Von Trier lascia volutamente la vita reale fuori dallo studio, eliminando ogni riferimento scenografico, la stessa Dogville durante l’intero film sembra inesistente, solamente accennata; immersa nella oscurità, disegnata sul pavimento dello studio, con qualche mobile, delle porte e delle finestre qua e là, l’essenziale per far capire dove si svolge il tutto.
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