A Merano in provincia di Bolzano troviamo un singolare museo primo in Italia nel suo genere. Si tratta del museo provinciale del turismo che racconta 250 storie di turismo nel tempo. Si trova in antico castello che è stato dimora di Elisabetta di Baviera durante i suoi numerosi soggiorni a Merano.
Le venti sale principali raccontano la storia del turismo, specie in alto Adige, sia dal punto di vista dei villeggianti che dei residenti con documenti, lettere, epistole, interviste, documentari, filmati, video, racconti, fotografie, immagini, ritratti. E’ descritto in particolare il turismo alpino e del Tirolo con modellini, un teatro meccanico, filmati con effetti sonori, riferimenti alle piste da scii e alla gastronomia locale. Sono riprodotti paesaggi e viste virtuali. Il museo può essere visto anche a livello virtuale. Ci sono cripte, sale in stile rococò, bastioni medievali. La storia del turismo è in ordine cronologico e si sofferma sul settecento, sull’ottocento e novecento ed è a misura di bambino con molti intrattenimenti e collezioni per scuole e scolaresche. Per i più giovani c’è un flipper turistico in legno di un artista gardese che mostra vedute e punti dove si sofferma la pallina tridimensionali in particolare vedute di dolomiti, di baite e punti di ristoro e di animazione. Il museo è raccontato in tre lingue tedesco, italiano, inglese e spiega l’evoluzione che ha subito il turismo e la trasformazione dei turismo montano. L’ingresso è caratterizzato da una gola immersa fra pareti rocciose per simboleggiare la fatica degli spostamenti e dei viaggi specie lunghi. Troviamo un modello di una stazione di posta, di una stazione ferroviaria, e un modello della carrozza di Elisabetta d’Austria.
Una sala è dedicata con alcune vetrine al turismo del lusso della borghesia europea dei primi del novecento con manifesti pubblicitari dell’epoca e collezioni. Il 1950 è l’anno del boom del turismo di massa specie italiano ampiamente documentato con immagini del boom edilizio che questo ha comportato . Ci sono riprodotte modelli di gallerie. Sono riportate molte interviste a personaggi noti degli anni settanta. Il secondo piano mostra gli appartamenti di Elisabetta d’Austria e delle figlie Gisella e Valeria. Nel museo ci sono molti omaggi agli illustri inquilini.
Il castello che ospita il museo prima era un piccolo castello in stile medievale, nel cinquecento fu comprato da un soldato austriaco al servizio degli Asburgo, fu venduto più volte e ampliato e restaurato con l’aggiunta di stemmi e affreschi e mobili in stile neogotico. Nel 1892 fu comprato da un barone di nobili casata che vi aggiunse dei saloni. Dopo la seconda guerra fu sede di un ente di reduci di guerra. Poi divenne patrimonio provinciale. Il museo fu inaugurato nel 2003, nel 2001 fu aggiunto un orto botanico.
Il museo ospita pure mostre temporanee sia di arte che di artisti o altro.
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