La vita imposta dalla nostra società attuale è frenetica, vivace, complessa. Nodi familiari, burocratici, amministrativi, lavorativi ce la rendono spesso monotona se non addirittura noiosa. Ogni giorno insorgono problemi di salute, di parcheggio, di tasse. Ogni giorno abbiamo motivi validi per essere scontenti, intristiti. Si aggiungono poi problemi di relazione con parenti, amici, conoscenti, colleghi, vicini. Spesso si scatenano competizioni, motivi di gelosia e rivalità. Intorno a noi nulla è attraente a cominciare dalle strade sporche, la spazzatura, i cassonetti maleodoranti mai puliti e riordinati. Ci sono poi gli scioperi dei mezzi, i ritardi dei treni, la mancanza di pensiline per ripararsi dal sole e dalla pioggia nelle fermate dei bus. Spesso anche involontariamente siamo presi dalla ansia, ansia di non trovare parcheggio, di non trovare un posto nello stabilimento balneare, di non trovare il collega disponibile. Poi ci sono le varie paure, paura di essere scippati, abbandonati dal partener, di contrarre una infezione, di essere respinti, di non fare carriera, di perdere il lavoro, di perdere i genitori, di essere traditi da un amico. Un insicuro timore si impadronisce di noi. Scopriamo che l’onestà e la modestia non sono apprezzati, come la pietà e la commozione. Il mondo preferisce gente cinica e spietata, taciturna e malefica. Osserviamo che le donne sono maltrattate, gli anziani trattati con indifferenza. La riservatezza non è più una virtù. La vita distrugge sogni, fiducia nel futuro, nella gente. Viviamo per cosi dire timorosi e paurosi,
la gente invece sembra affezionata a un modello vincente. Tutti devono per forza apparire raggianti come mostra la pubblicità. Nelle scene viste in tv di alcuni film tutti ridono, scherzano, sono allegri. Incontriamo amici che si mostrano sempre felici, a loro va tutto bene, fanno vacanze da sogno, hanno figli ai collage, comprano auto di lusso. Ci stordiscono con l’elenco dettagliato dei loro successi. Tutti hanno avanzamenti di carriera, fanno viaggi all’estero, hanno compagni ricchi e famosi. La società ci costringe a sorridere per forza a fingersi felici senza scampo. Restiamo calmi senza far trapelare la nostra malinconia, il nostro disappunto. Abbiamo necessità di rivedere le nostre posizioni. Alcune volte mentiamo per necessità, diciamo che anche noi siamo felici, abbiamo una villa, un lavoro stabile, un compagno premuroso. Dobbiamo fingere di essere felici, contenti, appagati anche se dentro moriamo di rabbia e dolore. Le malattie e la morte devono essere sapientemente occultate. Sui social si mettono le foto che evidenziano momenti felici, allegri, gioiosi. Con il tempo però impariamo a interpretare i segnali, a captare gli indizi e scopriamo che non è oro ciò che riluce, dietro una apparente calma si nasconde uno stato d’animo agitato, angosciato.
Ci vogliono felici a tutti costi, felici per una maglia firmata, per un paio di scarpe griffate ma la felicità sta di casa altrove, nella serenità interiore che non tutti hanno.
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