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le parole sagge di Orazio

le parole sagge di Orazio

LE PAROLE SAGGE DI ORAZIO Orazio (65 – 8 a.c.) era uno scrittore romano legato all’epicureismo, una corrente filosofica che vedeva gli Dei come esseri che vivono in una condizione ideale di perfezione, beatitudine e immortalità escludendo ogni tipo di intervento nella vita umana; il suo pensiero rappresenta una fusione tra filosofia e poesia, famoso per i suoi scritti lirici e satirici ha saputo esprimere la bellezza della vita quotidiana ma anche una visione riflessiva sull’esistenza umana; nelle sue opere invita a vivere in armonia con se stessi e con gli altri, a tenersi lontani dai conflitti, a godere dei piccoli piaceri e rimanere centrati sul presente cogliendo l’attimo senza rimandare i progetti; ritiene che ogni momento dell’esistenza deve essere vissuto appieno perché la vita è breve, secondo Orazio l’inevitabilità della morte da valore alla vita perché ci fa apprezzare ogni attimo dell’esistenza, ci fa vivere più intensamente; l’autore sottolinea l’importanza della moderazione, quindi evitare gli eccessi; le sue scelte di dedicarsi alla scrittura piuttosto che alla politica riflettono la sua voglia di libertà e di un esistenza autentica lontana dalle imposizioni sociali. Riporto qui sotto alcune frasi interessanti scritte da Orazio. _ Tu attraversi il mondo intero alla ricerca della felicità, che è a portata di mano di ogni uomo. _ non fare nessun affidamento sul domani. _ È felice chi, giorno per giorno, può dire: ho vissuto! _ Ricordati di mantenere nelle avversità, la mente serena. _ Scaccia pure con un forcale la tua indole, tornerà ugualmente. _ Questo è il mio insegnamento: tutti gli uomini sono pazzi. _ Aiuta un uomo contro la sua volontà e sarà come se lo uccidessi. _ Chi ben comincia è a metà dell'opera. _ C'è una misura nelle cose. _ Non c'é vita lieta del tutto. _ Il popolo mi fischia, ma io mi applaudo da me _ “da uomo felice” “esca dalla vita soddisfatto, come commensale sazio” _ so che gli Dei menano vita tranquilla; e se la natura fa talora qualche portento, non sono gli Dei corrucciati a mandarlo dall'alta volta celeste. _ Mentre stiamo parlando il tempo invidioso sarà già fuggito. Cogli il giorno presente _ che io in buona salute goda di quello che ho _ Mi spezzo, ma non mi piego. _ Cogli felice i doni di questo momento. _ Povero tra grandi ricchezze. [In alcune opere di Orazio Gli Dei appaiono malvagi e vendicativi, questo è in netto contrasto con l’epicureismo e con la visione del mondo dello scrittore quindi ci sono due alternative: o l’autore aveva una doppia personalità oppure i suoi scritti sono stati contraffatti dai cristiani durante le traduzioni, mi sembra molto più probabile la seconda possibilità.] [chi sono i miei scrittori preferiti? Nessuno]