Il Capd è un disturbo uditivo proprio della percezione e elaborazione del cervello. Si tratta di un disturbo di matrice neurologica. Dipende dal modo come il cervello elabora i suoni.
I sintomi sono quanto meno evidenti: difficile comprensione acustica, lentezza e difficoltà nel leggere, incapacità di risposte coerenti, errata interpretazione di imput sonori e rumori, difficile concentrazione e attenzione, inversione di lettere e parole, difficoltà di pronuncia, lentezza nell’apprendimento, deficit di integrazione sonora, ritardi nelle risposte, memoria labile, incapacità di ripetizioni. Scarsa coordinazione delle mani, difficoltà di compitazione, difficile studio della matematica, incapacità di fare calcoli, difficoltà nel cantare intonati, incapacità di ritmo armonico nel parlare, incapacità di organizzazione, poca abilità motoria, poca capacità analitica, difficoltà nello spelling.
Il problema emerge di solito alla età di cinque anni e può colpire anche gli adulti. Alla base potrebbero esserci dei traumi.
La terapia proposta, in base alle esigenze del paziente, è detta di ascolto. Per stimolare le funzioni celebrali si ricorre alla musica, specie classica. La musica arriva ai pazienti attraverso le cuffie ed è filtrata e graduata, modulata seguendo vari ritmi e toni con molti cambiamenti tonali. Il tutto è seguito da un orecchio elettronico. Si stimola il timpano e le cortecce uditive del cervello. Vengono elaborati vari suoni. Poi con il tempo si aumenta la velocità di trasmissione. Alla fine vengono fatti test audiometrici .
I soggetti affetti da tale disturbo un tempo erano considerati ritardati e messi in istituto. Ai nostri giorni hanno difficoltà di integrazione, vengono canzonati messi alla berlina, condannati per colpe che non hanno.
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