Discussione

Al Vox torna con l'EP "SicknationAL", una fusione di generi che denuncia il vuoto mora

Al Vox torna con l'EP "SicknationAL", una fusione di generi che denuncia il vuoto mora

Il cantautore, polistrumentista, scrittore, attore e regista ligure Al Vox torna con un progetto destinato a non lasciare indifferenti: “SicknationAL” (PaKo Music Records/Believe Digital), un concept EP che mette a nudo l'anima di un artista capace di scavare in profondità nelle crepe della società contemporanea, rivelando una realtà "malata" che colpisce e intorpidisce le coscienze. Sei tracce che si mescolano tra amore, disillusione, denuncia sociale e riflessioni intime, sei tracce che raccontano, con brutalità e sensibilità al contempo, un mondo inquinato, in cui le emozioni sono soffocate da ipocrisie e paure. Ogni brano si fa specchio delle contraddizioni e dei malesseri della società attuale, traslando in musica un aspetto diverso del caos emotivo e morale che caratterizza il nostro tempo, attraverso una fusione unica di suoni e collaborazioni artistiche. Al Vox, talento geniale, dall’estro sperimentatore e imprevedibile, non si limita mai a sondare un unico genere o un'unica narrazione. In “SicknationAL” racchiude un patchwork di stili e sound, dal rap all'elettronica, dall'acustico al rock, con la partecipazione di colleghi come Luisenzaltro, Kallisto e Flavio Rubatto, ognuno portatore di un contributo significativo che amplifica l'intensità emotiva del disco. Il risultato è un EP che sfugge a qualsiasi definizione, ma che colpisce dritto al cuore, lasciando all'ascoltatore un forte senso di riflessione. Il titolo, “SicknationAL”, è un gioco di parole che richiama una "nazione malata", ma non si riferisce al solo contesto politico o sociale. Al Vox allarga lo sguardo al mondo intero, ad un sistema che sembra aver perso il contatto con la realtà e la coscienza collettiva, opprimendo le individualità sotto il peso delle paure e delle ipocrisie. «Con SicknationAL – racconta - parlo non solo della mia nazione, ma di un malessere globale che infetta l’anima delle persone, della fiducia che viene continuamente tradita e del vuoto morale che sembra impossibile da colmare.» Il viaggio inizia con “Serotonina”, un pezzo che, sotto la superficie di un amore perduto, svela il delicato equilibrio tra la chimica delle emozioni e la concretezza delle relazioni. Ma, come specifica Al Vox, non si tratta di una canzone d’amore tradizionale: «Non promuovo l’amore, promuovo l’amore coscienzioso, che non è mai perfetto e che spesso ferisce, ma che ci fa crescere», afferma l’artista, aggiungendo che la superficialità con cui spesso vengono trattati questi temi è il vero nemico da combattere. Il disco continua con "Alkol", un duetto con Luisenzaltro che, mediante l’utilizzo di metafore, affronta la questione delle dipendenze, non solo dall'alcol, ma da tutto ciò che anestetizza le menti e le coscienze. Il brano è una critica diretta ai governi e ai sistemi, i quali, anziché affrontare i problemi sociali, preferiscono distogliere lo sguardo con promesse vuote e illusioni. «Alkol non parla solo di ciò che beviamo, ma anche di ciò che ci viene imposto. Viviamo in un mondo dove la paura e l’ipocrisia sono le vere bottiglie che ci riempiono le giornate», sottolinea Al Vox. Uno dei momenti più intensi dell’EP è “SocioSkonfitta”, una traccia in collaborazione con Kallisto che riflette sul concetto di fallimento sociale e su come il giudizio altrui spesso derivi da una comprensione superficiale della vita. Il brano, con i suoi toni provocatori e le sue liriche taglienti, sfida apertamente il qualunquismo imperante: «Nessuno può decidere cosa sia giusto o sbagliato con il 20% del cervello funzionante», afferma ironicamente Al Vox, aprendo un varco di riflessione su cosa significa davvero vivere in una società che pretende di classificare tutto. Il pezzo più evocativo del concept è indubbiamente “The Robots”, cover acustica in lingua italiana del celebre brano dei Kraftwerk, realizzata in collaborazione con Flavio Rubatto. Qui, il tema della disumanizzazione viene affrontato con una delicatezza e una profondità inaspettate, attraverso l'uso del theremin che aggiunge un tocco futuristico e al tempo stesso retrò, rappresentando l'eterna lotta tra l’essere umano e la macchina. Il disco si conclude con “Accetta il consiglio, adesso”, un monologo narrato, accompagnato da sonorità ambientali che richiamano un paesaggio sonoro naturale. «È il mio invito a chi ha ancora la testa sulle spalle: vivere in pace, senza farsi schiacciare dalle brutture del mondo», spiega Al Vox. Un consiglio che, nella sua semplicità, rappresenta la chiusura perfetta di un progetto complesso e stratificato. Con “SicknationAL”, Al Vox ha creato un disco concettuale che rappresenta simultaneamente una riflessione personale e una denuncia sociale. Un EP che attraversa generi differenti con maestria, diventando un importante manifesto contro la superficialità, l'ipocrisia e la paura che dominano la nostra epoca. «Con SicknationAL – conclude Al Vox - ho voluto raccontare il mondo come lo vedo io, un mondo avvelenato che ci costringe a mettere da parte le nostre vere emozioni per sopravvivere. Non è un disco facile, ma spero che possa arrivare a chi, come me, si sente spesso perso in questo caos.» Anche in questo progetto, così come in tutte le sue precedenti release, Al Vox conferma di non aver paura di essere diverso, di rompere le regole e di mettere in discussione tutto, anche se stesso. “SicknationAL” è un album che non si riduce ad un semplice racconto, ma invita al pensiero attivo e a risvegliare quella parte di noi che spesso, per sopravvivere, decidiamo consapevolmente di lasciar dormire.