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Maria Teresa Ruta, conduttrice spettacolare su tutti i punti di vista, siamo onorati oggi di poterla intervistare e quindi di poter fare un tour nel suo percorso professionale e di vita; da quando ha iniziato a oggi la sua carriera, sempre è in salita, con la sua dolcezza, bellezza e professionalità, lustro dagli anni ottanta sino ad oggi per tutti noi... Dov’è nata Maria Teresa, e quale impatto ha avuto la città natale per le sue scelte lavorative, che hanno determinato in seguito il profilo professionale che ha scelto? La mia città natale è la grande Torino, una città dove ho lavorato, dove vigeva di consuetudine la puntualità, dove la gente è gentile, garbata, forse molto stacanovista, sempre attenta sul lavoro. Da questo punto di vista, sono cresciuta con un input per la precisione. Oltre ciò, bisogna anche dire che a Torino è nato il cinema, la televisione, la moda negli anni ‘50. Quindi, è stata veramente la prima sede della Rai dove è nato un po' il tutto, a livello ambientalistico e anche creativo. Dopo a Torino, molte di queste attività si sono trasferite a Milano e anche a Roma. Nel gioco forza, Torino è rimasta un pochino più provinciale, proprio per quella che è la sua natura, perché la Torino degli anni ‘50-’60, veramente è stata il fulcro di grandi eventi e opportunità. A Torino ho frequentato il Liceo, ho studiato professionalmente per il mio futuro, per me è stata un trampolino di lancio, perché in seguito la Rai di Torino mi ha notato e da lì ho avuto l'opportunità di farmi conoscere, sono andata poi avanti e sono partita per Roma. A Torino ho iniziato anche teatro, con il teatro Macario, ho vinto un concorso di bellezza ecc. Quindi, posso dire che i primi passi li ho fatti cominciando dal teatro, per muovermi in seguito nella televisione, e il mio inizio è avvenuto in primis nella mia cara Torino. La famiglia, che input ha avuto nell'infanzia, per iniziare questo percorso bellissimo, che l'ha vista partecipe in varie esperienze lavorative, televisive e artistiche? La mia famiglia è stata fondamentale, anche se io all’inizio non volevo intraprendere questa professione, avrei voluto fare la musicologa, l'oceanografia, o altri mestieri, assolutamente questi erano i miei interessi cioè nelle mie corde come ambito lavorativo, ma i miei genitori dicevano che io cantavo e ballavo bene, figuriamoci ballavo persino sui tavoli ero buffa come bambina, una peperina. Quindi, quando c'è stata l'opportunità di fare qualche concorso, mi hanno portato allo Zecchino d'Oro, però non mi prendevano, perché avevo sempre i capelli tagliati alla maschietto, molto corti, poi ero alta e più lunga della mia età, magra, sembravo più maschietto che una femminuccia. Loro, vedevano in me qualcosa di artistico, quell'astro e quindi mi hanno indirizzata a intraprendere questa carriera, portandomi a fare concorsi di bellezza, ed altro. Avevano ragione, da fanciulla ero un po' pazzerella, molto curiosa e intraprendente, avevo così tanta fantasia. Quindi, questo mio essere particolarmente attratta al nuovo ha tirato fuori in me tutta l'arte e la creatività, ed ecco che sin da fanciulla ho intrapreso questa strada. Sin da giovane ha intrapreso l’arte dello spettacolo, con concorsi di bellezza, teatro e cinema, per poi arrivare al fatidico exploit come prima giornalista sportiva in Tv: ce ne vuoi parlare? Il mio percorso è stato bellissimo, veramente fantastico perché arrivare alla “Domenica Sportiva” è stato qualcosa di veramente importante, ho fatto il primo provino per “Caccia al 13”, e arrivare a questo programma, mi ha dato una certa notorietà, facendomi avere il primo Telegatto, come donna dell'anno; quindi, i dirigenti della Rai mi hanno notata, e sia Tito Stagno che Sandro Ciotti hanno pensato a me, appunto per la “Domenica Sportiva” ed è stato subito un grandissimo successo. Posso dire che è stato un successo pazzesco, bellissimo dall'inizio della carriera sino al presente. Dall’inizio della carriera al presente, com’è cambiato l’impatto televisivo, passando da: conduttrice, attrice, cantante, giornalista sportiva e visto che è stata partecipe con sua figlia nel 2020 del Grande Fratello, cosa ne pensa di queste trasmissioni televisive? Ma, diciamo che, ho avuto l'opportunità in questi tantissimi anni, tra virgolette di avere una carriera intensa su vari aspetti, ma soprattutto di sperimentare tantissimi argomenti diversi, il che è stata la cosa più incredibile, partendo all’inizio come soubrette, per poi atterrare in un altro ambito, come giornalista sportiva, dopodiché sono