Discussione

CHIODI FISSI

Nella nostra società troviamo molte fissazioni e ossessioni, come quelle per le marche e per le lingue. Ognuno di noi è sempre alle prese con lo studio di una nuova lingua. Si fanno corsi last minute, corsi costosi e accelerati, si va all’estero per apprendere nuovi linguaggi. Si studiano persino i dialetti cinesi e arabi. Si studiano lingue orientali, birmane. Tutti fanno degli sforzi immani per apprendere nuove lingue. Lo studio di molte lingue complesse richiede concentrazione. Molti studiano lingue per il lavoro che diventa sempre più esigente. Per fare la commessa, specie nei grandi centri e metropoli, ci vuole la conoscenza minimo di due lingue. Molti studiano lingue non solo per lavoro ma anche per diletto in via del tutto amatoriale. Tutti sono tesi a comprare testi e grammatiche senza sapere che la lingua si apprende solo sul posto. Ci sono uffici, enti, distretti che organizzano al loro interno corsi gratuiti di lingua con insegnanti qualificati per lo più di lingua inglese e non solo ma anche francese, russa, cinese, cantonese, spagnola, ecc. ogni curriculum di degno rispetto dovrebbe essere corredato da una ampia conoscenza di più lingue e non solo sommaria. Tutti si industriano, corrono per trovare il tempo e il denaro per studiare una lingua. Molti studiano in casa come autodidatti comprando il materiale nelle librerie. Alla fine si smarrisce il senso stesso della lingua madre e si usano solo termini esteri magari coniati ad hoc. La nostra lingua è abusata di termini e neologismi stranieri. E’ come se si disprezzassero a priori alcuni termini italiani sostituti con forza da termini stranieri di maggiore effetto. Cosi il tempo pieno diventa full time e cosi via. La nostra lingua amabile è messa in secondo piano in modo pesante e brutale. Ci sono poi gli esterofili che infieriscono contro chi non conosce nessuna lingua. Alcuni ragazzi criticano e biasimano e deridono la fidanzata che si rifiuta di studiare le lingue perché magari non ha talento. Ci sono persone che non sono portate per lo studio sistematico delle lingue ma questo nessuno sembra capirlo. Convenzionalmente tutti devono sapere l’inglese che serve per interpretare qualsiasi indicazioni nell’acquisto di oggetti e elettrodomestici. Ci sono persone anziane che non hanno viaggiato e non hanno la capacità e la attitudine nell’apprendimento di una lingua e sono destinati a restare a bocca asciutta. Chi non conosce almeno una lingua va alla deriva, è perduto e guardato come un selvaggio della giungla. Si lascia il segno, si trova un lavoro appropriato solo se si conosce una o più lingue. Molti violentano l’anima pur di apprendere una nuova lingua. Sapere le lingue è necessario in ogni campo tecnologico, scolastico, turistico. Ogni volta si percepisce la necessità di sapere una lingua. Il sentiero dell’apprendimento spesso è lungo e richiede costanza. Conoscere una lingua alla perfezione non è facile. Molti si cimentano spavaldi nello studio del cinese e dell’arabo lingue abbastanza complesse. Nel campo delle lingue sembra che nessuno sia libero di fare le proprie scelte e quindi anche di non studiarle. Molti non conoscono bene la propria lingua madre, usano un linguaggio sbagliato e gergale e poi pretendono di studiare una lingua straniera. Per studiare una lingua estera bisogna in primis conoscere la esatta grammatica della propria lingua di origine. Lo studio delle lingue andrebbe controllato e regolamentato anche in ambito lavorativo. Per molti dipendenti un sovraccarico di studio crea malumori e stress. Bisogna imprimere allo studio un giusto e saggio ritmo. Non serve discriminare e mordere e deridere chi non studia le lingue perché poi non ha necessità per le caratteristiche sue familiari e lavorative. Non serve guardare con occhi sbarrati chi si esprime nei termini della propria lingua invece di usare l’equivalente straniero. Fine settimana suona bene e va bene anche al posto di week end. La parola in sé non crea fraintendimenti e tensioni. Attesta solo l’uso della propria lingua di nascita.