Arzano - Niente acquisizione al patrimonio comunale, indagini della Procura. La storia che si ripete: cambia la politica in campo ma certe “abitudini” paiono dure a morire nel paese sciolto per camorra per ben tre volte negli ultimi dieci anni. Due appartamenti abusivi e una vicenda che ha rappresentato uno dei punti cardini dello scioglimento nel 2019 che inquieta e che vedrebbe accordi trasversali tra vecchi e nuovi politici. Vicenda, quella degli abusi edilizi dei congiunti di un ex assessore del comune, ha visto l’emissione in favore del Comune di Arzano di due sentenze relativamente del Tar e del Consiglio di Stato. Una brutta storia che potrebbe tirare in ballo l’attuale sindaca Cinzia Aruta, il dirigente dell’ufficio tecnico Gianfranco Marino e l’assessore all’urbanistica Francesco Taglialatela. Due appartamenti, costruiti in dispregio delle norme edilizie fanno ancora bella mostra di se ad emblema e simbolo di quella impunità che sembra non valere per i semplici cittadini. Le costruzioni, si legge negli atti dello scioglimento, hanno documentato collegamenti diretti e indiretti con tecnici in odore di camorra e ritenuti vicini al clan Moccia. Ma non è solo questo: anche nel comando vigili l’amministrazione non riesce a respingere glia “assalti” burocratici di vigili arrestati e condannati o con processi in corso, determinando la ricostituzione di cellule che ad Arzano hanno determinato il bello e cattivo tempo isolando anche di fatto il nuovo comandante della Polizia locale Biagio Chiariello finito al centro di minacce e oggi sotto scorta.
L.V.
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