Discussione

contro l'antropocentrismo

contro l'antropocentrismo

CONTRO L’ANTROPOCENTRISMO La distinzione tra esseri superiori e inferiori è un grande inganno, nelle culture dell’America precolombiana, Africane e Aborigene il concetto di antropocentrismo è sempre stato assente e avevano ragione, osservando il mondo e basandosi sull’esperienza di vita passata, ci si rende conto che non esistono esseri inferiori, così come un leopardo non è superiore all’essere umano perché corre più veloce e un elefante non lo è perché è più forte, noi non stiamo sopra alle carote che mettiamo in pentola perché siamo più intelligenti. Restando dentro gli orizzonti del pensiero scientifico, nel corso dell’evoluzione tutti gli esseri hanno sviluppato delle caratteristiche che gli consentono di vivere nel miglior modo possibile in un determinato ambiente in sintonia con le altre specie, alcune forme di vita hanno sviluppato la vista, altre l’udito, altre ancora la forza, l’essere umano ha sviluppato il cervello, ma non per questo deve avere la presunzione di considerarsi al di sopra degli altri. In questo istante ci troviamo immersi in un mondo costituito da un insieme di esseri interconnessi tra loro e con l’ambiente, il processo evolutivo basato sull’adattamento, anche se non ce ne rendiamo conto è ancora in atto infatti se varia qualcosa a livello ambientale o per quanto riguarda una specie vivente a noi legata, tutto cambia e dobbiamo trasformare noi stessi per adattarci al cambiamento, la differenza e le trasformazioni sono il fondamento della vita, tutte le specie non fanno altro che trasformarsi in continuazione ed è proprio questo mutamento inconsapevole che ci permette di esistere; se esistiamo in questo istante possiamo considerarci tutti esseri superiori per il fatto di esistere e di agire, se non lo fossimo la natura ci avrebbe tolti di mezzo. L’essere umano se vuole vivere una vita degna di essere chiamata tale dovrebbe tenere a debita distanza chi, per fini strumentali e ambigui, considera l’uomo figlio di un Dio, al centro dell’Universo, legittimo proprietario e conquistatore della natura e tutti gli altri esseri viventi considerati inferiori e creati in sua funzione; queste idee portano alla distruzione dell’ambiente e delle altre specie ma facendo così distruggiamo anche noi stessi perché siamo tutti interconnessi e interdipendenti. L’uomo dovrebbe riuscire a guardare più in la, misurarsi nuovamente, definire la propria posizione sul pianeta che è alla pari delle altre specie, è necessaria una trasformazione profonda del pensiero che ci porta a decentrarci, uscire dal nostro ruolo immaginario di specie eletta e prendere coscienza di essere parte del mondo invece che padroni; la saggezza e l’illuminazione possono liberarci dai vincoli e far si che il nuovo concetto emerga e si sostituisca al vecchio; anche se non sembra tutto questo ci condurrà ad una vita sempre migliore su questa Terra. Ad alcuni può suonare scomodo sapere di essere allo stesso livello dei pesci che mettono nel piatto, molti chiudono gli occhi, si sentono più potenti e superbi considerandosi figli di un Dio autorizzati a inquinare l’ambiente e nuocere alle altre specie considerate inferiori ma tutto ciò, metaforicamente, ci condurrebbe alle porte degli inferi invece che sull’Olimpo.