Discussione

CURA

Essere clienti fissi di un negozio di parrucchiera non è sempre una garanzia. Di solito all’inizio la cliente è accolta con il sorriso sulle labbra, con il massimo rispetto, con saluti calorosi, con sconti importanti, con slancio spontaneo. La cliente è grata per le attenzioni, le concessioni, gli sconti, le premure, la cura dei particolari. Poi lentamente il vento muta. La proprietaria è distratta, ritrosa, lontana. Le lavoranti non ringraziano delle mance, non concedono buone parole ma spesso punzecchiate, frasi pungenti velatamente offensive. Cominciano i commenti all’abbigliamento, alla capigliatura della cliente, al suo stile di vita messo in discussione. La vita privata della cliente spesso viene passata al setaccio, persino criticata. Le frasi piccanti irritano. Le lavoranti guardano divertite con una leggera ironia che infastidisce. Si mormora dietro la cliente. Non si presta più attenzione al lavoro da svolgere. L’acqua per il lavaggio comincia ad essere fredda, la lacca poca, i capelli non vengono pettinati a dovere e sistemati. La negoziante cerca di risparmiare sulla corrente, sull’acqua e lo fa ai danni di clienti di vecchia data, non osa con le nuove venute con cui deve fare bella figura per accaparrarsi la cliente. Praticamente tutto degenera compresi i rapporti umani con estrema lentezza. La cliente cerca di essere diplomatica, di non protestare ma ogni volta si allontana con la coda fra le gambe. L’acconciatura lascia a desiderare anche se si deve andare a una cerimonia e la cliente deve aggiustarsi i capelli da sola a casa. Alcune acconciature durano poco, risultano scomposte. La prima volta i capelli vengono fatti alla perfezione per conquistare il cliente poi subentra la trascuratezza, la sciatteria. Tanto ormai la cliente è acquisita e torna sempre all’ovile. Alla fine dopo tanti eccessi e trascorsi e parapiglia la cliente decide di andare via e cercarsi un altro negozio dove riceverà lo stesso trattamento: ammirazione e simpatia iniziale e dopo solo amarezza. Tutti mirano a farsi una clientela, un nome ma poi questa viene macchiata da disattenzione. La cliente evita di solito reazioni scomposte che suscitano sdegno e avvilita lascia il campo. La faccenda si ripete monotona in un altro negozio simile. Nessuno lavora con correttezza e rettitudine. Alla fine messi alle strette dovremo ogni volta cambiare negozio cosi ogni volta è una prima volta. Ci tratteranno con cura, con toni tranquillizzanti e voce amica. Saremo consolati da modi gentili peronquistare la fiducia. Bisogna evitare di divenire clienti fissi e abituali, meglio restare nel limbo dei clienti occasionali che non hanno meta. Un tempo i negozianti erano più attenti, meno distanti, e miravano a una armonia duratura con la clientela. Ora i tempi sono cambiati si mira a fare cassa e i clienti sono solamente polli da spennare senza una identità stabilita, pallidi manichini senza volto. Un tempo il cliente era curato, servito, aiutato. Meglio non essere clienti e restare nell’oblio del mordi e fuggi. Assistiamo a una lenta agonia del rispetto specie delle persone anziane che non sono trattate con dolcezza ma con modi sbrigativi. A loro i capelli si fanno velocemente, senza tanta cura, tanto sono anziane e non devono andare in un nessun posto determinato. Anche le clienti anziane alla fine si stancano di questo trattamento, sono insofferenti e cambiano o si lavano i capelli da sole che è molto più rassicurante.