Discussione

"Destinati a direzioni diverse" di Guido Mazzolini

"Destinati a direzioni diverse" di Guido Mazzolini

Conoscevo i lavori di Mazzolini, ho letto in precedenza la silloge poetica “Suoni” e l’ultimo romanzo pubblicato, dal titolo “Un celeste divenire”. Non mi aspettavo il libro che ho scoperto recentemente. Pubblicato da poco, il titolo è “Destinati a direzioni diverse”. Innanzitutto mi aspettavo un romanzo, oppure una raccolta di poesie. Invece questo libro si presenta come una raccolta di pensieri all’apparenza sparsi e condensati in poche pagine. Circa una cinquantina di argomenti diversi, a prima vista senza un presupposto di coerenza, e suddivisi in sei capitoli. La particolarità del testo permette anche di non seguire l’ordine di stesura, ma volendo di poter saltare da un argomento all’altro, senza seguire un filo logico. Sono molti i temi trattati e di certo, come sempre, è la parola al centro della poetica di questo lavoro. La parola che, come scrive Mazzolini nella prefazione “Non è un semplice suono, non uno schizzo di inchiostro sul foglio. Piuttosto un germe di vita destinato a evolversi, a nascere, a mettere radici. Ogni parola apre una porta, la spalanca, scioglie una serie di pensieri e occasioni che fluiscono e diventano azione. La chiave e il seme, l’arco e l’aratro. In ogni caso qualcosa che agisce con forza, reagisce, ambisce. Modifica e cambia, come fanno i miracoli. “ Il miracolo della parola e il proprio ruolo taumaturgico sono ancora al centro del lavoro di Mazzolini, la parola che suscita espressione, suggestione, ragionamento e ipotesi. “Le parole fanno la differenza, legano e sciolgono, separano e uniscono. Parole di circostanza, pleonasmi che nemmeno ascoltiamo. Parole di fuoco o di gelo, macigni che scuotono le coscienze. Parole gettate al vento, dense, oppure trattenute, ingoiate, non dette. Parole di politici e parole di poeti.” La parola che svela l’essenza più intima dell’uomo e tutti affratella e accomuna. “Basterebbe riconoscersi e pensare che nell’oceano della vita navighiamo tutti la medesima barca. E tutti meritiamo un viaggio, accumunati dalla stessa rotta. Nuvole difformi, ma di uguale consistenza. Marinai più o meno capaci, più o meno fortunati, in balia di venti generosi e sospinti dal moto delle stelle.” Ma anche la parola che svela il destino ultimo di tutti “In noi abita l’istinto di una bellezza primigenia e creatrice, in noi risuona una voce antica e sussurra che oltre il tempo e il corpo c’è una luce che splende, una mano che aspetta. Un destino infinito e pensato da sempre, prima di tutto, prima di noi.” Un testo sicuramente impegnativo, che non necessita di una lettura svelta o approssimativa. Parole da soppesare con calma per scorgerne ogni retrogusto e comprendere punti di vista a volte esclusivi, altre volte opinabili, di certo che stimolano discussioni e dialogo. Dai sentimenti alle sensazioni, dall’anima al corpo, dal piacere al dolore. Sono tanti gli argomenti trattati e penso che il denominatore del testo sia la fiducia nella grandezza dell’uomo, nella sua capacità di andare oltre l’apparenza delle cose, al di là di scienza e fede, di torto o ragione. Destinati a direzioni diverse, il libro di Guido Mazzolini non semplice, da leggere, ma regala la consapevolezza di essere uomini e donne “circondati da tanta bellezza, figli, simili e fratelli, semenza nello stesso campo. Destinati a direzioni diverse, ma persi in un uguale sentire.”