Luca Castellitto è un autore eclettico, aperto a tutte le esperienze, conoscitore di popoli e linguaggi dato il suo continuo viaggiare per città e continenti per lavoro e per turismo. Gli scrittori che viaggiano sono più concreti, più vivaci. Ha studiato poi antropologia. Ha scritto molti romanzi il più noto Sogno del bambino stregone. E’ anche sceneggiatore.
Un suo romanzo famoso è Io ti aspetto che ripropone in tutta la sua crudezza il dramma della esplosione del reattore quattro della centrale nucleare di Chernobyl.
In quel disastro morirono contaminate dalle radiazioni molte persone, molti pompieri accorsi per spegnere l’incendio morirono poco dopo di tumore fra incredibili sofferenze e atrocità. Nelle operazioni di bonifica condotte dal governo molte questioni furono sapientemente occultate. Il governo cerò di minimizzare.
Il romanzo è la storia di una ragazzina Natascha l’unica sopravvista della famiglia che viene messa in un orfanotrofio della Bielorussia, Viene prelevata senza una spiegazione. La vita in orfanotrofio è dura, grigia, monotona, si mangia lo stesso cibo, si dicono le stesse frasi, il personale è disattento, scorbutico. Natasha è spaurita, tenta la fuga da quello che lei chiama carcere ma senza riuscirci.
Viene poi adottata, all’inizio riesce a fare solo brevi soggiorni, da Annalisa una donna di Cagliari che la ospita in Sardegna specie per le vacanze estive e di Natale. Annalisa la riempi di regali e attenzioni come pure i nonni. Alla fine la sua permanenza in Italia sarà definitiva. Tuttavia Natascha è inquieta, cade nella depressione, si ammala di anoressia. La scomparsa della sua famiglia di origine ha pesato e lei si porta nel cuore un macigno enorme, un dolore grande.
Con il tempo la ragazza conoscerà meglio il colore della speranza, il calore umano.
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