diventata una giornalista a tutto tondo. Soprattutto, con “Uno mattina”, per poi condurre la trasmissione di cucina e salute dal titolo “Vivere bene” in seguito con Antonella Clerici la trasmissione “A tu per tu” e successivamente con Gianfranco Funari e altre innumerevoli trasmissioni presentando programmi come Giochi senza frontiere. Dopo sono tornata a convivere bene al giornalismo quotidiano, insomma tantissime ore di diretta quotidiana, questo ha portato a una mia crescita personale. A livello culturale, soprattutto quando è cambiato un po' la televisione, è cominciato a cambiare il tutto ovviamente, con i nuovi primi reality ecc. Io a quel punto mi sono tirata su le maniche, e mi son detta va bene, dal momento che vi sono questi cambiamenti, bisogna sempre cercare di andare incontro alle esigenze del pubblico, e così tra l'altro ho avuto la fortuna di partecipare alla prima “Isola dei Famosi”. Questo, mi ha fatto capire che i reality erano una la nuova frontiera, e non bisognava averne paura, ma potevo farne parte con entrambi, naturalmente il mio interfaccio vi è stato anche in altri programmi come opinionista. All'inizio del “Grande Fratello”, come concorrente, non volevo inserirmi sinceramente, poi quando hanno proposto di farlo insieme a mia figlia, ho accettato. Io venivo da un reality che è stato straordinario, il “Pechino Express 2018”, e che tra l'altro ho vinto. Quindi, alla fine è stato veramente esaltante ed entusiasmante. Quell'anno, avrebbero voluto allungare molto il programma e in effetti purtroppo così è stato, ho fatto veramente tanta fatica, ma non per il mio carattere, perché di mio sono sempre gentile, e questo tipo di carattere, ovviamente può andare alcune volte a stridere, con quello che diciamo si basano la maggior parte dei reality, compreso il “Grande Fratello”. In questo reality, c'è il combattere un concorrente contro l'altro, proprio per poter accaparrarsi questa opportunità di riuscita. Per me è stato molto faticoso, quando è andata via Guenda, mi è dispiaciuto restare, però, forse è stato meglio così, quindi ci siamo divise, lei è andata come ospite in dei programmi, e io ho continuato a “battagliare”, poi sono giustamente uscita, anche perché io da subito ho detto che avrebbe vinto Tommaso Zorzi, cioè sapevo che aveva la vittoria in tasca, ma era giusto come concorrente, che potesse farsi conoscere. Dico già, che è stato effettivamente faticoso, se lo dovessi rifare, dico un mio pensierino mi farei pagare di più, scherzando e non... La vita privata è stata messa sul banco mediatico, ma con la signorilità che l’ha sempre contraddistinta ad oggi queste scelte di vita hanno forgiato il suo carattere forte, deciso, di donna che affronta mille battaglie, in un turbinio di grandi emozioni, come vede oggi la donna che è diventata? Guarda, io sono la donna che sono oggi, sono serena, però voglio dirti che, la scelta di avere come padre dei miei figli Amedeo Goria era una scelta che molti avevano trovato bizzarra. Il padre di Amedeo, mi aveva detto, ma non sposare Amedeo, non va bene per te, conoscendolo caratterialmente. A fronte di quello che è successo oggi, i miei figli sono la cosa più importante, non potrei immaginare la mia vita senza di loro. Quindi, sarei costretta a rifare tutto, come ho fatto in passato. Poi, magari prenderei qualcosa che mi tiri su il morale come panacea, come faccio oggi cioè l’amore dei miei figli. La cultura con la A maiuscola, la vede come personaggio poliedrico, attenta a mille sfaccettature della società, specie nei libri che ha scritto, tra i quali: salute, benessere, cucina e favole; queste ultime che sicuramente leggerà per i nipotini? Assolutamente sì, anche l'altra sera ascoltavo Guenda, che leggeva una mia favola, oltretutto ho registrato anche delle cassette, oltre ai libri. Sono molto felice di questo mio impegno culturale, devo dire che, scrivere i libri di favole, non è sempre una cosa facile, ma non lo è perché i bambini di oggi in questa società odierna, sono cambiati, di certo non sono come eravamo noi una volta, ma tutto ciò mi fa star bene, perché scrivendo entrò in contatto con i giovani, e mi tiene molto impegnata come con i nipotini. Una cosa bellissima, di queste favole è che leggendo escono fuori le emozioni che danno nutrimento al cuore e alla mente, e a breve uscirà anche un libro sui viaggi. Articolo: Dott. Salvo De Vita- Rosa Calderone- Giuseppe Ventrini Dirigente del Servizio: Ufficio Stampa & Produzioni MP di Salvo De Vita Distribuzione Nazionale Digitale: Urban Dream di Mietto Elisa
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