Discussione

FARE I CONTI

Le vacanze, i viaggi estivi non sempre hanno sapore di gioia pura e perfetta, non sempre sono sinonimi di totale spensieratezza e rilassatezza. Spesso diventano fonte di altro stress. Ogni anno per le vacanze bisogna fare i conti con i rincari, con i prezzi elevati, le truffe, i raggiri, i negozi chiusi, con i prezzi elevati degli stabilimenti e delle scuole di surf, nuoto ecc., con i parenti serpenti che hanno l’abitudine di interferire e criticare le nostre scelte vacanziere. Ogni volta dobbiamo mentire sulla meta scelta per non sentirci nell’occhio del ciclone. Dobbiamo dire che abbiamo preso in affitto una villa con giardino e magari è solo un appartamento che non ha vista mare. Se non abbiamo la vista mare siamo degli stupidi, degli sfigati, dei derelitti, degli sfortunati e nel peggiore dei casi dei morti di fame. Le critiche e gli insulti ci fanno venire dei brividi lungo la schiena. Poi ci sono le discriminazioni, i paragoni. Dobbiamo fare i conti con l’abbigliamento. Se non abbiamo tantissimi costumi firmati è un vero disastro, possiamo pure nasconderci in cantina. Se non abbiamo abiti da sera sufficientemente eleganti siamo snobbati, guardati a vista, messi sotto pressione. Ogni volta una battaglia per entrare nei musei, nei siti archeologici, nei locali, nelle gelaterie piene di gente. Se ci vestiamo troppo eleganti ci guardano con invidia, se ci vestiamo in modo più normale, comune ci guardano come fossimo pezzenti. Ci circondano donne superbe, vanitose, pettegole pronte a criticarci, a ostentare abiti e gioielli. Se siamo in cerca di quiete incontriamo orde di adolescenti scalmanati nei vari parchi. Se non abbiamo costumi firmati suscitiamo compassione come pure se non abbiamo completi eleganti. Per concludere se andiamo alla spiaggia libera ci guardano con commiserazione, con uno sguardo fisso, specie chi sta in stabilimenti super lusso, se andiamo allo stabilimento balneare chi sta alla spiaggia libera ci guarda storto. Le nostre letture in spiaggia sono interrotte da bambini vocianti e maleducati che fanno chiasso. Se abbiamo una casa in affitto in periferia siamo derisi se l’abbiamo in centro dobbiamo fare i conti con il chiasso dei centri storici, con la movida notturna che prosegue fino all’alba. Ci sono zone dove i negozi persino i tabaccai sono chiusi per ferie. In certi pronto soccorso pure lontani, ci sono solo volontari. Le farmacie sono sempre lontane, sempre piene di turisti. Troviamo molte attività chiuse. Ogni volta la paura di essere inadeguati, di essere scrutati, condannati, considerati superati. Le donne ci soffocano con le loro vanterie e insinuazioni. Ci criticano se siamo troppo bianchi o troppo abbronzati. Dovunque sentiamo commenti , voci concitate. La notte non possiamo dormire per i rumori, le aiuole sono piene di vespe. In certi luoghi non si fanno disinfettazioni. Imprechiamo davanti agli strilli di bambini. Apprese certe lezioni impariamo a scegliere luoghi più tranquilli meno vulnerabili. Certe volte reagiamo passiamo al contrattacco, Raggelati da commenti acuti rispondiamo con una risposta trionfante. Spesso diventiamo pallidi di rabbia. Ci sentiamo braccati perché ancora una volta nessuno ci mostra pietà o tenerezza. Se siamo troppo magri sono inclini a deriderci come pure se siamo in carne. Incontriamo poche persone leali e le donne sono implacabili, anche anziane, anzi queste sono più boriose. Dobbiamo fare i conti con la maleducazione di bagnini, camerieri, albergatori. Dobbiamo fare i conti riluttanti con vespe, calabroni e zone maleodoranti di spazzatura, con mari inquinati, scarsezza di acqua di alcuni comuni. Spesso dobbiamo interrompere il nostro riposo per il fracasso e i rumori. Troviamo la natura contaminata, Con alcuni dobbiamo fingere di essere andati altrove per paura di essere derisi e poi di essere scoperti. Con il tempo impariamo la lezione e ci organizziamo. Cerchiamo posti meno appariscenti. In certi casi passiamo al contrattacco e rispondiamo male a chi ci provoca. Ci raggelano le risate di trionfo di parenti che al telefono ci elencano i posti da loro visitati, tutti esclusivi, importanti. Noi con le nostre scelte mediocri li facciamo vergognare. I parenti impallidiscono se sanno che siamo rimasti in patria, ci guardano increduli. Ci sentiamo braccati se scegliamo un luogo grazioso ma non di moda. Nessuno si inchina davanti alle nostre scelte controcorrente. Le donne poi sono più critiche e implacabili ci annientano con i loro giudizi lapidari e velenosi. Giovani turiste procaci ci deridono se portiamo ancora i vecchi prendisole. Istintivamente capiamo che le vacanze non sempre sono una benedizione. Insistiamo nelle nostre scelte ma torniamo con il sorriso forzato, di umore pessimo per le insinuazioni ricevute e le offese che hanno decretato le nostre vacanze amare senza conforto . In vacanza purtroppo troviamo gli stessi ficcanaso, gli stessi superbi, le stesse donne fanatiche, gli stessi vicini antipatici che incontriamo normalmente. Facciamo alla fine delle vacanze un sospiro di rassegnazione. Siamo destinati a strisciare nella polvere. Forse potremo riprenderci solo organizzando una vacanza allegra in un posto solitario, un’isola senza nessuno, selvaggia e ribelle come la nostra indole.