Ci sono uomini importanti, di potere, che hanno fatto carriera, che si sono imposti, che hanno mostrato una spiccata personalità, dignità che magari scrivono, sono impegnati nel sociale, studiano, fanno ricerche, pubblicano riviste, appaiono su giornali e quotidiani e che sottolineano il loro impegno nel volontariato, nella beneficienza. Partecipano a convegni, dibattiti, prendono parte a iniziative benefiche, fanno pellegrinaggi in terra santa, a Lourdes e Fatima. Per loro il pellegrinaggio è un punto fermo, si fanno anche intervistare all’occorrenza. Si mostrano vicini a gente povera, oppressa, sfrattata. Il loro comportamento è compunto, modesto. Elargiscono sorrisi, strette di mano. Compiono all’apparenza gesti apprezzabili. Danno lauti contributi, eccellenti somme a istituzioni. Si mostrano amici di uomini di chiesa, di conventi di suore. Ogni volta ribadiscono il loro appoggio incondizionato. Si mostrano emotivamente partecipi. I loro interventi in certi contesti sono apprezzabili.
Nel privato, con la famiglia, i parenti si mostrano invece ironici, incapaci di gesti autentici, rivali, egoisti, perfidi, pettegoli, intriganti, insidiosi, invidiosi , lunatici . Se un amico intimo, un parente chiedono aiuto disperati, bussano alla sua porta lui nega ogni accesso. Nessuno può andare nella sua casa, intromettersi. Non aiuta mai parenti e amici. Spesso il suo rifiuto è massiccio. Con i parenti stretti sfoga il suo malanimo, sparla alle loro spalle, li deride. La beneficenza è un comportamento pubblico che gli fa guadagnare punti agli occhi degli altri. In famiglia prende di mira i deboli, deride i poveri, ostenta lusso e ricchezza. Si vanta e insiste sulla sua superiorità fino alla nausea. Il suo comportamento è ambiguo. Molti amici e parenti sono intristiti dal suo comportamento altezzoso. Sembra che non ha stima dei parenti che giudica più volte impresentabili.
Lui solo deve saziarsi di beni e ricchezze, per gli altri non ci sono neppure le briciole. Il dramma è che ci sono casi in cui gli sarebbe agevole aiutare ma non lo fa minimamente, non muove un dito pur potendolo fare tranquillamente senza ristrette e problemi. Il suo atteggiamento è tipico degli ignavi. Lui non stima nessuno se non se stesso. Volta le spalle a chi è in serie difficoltà di vario tipo. In altre parole può intervenire ma non lo fa, rimane impassibile davanti alle grida disperate di persone bisognose, e spesso pure amici.
I suoi gesti misurati e impeccabili, i suoi abiti firmati tradiscono una persona egoista che pensa solo a saziarsi lei e che usa la beneficienza come una bandiera per farsi reclamè ma nel profondo il suo è un cuore arido che non ama il prossimo. Tutto viene fatto per tornaconto personale. Il suo atteggiamento pietoso, la sua partecipazione a messe e convegni è solo uno specchietto per le allodole, un modo per ostentare il suo ruolo di uomo o donna magnanimo e di fede. L’unica fede che lo sostiene è la fiducia incondizionata a se stesso. Crudelmente ride degli umili e non aiuta nessuno in definitiva. La libertà degli individui finisce sempre dove inizia la crudeltà degli altri che si comportano in modo crudele gratuitamente.
Di solito chi pensa solo a saziare i propri desideri più inutili non va in paradiso e non ha la stima di nessuno, resta nella solitudine tetra della propria coscienza opaca.
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