Negli ultimi tempi molti settori commerciali sono in crisi. L’edilizia ha subito una vera battuta di arresto, molti negozi hanno subito pesanti perdite, molti negozi come mercerie, bomboniere, pasticcerie hanno chiuso definitivamente non solo nei paesi ma anche nei grandi centri urbani. Si assiste a uno spopolamento di grandi proporzioni, l’assenza di alcune attività si fa sentire.
Il problema è da ricercare a monte. I giovani sono sempre di meno, quei pochi che ci sono vivono una vita spartana, essenziale. Di solito vivono in case in affitto insieme ad altri studenti o lavoratori, o se vivono soli o convivono amano gli appartamenti piccoli, minuscoli per non dover poi pulire e riordinare, sistemare. Una casa vasta richiede più attenzione, più manutenzione , più interventi tecnici e nessuno vuole impegnarsi. Una casa grande richiede spese continue che molti non possono poi permettersi. I giovani guadagnano poco o niente, devono farsi aiutare per andare avanti. Il mercato immobiliare si blocca. Nessuno ha il coraggio di comprare un grande appartamento non solo certo per ragioni economiche. I giovani sono pratici, cercano di snellire, di eliminare fronzoli. Alcuni fanno a meno di soprammobili, utensili, pentole. Cercano di ridurre tutto al minimo. Si accontentano di salotti, di mobili usati, di mobili finto noce. Per il loro equilibrio prendono in considerazione solo case piccole e monolocali che arredano in modo semplice. I giovani si disinteressano totalmente di ritratti, cornici, bomboniere, ricordi, centrini. Egoisticamente mirano all’essenziale, la casa in fondo è un dormitorio. Gli arredi sono essenziali, moderni. Si accontentano pure di roba usata, di seconda mano come poltrone consumate, tavoli usati. Anche per gli armadi non hanno riguardo, tanto per loro basta una felpa, una tuta, un paio di jeans.
Alle rimostranze dei genitori che li rimproverano del pessimo arredamento alzano le spalle. Le mormorazioni non li scalfiscono. I genitori, gli zii restano a bocca aperta. Si innervosiscono se sono di continuo ripresi.
Ci sono stati indubbiamente dei cambiamenti evidenti. Forse nei giovani ha influito una certa esperienza. Per troppi anni magari sono vissuti in case museo, bardate, che abbondavano di oggetti inutili., di vere esposizioni di mobili, di cuscini Alla fine si sono nauseati e hanno ripiegato sui monolocali dove l’esistenza è semplice, tranquilla. Il monolocale per molti è sembrato una giusta terapia.
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