Con l’autunno alle porte ritorna il problema per i condomini di stabilire le date e i giorni di accensione dei riscaldamenti, la dove ci siano ancora sistemi centralizzati. I condomini devono pagare la manutenzione degli impianti e gli interventi. I lavori sono sempre costosi, impegnativi, faticosi al pari di un lungo viaggio. Ci sono sempre guasti che provocano ansia, senso di impotenza, fastidio. Sembra che i cittadini devono sempre soffrire in questo caso anche il freddo, devono sopportare le scelte imposte dall’alto e i prezzi alle stelle. Non ci sono mai prezzi modici. I costi sono alti per qualsiasi portafoglio.
Alcune riunioni condominiali ci lasciano inorriditi. Sono incontri mediocri fatti in terrazza o in cantina per evitare le spese di un locale, in questi tempi di crisi e risparmi. Molti non salutano, guardano con freddezza, vecchi rancori suscitano rabbia. Negli incontri ci sono le solite lotte di potere fra clan rivali magari per la nomina dell’amministratore e dei consiglieri, per la redazione del bilancio previsionale. Le rivalità portano a insulti, aspre critiche, rabbie e gelosie. E’ la solita situazione che si ripete monotona. Ci sono quelli che si vantano, che tentano di offendere gli altri, che si crucciano. Ci sono quelli assenti che hanno deciso lucidamente di stare fuori dalla arena per non avere noie. Ci sono sempre situazioni in sospeso, casi di competizione. Alcune scene che si creano sono anche divertenti. Molti si accapigliano mentre altri ridono sotto i baffi. Alcuni sono presente con il corpo ma assenti con la mente, sono tenebrosi, non parlano, non si pronunciano, non si esprimono. Altri fanno i complimenti all’amministratore di turno per essere poi benvoluti.
Tuttavia le scelte sono sempre dolorose. Bisogna ridurre, accorpare, ridurre gli orari di accensione dei riscaldamenti. Molti rifiutano i riscaldamenti e vogliono staccarsi o indurre tutti a adottare solo poche ore di accensione. Prima parlano di condivisione, di grande famiglia condominiale e poi vogliono imporre il loro punto di vista, indurre gli altri a rinunciare ai termosifoni o a usarli per poco tempo. Gli anziani e i bambini per loro dovrebbero morire assiderati e comprarsi le coperte. Chi ha l’aria condizionata vorrebbe levare il riscaldamento senza pensare agli altri, ai vecchi.
L’amministratore dice di ridurre i consumi, la coperta è corta, di ridurre i riscaldamenti e poi però propone in prospettiva altri lavori molto costosi come quelli di ascensore, porte, finestre ecc. cadendo in contraddizione. Se i soldi sono pochi la gente preferisce spenderli per riscaldarsi non per fare lavori inutili e ripetitivi spesso mal fatti che necessitano poi di un secondo o terzo intervento. Si prospettano sempre lavori fatti di fretta, a basso costo che poi richiedono altra e ulteriore manutenzione. In certi locali condominiali dei lavori sono stati rifatti di nuovo perché erano stati mal realizzati. Bisogna adattarsi alle contraddizioni di un tempo che impone solo pesanti riduzioni. La gente tuttavia da la priorità a ciò che è necessario non ha ciò che è superfluo. Certi lavori sono fuori luogo, inutili e dispersivi. Molte riunioni finiscono con risse e offese, nessuno resta calmo.
Nessuno comprende che in tempo di crisi bisogna unirsi, unire le forze e non disperderle per solo tornaconto personale.
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