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Casoria- Consorzio Cimiteriale attacco alla legalità. Salzano denuncia e invia gli atti in Procura.

Casoria- Consorzio Cimiteriale attacco alla legalità.  Salzano denuncia e invia gli atti in Procura.

Casoria- Consorzio Cimiteriale Arzano, Casoria e Casavatore, attacco alla legalità. Salzano denuncia e invia gli atti in Procura. Continua senza soluzione di continuità la crociata contro l’avv. Giuseppe Salzano, il Presidente del Consorzio scomodo ai nostalgici dell’ancien régime. Naufragato miseramente il tentativo di esautorarlo attraverso le auspicate dimissioni dei consiglieri in quota Casoria ed Arzano e la consequenziale decadenza del Consiglio, i flagellatori della trasparenza e della corretta amministrazione vanno oltre, chiedendo addirittura al Sindaco del Comune di Casoria “un energico intervento sulla Presidenza del Consiglio Consortile al fine di revocare tutti gli atti prodotti dall’Avv. Salzano”. Così, incredibilmente, si legge nella nota trasmessa ai Sindaci dei Comuni consorziati dai Consiglieri Michele Bruno (componente delle Arciconfraternite), Angelo Russo e Nunzio Sepe, pubblicata sull’albo pretorio del Consorzio. Un’istanza che, oltre a rasentare l’inverosimile, tradisce un malcelato intento di paralizzare le legittime iniziative del Presidente, Giuseppe Salzano, volte al ripristino della liceità nel Consorzio, la cui immagine è stata offesa da decenni di gestione affaristica e approssimativa, che - non a caso - ha fortemente inciso anche sui commissariamenti del Comune di Arzano, arrecando altresì all’Ente consortile ingenti danni erariali. La lettura della nota lascia davvero esterrefatti soprattutto ove si consideri che l’attività di controllo espletata dal Presidente, ha effettivamente portato alla luce delle clamorose criticità sull’appalto dei rifiuti ma non solo: contratto scaduto senza che si attivassero le procedure per il rinnovo; ben 70 contenitori non consegnati dalla ditta appaltatrice del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti; omessa differenziazione dei rifiuti medesimi; omesso controllo sul peso dei rifiuti; omessa applicazione delle penali connesse ai descritti inadempimenti, sebbene contrattualmente previste. Nondimeno, i Consiglieri Bruno, Russo e Sepe, trincerandosi dietro un “antidemocratico e lacunoso comportamento del Presidente” chiedono - incomprensibilmente - revocarsi gli atti posti in essere da quest’ultimo, per effetto dei quali sono venute fuori le sottolineate criticità, comprovanti quella cattiva gestione in ragione della quale, fondatamente, erano stati intrapresa i controlli che il caso imponeva. Eppure, i consiglieri finanche stigmatizzano l’attività di Salzano in quanto volta a “propinare con ogni immediatezza sanzioni e patimenti sia alle Congreghe che alla ditta dei rifiuti”, giungendo a diffidare il Presidente “di astenersi da qualsiasi ulteriore iniziativa” anche nei confronti delle congreghe di Casoria dove uno dei consiglieri firmatari, Michele Bruno (nella foto), risulta in palese conflitto d’interessi in quanto membro effettivo senza voto della Arciconfraternite. Cosa ancor più grave visto che fino a qualche anno fa ricopriva il ruolo di rappresentante legale del consorzio Ma il Presidente Giuseppe Salzano non ci sta e, come emerge dal verbale della seduta consiliare di ieri, ritenendo che le considerazioni svolte dai succitati componenti del Consiglio consortile fossero da reputarsi “false, offensive, allusive, oltre che apparentemente preordinate a paralizzare l’attività di controllo statutariamente e legittimamente posta in essere” ha chiesto rimettersi gli atti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, nonché al Prefetto di Napoli ed all’ANAC, “affinché, ciascuno per le proprie competenze, adotti i provvedimenti ritenuti opportuni”. Insomma, veti e alleanze segrete per fermare le attività di controllo interne. Proseguiranno, pertanto, le iniziative del Presidente volte a completare la manovra di inversione di rotta rispetto ad un passato nefasto ed un presente che ancora si oppone a voltare definitivamente pagina. C’è da giurarci! Nicola Pietrisco