Discussione

REPUTAZIONI

Fra i molti detti popolari vi è un proverbio che dice che basta comportarsi bene almeno in apparenza e poi si può andare in piazza e fare quello che si vuole. Una volta che si è conquistata agli occhi della opinione pubblica una reputazione eccellente, una fama bonaria, una stima si può agire liberamente senza tanti scrupoli. Un tempo la reputazione era fondamentale, specie per le donne che se volevano commettere delle marachelle dovevano ricorrere a sotterfugi, a complici, a appoggi. La reputazione aveva il suo valore, il suo prezzo. Una donna considerata ribelle non era giudicata una dama rispettabile. Un ragazzo troppo spensierato e gaudente o depresso non era degno di rispetto e stima. Le persone con delle magagne venivano guardate con espressione torva e grave. Chi si dedicava al lavoro con dedizione e energia, chi faceva bene il suo mestiere, rispettava le leggi, i genitori, la religione, le donne, i bambini, gli altri era ammirato quasi invidiato. I ragazzi discoli, che si comportavano male con amici e ragazze erano mal visti. Seguire la retta via era un buon esempio per tutti. Alcuni gaudenti cercavano sempre di non fare troppe sciocchezze, di apparire bravi agli occhi dei genitori, dei parenti, degli amici, della società. Prima di assumere un domestico, un operaio si cercavano attentamente le referenze. Prima di sposare una donna si cercava di fare chiarezza sulla sua vita privata, sul suo passato. Si sosteneva il concetto di rispettabilità. Una persona pura, onesta apriva ottime prospettive future. Chi si rovinava la vita nel gioco, nell’alcol era guardato con sospetto anche se fingeva di essere una brava persona. In passato l’importante era salvare le apparenze con una condotta impeccabile. Molti erano frenati nel commettere il male. Ai nostri giorni regna una notevole confusione. Non ci sono ricompense adeguate per le persone oneste. Nei vari giochi si scoprono ingiustizie, imbrogli, nefandezze. Al lavoro fanno carriera i raccomandati anche senza reputazione, in famiglia i parenti si sposano con ragazze vigliacche e bugiarde che ci danno filo da torcere. Ci sono poi casi estremi. Assassini che in carcere ricevono proposte di matrimonio, perché il male oscuro attira come una calamita, forse attira solo le persone negative ma sono quelle che oggi vanno per la maggiore. Nessuno pensa più alla reputazione. Ci sono ragazze fidanzate che si fanno vedere in giro a baciarsi e abbracciarsi con altri uomini come niente fosse. Si sente nella nostra società la mancanza del concetto di reputazione che ormai è finito il soffitta. E’ vero che spesso la reputazione impeccabile era ipocrita e meschina ma almeno frenava dal comportarsi in modo totalmente indegno. Ora si uccide la compagna e si va a ballare con una tale faccia tosta da far rabbrividire. L’astinenza di sani principi morali si fa sentire più che mai specie quando predomina la violenza e la forza bruta.