In passato spesso era difficile costituire gruppi di cultura, associazioni, fondazioni, ecc. Come accade sempre nel nostro paese si è passati da un estremo all’altro. Prima era estremamente difficile fare certe cose ora è estremamente facile. E’ come l’educazione dei figli che prima era rigidissima ora troppo permissiva. Si è passati anche nel campo della moda da un estremo all’altro. Prima si portavano abiti lunghi, accollati con pizzi e merletti, ora ci si presenta in giarrettiere persino per sostenere un esame universitario.
Negli ultimi tempi dato il vento che spira si sono create molte associazioni culturali che promuovono corsi, rappresentazioni teatrali, incontri, dibattiti, riunioni, convegni, premi, biblioteche, seminari divulgativi. Sono centri di raccordo per i giovani, centri di ascolto. Alcune si sono prefisse lo scopo nobile di incrementare la cultura in tutti i suoi aspetti. Alcune associazioni investono sui giovani, realizzano pure presentazioni di libri inediti. I giovani sono gli assidui frequentatori in quanto inseguono i loro sogni di fuga dalla realtà attraverso l’arte. Alcune società nel tempo hanno acquistato prestigio e si sono imposte persino alla attenzione internazionale proponendo premi internazionali e dibattiti interculturali e interdisciplinari. Alcune società hanno richiamato l’attenzione della stampa. Una orgia di cultura che però nel tempo ha mostrato le sue crepe, la sua povertà educativa. Alcune società hanno mostrato di prediligere i piccoli proponendo per loro corsi e concorsi. Molte società si sono imposte per le loro imprese titaniche di pubblicazioni di collane e traduzioni. Molti giovani si sono sentiti fortunati per aver trovato società umane, ambienti culturali di degno rispetto. Per anni spesso tutto è passato liscio, è rimasto immobile nel tempo. Poi i capi, gli amministratori, i dirigenti, all’apparenza umani hanno cominciato a pensare al lucro, al business. Sono stati impazienti di guadagnare, di farsi largo. Alcuni si sono sentiti potenti, appoggiati, infallibili, protetti. Si sono sentiti creatori indiscussi della cultura. Hanno conciliato la vita della associazione con altre attività non sempre cristalline. Con fare brioso hanno apportato dei cambiamenti, con un sorriso freddo hanno mutato le carte in tavola, destinazioni, finalità, impegni. Come veri acrobati i dirigenti si sono arrampicati per raggiungere vette sempre più alte dove i soldi scorrevano meglio e la gente era solo un burattino da manipolare a proprio piacimento.
Poi all’improvviso la scena è cambiata. Senza nessun preavviso la società è sparita, si è volatilizzata, non esistono più tracce, non si trova da nessuna parte, neppure sul web. E’ scomparsa senza avvisare nessuno della sua agonia. L’esistenza di molti giovani illusi è cambiata a causa anche di ripicche e futili motivi. Le questioni economiche, i giochi di potere ,di partito hanno preso il sopravvento. Ci si è storditi con la presunta cultura e poi senza pietà ogni fonte viene oscurata sapientemente. L’ente assediato dalle domande dei giovani non risponde, al telefono le segretarie sono evasive, hanno una voce velata di affettuosa ironia. L’ente, la società scompare anche dal web. I dirigenti spariscono, non rispondono al cellulare, non si fanno trovare. I pasticci si accumulano. La società chiude i battenti, una chiusura avvolta nel mistero più fitto. Nessuno chiarisce, tenta spiegazioni sia pure di comodo. Non ci sono verità neppure di facciata. Si scoprono a distanza magagne, difetti della società, ingiustizie , incongruenze. Si scoprono concorsi truccati, favoritismi, clientelismi, misfatti, appropriazioni indebite, episodi di corruzione. Si arriva al capolinea, al fallimento per condotte poco lecite. Molti giovani che ci avevano creduto si sentono ribollire il sangue per lo sdegno. Ci sono casi di truffe, di raggiri.
A pagare il conto salato sono sempre gli ingenui, i giovani e gli adulti onesti che credevano in una società pura e perfetta che facesse i loro interessi invece si sono ritrovati davanti all’ennesimo inganno.
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