Discussione

GIUSTIZIA PERSONALE

Ogni tanto ci accorgiamo che parenti e amici non sono cosi cristallini come li credevamo, li scopriamo calcolatori, infingardi, meschini, bugiardi. Li sopportiamo pur conoscendo i loro difetti con un mezzo sorriso. Molte questioni nel tempo restano sospese e poi il rapporto diventa sterile, privo di amore. Le donne hanno degli atteggiamenti più irritanti per la loro mania di antagonismo. Con il tempo portiamo dentro un numero ragguardevole di ferite procurate da critiche e cattiverie. Ci sentiamo offesi, traditi, smarriti. Restiamo di stucco davanti a tanta sfacciataggine. Certi atteggiamenti sono talmente orribili che ci fanno adirare. Certe frasi dette offensive si mettono in difficoltà. Davanti a noi si apre una voragine di rabbia e incomprensione, un mare torbido di sentimenti oscuri. Ci rendiamo conto che molti si servono di noi per i loro scopi o per rafforzare la loro autostima, in poco tempo siamo annientati, vilipesi. Dobbiamo superare prove terribili. Parenti spietati non ci invitano alla loro nuova residenza al mare e invitano tutto il parentado meno noi senza aver fatto nulla per partito preso. In certi casi non serve alzare la voce, disperarsi, entrare in contrasto diretto. Bisogna restare impassibili, mai aggredire ma fare i fatti e ricorrere a una sorta di giustizia personale. Se il parente non ci ha invitato in quella località dove ha la casa noi andiamo da soli in quella località e poi mandiamo una cartolina. E’ una specie di schiaffo in faccia, una reazione dalla apparenza innocente. Solo con i fatti si può resistere non con le parole. Non serve mostrarsi autoritari, rispondere per le rime, arrabbiarsi, litigare, mettere in discussione. Conviene fare i fatti. Se una persona non ci invita al suo compleanno noi facciamo altrettanto. Una reazione muta ma dettata dalla esigenza del momento. Se un amico ci esclude di proposito noi alla prima occasione facciamo altrettanto con garbatezza. Dopo alcuni episodi in questo senso siamo più temuti e rispettati. Mostriamo di non tollerare certi comportamenti. Rispondiamo per le rime ma con i fatti senza degenerare in comportamenti scorretti. Se un parenti ci giudica inadeguati perché non abbiamo un auto nuova quando ne compriamo una passiamo sotto casa sua noncuranti. Attuiamo una sorta di giustizia personale. Il nostro comportamento deve essere gentile non rigoroso, ma fermo.