Ci sono persone all’apparenza gentili, disponibili, che recano conforto, che non si stancano di prodigarsi, che si mostrano di buon grado amici. Di solito cercano compagnia per non restare da soli con se stessi. Sono allegri, gioviali, sembra che abbiano un anima candida, occhi puerili e lieti. Ci colpisce la loro lieta bontà, il loro spirito di fratellanza, la loro gioia di vivere. Non conosciamo cosa passa per la testa di queste persone.
Con il tempo amano ammiccare nei nostri confronti, hanno occhi sfavillanti di ironia o addirittura di invidia. Di solito si rivelano inflessibili specie in ambito domestico, non ammettono errori, divagazioni, mancanza di tatto, di stile, di rispetto. Pretendono rispetto, non ammettono sgarri e notano anche gli sbagli più minuti. Sono esigenti vincolati al loro ruolo di persone intransigenti, perfette, morali, uniche. Deridono gli amici più grossolani. Non sopportano villanie, maleducazioni, deviazioni, trasgressioni. Poi loro sono i primi a trasgredire, ad avere accessi di ira e di rabbia, ad essere ruvidi e insensibili. Non mutano mai il loro comportamento rigido, compassato, inflessibile. Loro sono i difensori del bon ton, della morale pubblica e privata. Poi invaghiti di un idea di un progetto fanno pure loro degli sbagli persino clamorosi che ci riempiono di dubbi sulla loro presunta rigidità morale. Impongono le loro scelte, le loro soluzioni come fosse oro colato. Gli altri sono inadeguati. Recalcitrano davanti a persone timide o troppo focose, vogliono la perfezione anche caratteriale.
Poi la loro inflessibilità mostra le proprie crepe,, le prime contraddizioni vistose . Sono capaci, in caso di un grave lutto familiare, di festeggiare un anniversario lo stesso e anni dopo rimproverare aspramente chi fa la stessa cosa giudicandolo indegna e grave senza senso della misura solo per tornaconto personale.
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