo continuare a viaggiare nella nostra immaginazione Dobbiamo attraversare il grande prato dell’orsa maggiore Attraversare la nostra coscienza Per giungere alla giustizia Alla meraviglia che apre l ‘ali e ci porterà dove ogni cosa diviene Ma questa è un illusione Io prendo uno spillo e faccio scoppiare ogni illusione Ma siamo quasi giunti sulla cometa Haarlem Io te lo detto arlecchino sei un pistacchio Tu un pasticcione Tu pulcinella sei un involtino con le cotiche Io sono un lestofante Tu lo sei tu lo dici Io lo dico Chi la detto qui siamo solo io e te Allora vuoi farmi arrabbiare Arrabbiati pure che io ritorno indietro. Pulcinella prese a piangere Pianse tanto che allagò la stanza in cui soggiornava Allagò la città e la nazione intera Allagò il mondo intero e venne un diluvio di lacrime che non salvò neppure gli animali E tutti volevano morto a pulcinella a causa delle suo pianto Ed un canto un canto si udì nella sera era il canto della marionetta pulcinella rimasto da solo con il suo signore Pulcinella volerà in cielo come un uccello Come un purpitiello si immergeva nelle acque E navigherà tra tanti enigmi e tanti interrogativi Pulcinella porterà la pistola nella cintola Per sparare a raffica le mosche bianche Pulcinella amerà tante donne e tante favole Faranno a gara per farlo divenire un loro personaggio E andrà contro le onde del mare Nel canto delle sirene Sulle note di un musica lieve Veloce fragile soffice Pulcinella giocherà ad essere se stesso Si perderà nella sua malinconia Pulcinella diventerà mai una persona seria Con tanto di titolo appiccato sulla giacca bianca Ed coppolone piegato in due La maschera nera di cera d’api Sarà una maschera per morti Copiata su i sarcofagi nella notte profonda Pulcinella sarà quello che noi tutti desideriamo essere Perché tutti noi siamo un po’ pulcinella Siamo un po’ arlecchini Tutti siamo delle marionette che sognano di tornare un giorno libere. Di essere senza fili , liberi di muoversi E andare dove gli pare Andare sulla luna Pulcinella Arlecchino sei una macchina senza benzina Pulcinella sei un secchio della spazzatura La finiamo di litigare Chi ha parlato Sono il burattinaio Una bugia a volte vuol dire tanto Hai proprio ragione arlecchino Meglio una bugia che una coltellata nella pancia Pulcinella fai l’inchiostro Arlecchino non spingere Pulcinella ci guardano Ma quanti spettatori ci sono Tanti . Tanti come le stelle in cielo. Tanti cosi piccoli e diversi Cosi simili alle maschere di noi stessi.
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