Discussione

TABU'

Nella nostra società materialistica e consumistica la morte in se stessa è un tabu’ , che si tenta di azzerare e dimenticare ponendo l’accento sugli aspetti superficiali ed edonistici della vita. Alcune recenti ricerche anche scientifiche hanno indicato apertamente l’esistenza dell’anima che molti ignorano e quindi la morte non è solo un passaggio biologico, un salto nell’ignoto. Si parla sempre più spesso di evoluzione dello spirito. Gli antichi greci stessi credevano nell’aldilà anche se pensavano a un regno oscuro dell’oltretomba dominato dal dio Ade fratello di Zeus che aveva rapito la sposa Persefone figlia di Demetra. Si credeva che i giusti finissero nei Campi Elisi e i malvagi nel tenebroso Tartaro . Pitagora stesso si dice facesse dei viaggi astrali e spirituali. Nell’Ade l’anima era giudicata da tre giudici figli di Zeus dio dell’olimpo. Nel tempo la concezione della vita ultraterrena è mutata. Molti sensitivi sostengono di aver compiuto viaggi astrali, di aver avuto esperienze extra corporee. Secondo alcuni veggenti le anime avrebbero scelto la loro vita prima di incarnarsi e nel momento del trapasso rivivrebbero i momenti salienti della loro vita terrena come fosse un film ma vista con una altra prospettiva ed angolazione. Le anime dei trapassati sentirebbero stati d’animo, ascolterebbero parole e sensazioni, e non avrebbero più ansia, fame, freddo ecc. il tempo e lo spazio nell’aldilà non avrebbero più peso. L’anima dopo aver attraversato un tunnel o ponte rivedrebbe anche i parenti e amici defunti e vedrebbe una luce. Di recente alcuni sensitivi avrebbero detto che le anime giunte nell’aldilà nell’altra dimensione verrebbero messe in condizione di sentire il dolore, gli stati d’animo delle persone a cui avrebbero fatto del male. L’anima si struggerebbe nel tentativo impossibile di rimediare. E’ forse questo struggimento il tormento a cui sarebbero sottoposte le anime del purgatorio. Un senso infinito di malinconia e fallimento, di rabbia e dolore per non essersi comportati a dovere. A prescindere poi dalle varie credenze resta in piedi la convinzione che non bisogna mai fare del male agli altri volutamente e mai farsi del male. L’anima in fondo vuole comprensione non giudizio.