Mi fa schifo, quell'odore putrido che ti chiude le narici e che ti fa sentire sporco dentro soltanto per averlo
percepito; mi è capitato poche volte di sentirlo ma recentemente mi ha impestato completamente.
Ogni minuto che passa lo sento più forte: l'odore del disprezzo e della rabbia.
Brucio, fa male, il fuoco mi sta divorando in un solo boccone; non è sdegno verso altri ma verso me
stesso.
È un mio vizio rovinare tutto: non volevo lo diventasse ma ormai fa parte di me.
Sono egoista ed un inutile pedina per chiunque, sia per il sistema che per le persone.
Sono sempre stato usato e fatto sentire speciale per qualche giorno fino a che non servivo più: allora
come ogni vecchio giocattolo finivo nel dimenticatoio fino a quando non occorrevo nuovamente.
Ho uno specchio davanti, una forma-pensiero mi si presenta dinanzi. Un dubbio mi attanaglia alla gola:
“Chi è mio interlocutore?” mi ripeto, finchè non realizzo che sono io stesso che balbetto parole
inizialmente incomprensibili che poco dopo incominceranno a prendere un significato vero e proprio. “TE
LO MERITI!” mi ripeteva più volte la figura, “È STATA TUTTA COLPA TUA, SEI TU IL CARNEFICE DI
TE STESSO!”, continuava. Non capivo a cosa si riferisse, fino a che un imponente verità mi si pose
davanti e finalmente capii: sì, era tutta opera mia e l'ho capito solo ora; la mia mano ha agito, e la mia
bocca ha espresso parola.
Brucio, fa male, il fuoco mi sta divorando in un solo boccone. Oramai sono cenere.
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