Il prossimo 14 aprile sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”, sul tema “1923-2023: nel centenario della nascita di Franco Zeffirelli” che ha ricevuto il Patrocinio del Comune di Firenze della Città Metropolitana di Firenze. Dopo i ringraziamenti da parte di Gianni Aiello (presidente del sodalizio organizzatore), sarà la volta dei saluti istituzionali, a seguire la relazione di Antonino Megali (vice Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”. Regista e scenografo. Esordisce nel mondo dello spettacolo come scenografo di alcune compagnie teatrali quando è ancora uno studente della facoltà di Architettura a Firenze. Nel corso degli anni '50 si mette in evidenza come regista teatrale portando in scena l'opera lirica a Milano, Londra e New York. Dopo l'esperienza di aiuto regista per Antonioni, De Sica, Rossellini e soprattutto Visconti, debutta dietro la macchina da presa con "Camping" (1958). I successivi "La bisbetica domata" (1966), "Romeo e Giulietta" (1967, nomination all'Oscar per la miglior regia), "Amore senza fine" (1980) e "La Traviata" (1982, BAFTA per i migliori costumi e la miglior scenografia) contribuiscono ad accrescere la sua già consolidata fama internazionale. Nel 1971 indirizza la sua opera verso il film religioso con "Fratello sole, Sorella luna". Nel 1976 gira per la televisione, sempre nello stesso filone, "Gesù di Nazareth", kolossal sulla vita e le opere di Cristo. Dopo "Il Campione" (1978) e "Amore senza fine" (1980), nel 1982 realizza una sontuosa edizione della "Traviata" con Placido Domingo. Lo stesso tenore, con Katia Ricciarelli, è il protagonista dell'"Otello" messo in scena nel 1986. Dopo i non fortunati "Il giovane Toscanini" (1988) e "Storia di una capinera" (1993, tratto da Giovanni Verga), Zeffirelli realizza ancora due grandi film: "Amleto" (1991, con Mel Gibson e Glen Close) e "Jane Eyre" (1995, con Charlotte Gainsbourgh e William Hurt). Dopo un periodo dedicato anche alla politica (è stato eletto senatore nelle liste di Forza Italia) nel 1998 è tornato al grande successo internazionale con "Un tè con Mussolini", ispirato alla sua autobiografia, nel quale viene raccontata la sua infanzia a Firenze e l'educazione ricevuta da un gruppo di eccentriche signore inglesi amanti dell'arte. Nel 2002 gli è stato consegnato il David di Donatello alla carriera. Quando è in Italia Zeffirelli vive tra la sua prestigiosa villa sull'Appia Antica a Roma e la sua famosa villa di Positano dove ha ospitato tutto il bel mondo internazionale. Nel 2001, per necessità di spazio - ha messo all'asta molti dei suoi tesori d'arte raccolti durante la sua professione e i suoi viaggi nel mondo.Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 14 aprile.
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