Spesso ci capita di accompagnare un anziano, perché magari facciamo del volontariato, a qualche visita medica prenotata nelle asl di zona, anche perché molti anziani avendo una pensione bassissima non possono permettersi visite specialistiche a pagamento in strutture private. Spesso si sceglie la asl anche per comodità perché collocata vicino alla abitazione. Pensiamo di trovare un ambiente professionale, familiare in grado di mettere a proprio agio la persona anziana in modo perfetto. Spesso ci appare un mondo diverso da quello consueto che avevano immaginato. Le infermiere di turno sono sbrigative, scorbutiche, frettolose, certe volte pure arroganti e rispondono per le rime o non rispondono alle domande di delucidazione. Sembrano le streghe cattive delle favole. La realtà è diversa, l’età avanzata non garantisce nessun rispetto anzi attira improperi, allusioni alla età ironiche. Alcuni ultraottantenni si sono sentiti dire che era inutile che andassero in giro per visite tanto il loro destino era segnato. Molti hanno avuto comportamenti scorretti, sgarbati. In fondo non si ha nessuna colpa se si è nati prima. Le giovani non hanno un diritto di nascita che consente di fare le spavalde, la voce ironica. Gli anziani maltrattati vorrebbero essere invisibili, si sentono umiliati. Molti infermieri ridono di gusto delle cadute, degli sbagli dell’anziano di turno.
Poi si entra per la visita vera e propria. Il dottore o la dottoressa ci appaiono sostenuti, come le dive del cinema,. Ostentano un atteggiamento compassato avvolti in magnifici abiti di lusso che si intravedono sotto il camice aperto. Il loro atteggiamento formale viene da noi frainteso. Siamo tirati in inganno, pensiamo che sia una persona educata e professionale. Le dottoresse ostentano abiti all’ultima moda, ci mettono sotto il naso con sfida deliziosi e preziosi anelli. Il loro comportamento assorto tradisce stanchezza, malanimo, insofferenza. In altre parole non vede l’ora che sgombriamo il campo. Non sappiamo se piangere o ridere. Il dottore non si cura dell’accompagnatore, e in certi casi lo guarda con sussiego dall’alto in basso come fosse un insetto, un essere insignificante, magari invece è un professionista laureato al pari di lui. Da parte del dottore non c’è considerazione, comprensione, rispetto. Ci sono ovviamente molte varianti negli atteggiamenti. Ci sono pure quei dottori che non visitano, si limitano a guardare le analisi seduti con aria indifferente e noncurante. Molti dottori si comportano in modo strano, non parlano o danno lezione di medicina per ostentare il loro sapere. Rimaniamo sconcertati dalla freddezza, dalla indifferenza. Usciamo per nulla rianimati da certi comportamenti. Siamo guardati male se abbiamo un abbigliamento semplice e sportivo.
Poi magari per una strana fatalità ritroviamo gli stessi dottori in centri privati e allora li vediamo gentili, con il sorriso smagliante e stentiamo a riconoscerli. Facciamo fatica a individuali e li riconosciamo dal nome, dalla voce, dal tipo di specializzazione. Molti poi nelle asl dirottano i pazienti nelle loro strutture private.
Poi elaboriamo un pensiero preciso: il vizio è sempre quello di dare importanza ai soldi, nelle strutture dove si paga la musica suonata è diversa, non per questo meno falsa e perversa. Per avere un briciolo di gentilezza finta bisogna pagar salato. Ci sono pure Asl dove esiste un minimo di rispetto ed è queste che bisogna valorizzare. Ci vorrebbero dei test di valutazione distribuiti fra i pazienti specie anziani.
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