Ci sono persone, soprattutto donne, anche mature, che sono talmente maleducate che ridono del male degli altri. Se una persona ha un incidente stradale, cade dalla bicicletta o dalle scale, ha la visita dei ladri loro ridacchiano sotto i baffi. Anzi criticano magari dicendo che non sappiamo portare la bicicletta e che siamo disattente agli incroci, nella manutenzione della casa. Le loro risate grasse, grossolane, ci spaventano Ridono di gusto anche in compagnia di altre amiche, non siamo il trastullo, la notizia ghiotta del momento, lo spasso divertente su cui spettegolare in modo sfizioso ampiamente. Se una donna ha una disavventura sentimentale loro ridono di cuore, non provano pietà. Raccontano in giro la storia, la diffondono, la distorcono, la cambiano. Alcune donne che sono state lasciate hanno sentito molte ridere alle loro spalle, hanno subito sguardi curiosi e bramosi. Alcune maligne si sono leccate i baffi se una rivale è stata picchiata dal compagno. Molte donne gongolano del male degli altri senza turbamento. Il loro ridacchiare è sconcertante. Anche a scuola se un alunno sbaglia alla lavagna molte ragazzine ridacchiano divertite, prendono in giro il soggetto eccitate dal divertimento. A loro sembra di stare a teatro ad assistere a una commedia esilarante, a una scena comica. Sono le madri stesse ad insegnare ai figli la dissacrazione sistematica di tutto, di tutti. Ci sono anche3 segnali gravi ossia di parenti che lucidamente ridono degli eventi negativi degli altri. Se ci rubano l’auto nessuno si precipita a consolarci ma molti ridono o ci accusano di aver parcheggiato l’auto in una zona poco sicura. Molti controllano le nostre mosse non per aiutarci ma per ridacchiare. Molti ridono ci considerano stupidi, ritardati, mediocri, incapaci di gestirci, idioti. Ci abituiamo con il tempo alle critiche pericolose, alle risate. Molti colleghi ridono per la nostra insicurezza, per i nostri sbagli, per la nostra disastrata vita sentimentale, per i nostri insuccessi, per la mancata carriera. Noi teniamo duro, tutto sotto controllo, con una buona dose di temerarietà lanciamo sfide silenziose. Mostriamo autocontrollo e lungimiranza. Reggiamo tutti i colpi senza protestare con ferrea volontà, reprimendo le emozioni che certe risate ci suscitano.
Poi per una strana legge di natura anche chi ha ridacchiato superbo e orgoglioso di noi finisce nella bufera del male, nel caos del male. Noi non ci precipitiamo a consolarlo, però non ridacchiamo, non moltiplichiamo il male. Restiamo impassibili assumiamo un atteggiamento serio e composto, nel cuore proviamo pietà, pietà per questa moltitudine di persone ignoranti. In fondo si è sempre infelici quando si ride del male altrui con malignità.
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