Oggi è la giornata mondiale del diabete e la notte scorsa l'ho passata a correggere un'iperglicemia dovuta a chissà cosa. Chissà cosa si, perché analizzando la mia giornata non ho fatto niente che non dovevo, ma ieri il mio organismo ha deciso che doveva essere una di quelle nottate in cui doveva farmi penare e va bene ho accettato la sfida e alla fine qualche ora almeno, con un sonno parecchio disturbato, sono riuscita a riposare, ma ora, ora che sembra tornato tutto alla normalità, sento stanchezza e pesantezza in parti del corpo che non pensavo nemmeno di avere.
Perché è questo uno degli effetti che mi fa l'iperglicemia:
Stanchezza, viscerale, atavica, inspiegabile.
Gli altri:
-insonnia
-nausea
- mancanza di appetito
- minzione eccessiva
- apatia.
Il tutto si può riassumere come: "sono stata investita da un tir lasciatemi morire ciao".
Ma non puoi farlo, perché la vita quotidiana con il diabete è questo: una sfida, senza pause, una sfida che andrà avanti anno dopo anno, fino a quando non esalerai il tuo ultimo respiro.
É vero, il diabete è gestibile, è controllabile, le complicanze si riducono ai minimi termini se segui tutte le terapie in modo corretto, , non è un tumore, non è la sla, non è la corea di huntingdon, ma è una rottura di scatole.
Ci sono giornate in cui vorresti mollare e non puoi farlo, in cui i rifiuti alle serate con amici sono talmente tanti che alla fine vieni lasciato solo, in cui per un pezzo di pane in più devi inniettarti 314 unità in più. In cui vallo a spiegare: "Ho la glicemia alta perché stavo guidando o perché fa freddo o perché ho litigato con qualcuno" perché no, la tua glicemia non dipende solo dal cibo, dipende da ciò che vivi, ma vallo a spiegare anche questo.
Quelle molte giornate in cui "Vi prego oggi proprio no" che ti fanno apprezzare le poche in cui va tutto meravigliosamente bene, in cui la glicemia è perfetta tutta la giornata e in cui tu puoi concederti qualcosa in più.
Il diabete crea dei combattenti, ma chi non lo vive non lo sa.
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