Discussione

HORTENSIA

Ortensia Eugenia Cecilia Breuharnais Bonaparte era nata a Parigi il 10 Aprile del 1783. Figliastra di Napoleone I e figlia della prima moglie di Napoleone Giuseppina ripudiata per non aver dato eredi a vantaggio di Maria Luisa seconda moglie. Nonostante la sua opposizione e la sua passione per un nobile non ricambiata, fu costretta a sposare contro la sua volontà ma per la ragion di stato e imposizione dell’imperatore il fratello minore di Napoleone. La sua infanzia non fu certo felice, fu funestata dalla separazione precoce dei genitori, dalla morte del padre prematura giustiziato all’epoca della rivoluzione francese, dalla prigionia della madre. Anche il periodo della maturità fu funestato dall’allontanamento da Parigi, dalla morte del primogenito per una infezione, dalla morte di alcune care amiche, dal disaccordo con il marito da cui viveva separata sotto lo stesso tetto che la maltrattava anche in presenza di estranei, dalla nascita di un figlio illegittimo che dovette nascondere e non vedere per il resto della vita, dall’esilio prolungato in Svizzera, dopo la caduta e l’esilio di Napoleone dove morì a 54 anni. E’ sepolta al fianco della madre alle cui esequie parteciparono solo i suoi figli, a lei venne proibito. Ortensia, la madre del futuro Napoleone III, ebbe una vita difficile, dovette abbandonare la sua passione per la musica e i suoi hobby. Era un abile compositrice e realizzò molte marce di successo. Nelle epistole dirette a parenti e amici, alla madre si mostrava sempre malinconica, piena di dubbi e si chiarava apertamente prigioniera. Gli unici sfoghi erano gli acquarelli e i dipinti e i viaggi non frequentissimi che la portarono pure in Germania e in Italia, specie nelle Marche in particolare ad Ancona e l’affetto del popolo. L’unico riconoscimento è quel diamante rosa pesco che porta il suo nome e che si trova al Louvre un po' poco per una vita tutta sacrificata alla ragion di stato. Il destino dei potenti e dei dinasti ha sempre oscure zone d’ombra, ed è costellato di sacrifici talvolta inutili.