Licia è nata a Bussolengo il 7 luglio 1962. Nota per i suoi documentari di viaggio e di divulgazione scientifica ha scritto anche molti saggi e libri su viaggi e animali come Cuore di gatta. In questo racconto descrive il rapporto speciale, il legame con una gatta raccolta per caso. Gli episodi della vita della micia si intrecciano con le vicende private della protagonista che accoglie in casa l’animale insieme a un cane e un gatto cieco. La gatta mostra subito un carattere vivace, una personalità particolare, un carattere indipendente perché ogni animale è diverso. Cerca di farsi notare, mostra affetto e gratitudine come un umano mostra partecipazione e sentimenti che la gente pensa che un animale non può avere. la gatta ha problemi di salute e però insegna a lottare e si comporta come un essere umano. Anche il marito della protagonista si innamora della gattina come succede a molti che odiano i gatti e poi sono costretti dopo dei contatti a ricredersi. Gli impegni di lavoro tengono Licia lontana da casa e prova rimorso per gli abbandoni e la gatta sembra risentirne e mostra un muto rimprovero e atteggiamenti di distacco voluto come per punirla. La gatta la aspetta sempre, entra con lei in casa, dorme ai suoi piedi, mangia sotto il tavolo. Licia guarda cosi il regno felino con occhi diversi. I gatti non sono tutti uguali. La maggior parte comunque avverte lo stato d’animo del padrone, riconosce i mori dell’anima. La gente di solito tratta i gatti superficialmente, li esclude dalla propria vita, li abbandona, li tratta con crudeltà e vecchi li abbandona. Quando Licia aspetta la figlia la gatta cambia atteggiamento, diventa distaccata, sospettosa, fa dispetti e si vendica per gelosia facendola sentire in colpa. Licia finisce per soffrire della malattia della gatta da cui esce vittoriosa mostrando coraggio. La gatta la segue sempre e la segue pure in viaggio, nelle vacanze. La gatta si mostra capace di trasmettere amore, sensibilità, affetto, di seguire le abitudini familiari. Licia si accorge di somigliare sempre più alla gatta. Comincia a prendere le distanze dal lavoro troppo frenetico e competitivo. Capisce che si deve ritagliare i suoi spazi come fa la gatta quando scappa via nella natura e non vuole essere disturbata. Con la gatta c’è un tacito patto di rispetto e la gatta può godere di ore di libertà all’aperto e in giro in esplorazione. Grazie all’esempio felino Licia si riappropria della propria libertà sacrificata e compromessa da esigenze di lavoro. La gatta rende viva la casa troppo silenziosa e si fonde con l’ambiente. Non solo la gatta comprende gli umani ma comunica con gli occhi. La gatta osserva la vita e Licia capisce che gli animali non danno importanza come noi a cose futili. La gatta risente delle sue assenze ma cerca di venirle incontro. Licia cambia pure le sue abitudini per i suoi animali con cui trova complicità. Si sente come una madre per loro. Alcune volte asseconda le manie della gatta e la protegge. Essa richiede molte attenzioni, vuole essere rassicurata e non messa da parte. Anche la figlia appena nata trae giovamento dalla presenza degli animali, smette di fare i capricci quando sono presenti. Poi la gatta si ammala di un tumore e verso il dolore ha lo stesso atteggiamento umano di rassegnazione e lotta. Licia e la famiglia cercano di starle accanto il più possibile evitando la eutanasia e l’accanimento terapeutico . La gatta sembra sapere la fine, anticipa dei comportamenti, sembra leggere nel pensiero.. Licia cerca di coccolarla, di stimolare il suo appetito, le sue reazioni, di partecipare al suo dolore, la gente la accusa di essere esagerata ma lei non ha intenzione di giustificarsi . Gli occhi della gatta malata gravemente esprimono dolore. La gatta alla fine muore senza che Licia sia stata capace di trattenerla. Le lacrime copiose sono l’unica terapia
Dopo la morte della amata gatta con cui vi era feeling la protagonista è in attesa di una nuova adozione, di una occasione propizia, di un nuovo incontro anche casuale perché spesso sono i gatti a scegliere gli umani e non viceversa.
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