Un nome un partito “Italia Sovrana”, Presidente Caputo come si è avuta questa scelta partitica e quali sono stati i fattori che hanno designato tale nome?
La scelta è stata dettata dal fatto o dal fato, che io vivevo all’estero, dove tra l’altro stavo bene, anche se mi mancava quel qualcosa… La fiamma che avevo dentro per la mia terra, era sempre viva dentro di me. Quindi, da lì è nata questa decisione, e in 48 ore ho creato il progetto per: “Italia Sovrana”. Poiché l’Italia Sovrana non esiste più, è quello che abbiamo perso nel corso dei secoli, perdendo la sovranità si è perso tutto, la nostra identità.
Presidente Andrea Caputo, secondo lei cosa serve oggi perché l’Italia come dice il nome del suo partito diventi di nuovo L’Italia Sovrana?
Serve, che il nostro paese sia governato da persone che conoscono cosa vuol dire la parola: “fame”, e non da burattini che sono stati inseriti con progetti già designati in alto loco. In Italia c’è bisogno di essere tutelati da persone che vengono dal popolo, che capiscono cosa sono i sacrifici, e cosa vuol dire portarsi come si suol dire portare la pagnotta a casa, se si riesce.
Stiamo assistendo al disgregamento della struttura sociale con tagli agli stipendi, aumento del costo della vita, totale mancanza di una funzione sanitaria che rispetti l’articolo che indica la salute al primo posto, in questa bolgia infernale come state procedendo per fermare tali scempi sulla pelle delle persone?
Non essendo un partito di governo, non possiamo dare un contributo consono, cioè non possiamo legiferare, perché siamo all’esterno, ma sappiamo quello che serve. Il sistema dice che non vi sono mai fondi, ma per i vitalizi, gli stipendi, migliaia di miliardi per le guerre ed opere inutili li vi sono. In merito, il nostro programma ha interesse a tagliare tutti i costi superflui, perché non possiamo accettare che il governo paghi milioni di euro ogni mese per la gestione di immobili non usati, ci sono tanti soldi che vengono dati alle partecipate, che poi tornano a loro, quindi ci sono tanti sprechi che bisogna eliminare, e noi siamo ben disposti a tagliare gli stipendi, togliere i vitalizi, e lo abbiamo messo ben chiaro, perché i soldi vanno spesi per la gente, secondo la nostra visione anche i politici dovrebbero avere gli stessi stipendi del popolo.
Secondo lei è giusto che dopo aver truffato i soldi dei contribuenti, un parlamentare invece di essere bandito dalla politica e messo in carcere, si rimetta in gioco di nuovo, con la coscienza lavata al lavatoio dell’impunità?
Attualmente, nel palazzo del potere ci sono politici condannati definitivamente, indagati dei quali sono state accertate palesemente violazioni delle leggi e sono ancora lì, impuniti a governare e prendono gli stipendi d’oro. Mentre, se un pover’uomo, per colpa di questo governo che non tutela i meno abbienti, ruba un tozzo di pane per mangiare lo sbattono in galera come se fosse un criminale.
Si parla molto dei vitalizi, che sembra siano stati forgiati per degli eletti e loro famigliari, lei cosa ne pensa in merito?
Assolutamente si, per noi il parlamentare è un dipendente dello stato come tanti altri, che dovrebbe percepire uno stipendio, il TFR come gli altri impiegati statali, perché nessun lavoratore percepisce il vitalizio per lui e per la sua discendenza, e non riesco a capire il perché dopo che prendono dai quindicimila ai ventimila euro al mese devono avere tutti i benefit, non pagando nulla in tutto ciò che concerne la vita reale.
Una manovra aleggia come un fantasma, si tratta delle pensioni fino a settant’anni, quali idee avete in merito, e se chi ha ideato tale proposta andasse in una fabbrica alla catena di montaggio a lavorare?
Innanzi tutto, vogliamo abrogare la legge Fornero, perché non può sussistere, che un lavoratore debba a settantasette anni andare ancora lavorare. Questo, è un disegno machiavellico, perché le persone muoiano prima di percepire le pensioni. Un uomo a settantasette, come può mia lavorare su di un'impalcatura o alla catena di montaggio, che debba rischiare la vita? Quando si arriva all’età pensionabile si dovrebbe godere quel che rimane da vivere in tranquillità, non con la spada di Damocle sulla testa, sperando di rimanere vivi per un miracolo.
La parola “Globalizzazione”, per lei Presidente quale significato ha?
Dipende da come la vogliamo vedere, se porta benefici al popolo ben venga, altrimenti se porta solo gli introiti ad una élite di ricchi e non ai poveri, per conto nostro potremmo ritornare al nostro stato di come eravamo un tempo, quando l’Italia era davvero la 4° potenza mondiale senza la globalizzazione.
Questo Natale, di certo oggi non viene vissuto come un momento di pace, poiché vede da parte dei nostri governanti, a livello della politica estera delle discrepanze, parliamo di aiuti a due opposti fronti: quello dell’Ucraina e quello della Palestina, che potrebbero delineare oltre agli scenari di guerra che conosciamo far innescare altri scenari, secondo lei questo governo sta attuando dei piani coerenti e corretti in merito, se foste voi al Governo come agireste?
Noi abbiamo dichiarato al governo, che se avessimo la facoltà decisionale, faremmo rispettare l’articolo della costituzione il quale dice: “L’Italia ripudia la guerra”, che può avere solo il compito di mediatore, qualsiasi azione passiva o attiva deve passare per la decisione del popolo con dei referendum popolare, non con una dittatura. Se nel caso fortuito, dovessimo entrare in guerra, i nostri nemici non sarebbero di certo né i russi e né i palestinesi, ma sicuramente il nostro governo e l’Europa. Noi speriamo di andare al governo, perché faremo una politica estera per la pace. Il buon senso, chiede di sedersi a un tavolo per pacificare perché le guerre non hanno portato mai un vincitore, ma solo la morte del prossimo...!
Ufficio Stampa & Produzioni MP di Salvo De Vita.
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