Napoli si avvicina al rinnovo del consiglio comunale. La città, purtroppo, ha vissuto almeno negli ultimi vent’anni di attese vane e di un fantomatico rinascimento che poi è diventato un vero album dei ricordi, una sorta di ultima spiaggia che trova conferma in maniera plastica nell’incapacità delle forze politiche tradizionali di elaborare programmi realizzabili e soprattutto di rinnovamento della classe dirigente. I napoletani, addirittura, hanno assistito a forze politiche che sono ricorsi ai tribunali per definire il proprio destino.
Nel frattempo la città, quella che ogni giorno si sveglia e guarda al suo futuro, solo tra qualche giorno saprà se il Consiglio Comunale rimarrà in carica fino alla scadenza naturale oppure verrà commissariata. Argomento che ai cittadini ormai importa poco o nulla. I napoletani, difatti, non amano i bollettini quotidiani che riportano i comportamenti di singoli esponenti politici, talvolta poco decorosi, che non fanno altro che confermare il degrado attuale in cui versa la politica locale. Loro preferiscono proiettarsi nel futuro confidando nel giudizio delle urne.
E’ già cominciata la pantomima dei candidati a Sindaco. Sia a Sinistra che a Destra si discute di alleanze ma, come sempre, mai di programmi. Difatti, le forze politiche sono ostaggi di forti personalismi che danneggiano la città e che rischiano di mettere ipoteche anche sul futuro.
Ma una classe dirigente locale seria può mai permettere che la scelta del candidato Sindaco della terza metropoli italiana venga fatta a Milano e Roma? Che classe dirigente è? In tutto ciò, la cosiddetta società civile e il mondo della cultura non sono per niente avulsi da responsabilità.
Napoli, nel superare vecchi e nuovi personalismi, non può prescindere dal coinvolgimento delle nuove generazioni per il futuro governo della città, diversamente la politica rischierà il fallimento definitivo. Ormai il tempo è scaduto.
Per quel che ci riguarda, noi preferiamo pensarla come Margaret Mead e facciamo nostra la sua celebre frase “Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta.”
http://www.ifattidinapoli.it/art_nel_declino_della_politica_solo_i_cittadini_possono_e_devono_cambiare_napoli_di_vincenzo_riccio.html
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