Il cancro rappresenta la seconda causa di morte nel mondo, e secondo l’OMS nel 2020 1 decesso su 6 era causato da patologie oncologiche. Attualmente non è ancora disponibile una cura risolutiva per cui tutti gli sforzi sono all’unisono indirizzati nello sfatare questo indesiderato dato di fatto. Ho scritto, qualche tempo fa, un post sull’argomento qui: ilgeneegoista.blogspot.com/2021/08/cancrocome-resisti-e-perche.html riportato anche sul gruppo privato di FB: facebook.com/groups/878179696471899/posts/878839213072614/
Ad attirare l’attenzione, ultimamente, è un particolare tipo di trattamento oncologico, basato sull’impiego di radio-farmaci anche definiti radio-coniugati. Questi farmaci sono “costruiti” attorno ad un isotopo radioattivo che può essere somministrato in sicurezza dopo essere stato unito ad una molecola “vettrice” in grado di targhetizzare il bersaglio. Un tipico target è rappresentato ad esempio, dalle proteine sovra-espresse (proteine presenti sia nelle cellule sane, sia in quelle tumorali, ma in questo caso in abbondanza) da parte di alcune cellule tumorali e la cui inibizione porta a morte queste ultime senza danneggiare quelle sane.
Per chi volesse la lettura prosegue ai seguenti link: blogger.com/blog/post/edit/8536247355966068787/4369752270323566576facebook.com/groups/878179696471899/posts/893466598276542/
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