Discussione

TELEFONANDO

Spesso quando meno ce lo aspettiamo, mentre magari siamo intenti a farci la doccia, a riposare, a leggere un buon libro, ad ascoltare musica, a vedere un programma televisivo, o un film, ci arriva una telefonata. Ci alziamo riluttanti, magari imprecando per la interruzione inopportuna, Ci chiamano magari sul fisso e non sul cellulare. Il cellulare è più intimo, più confidenziale. La persona vuole tutto sommato mantenere un certo distacco signorile, per sottolineare la propria classe. Spesso si tratta di un parente che sono anni che non ci chiama, non ci fa gli auguri per le feste, per il compleanno. Quando ci incontra fa finta di non vederci, continua la sua occupazione come niente fosse. Ci ignora, non ci invita per le cerimonie, ci guarda dall’alto in basso fiero e altezzoso. Noi non siamo nulla, siamo essere inferiori, spregevoli, di livello più basso. Alcune volte il parente in questione ci manda allusioni maligne, frasi piccanti in qualche occasione rara d di incontro Dopo anni di silenzio assordante con faccia tosta ci chiama neppure sfruttando una data, una occasione, ma all’improvviso senza necessità, senza apparente motivo. Ascoltiamo senza tirarci indietro il messaggio. Lo scopo della telefonata è quello di farci sapere la sua posizione, i suoi avanzamenti, i suoi successi,. Ci parla di vistosi avanzamenti di carriera, di straordinari successi scolastici dei figli, di doppie lauree con il massimo dei voti, di nipoti all’estero, di viaggi prestigiosi, di acquisto di appartamenti, case ecc. il sentimento per noi non appare mutato. Nelle parole insolenti, presuntuose, superbe non c’è pietà solo rivendicazione, prevaricazione, orgogliosa sottolineatura dei propri successi. Si tratta di un sistema barbaro per riagganciarci, audace. Noi ci difendiamo dagli attacchi come possiamo date le circostanze. Il parente non vuole sapere nulla di noi anche se in teoria anche la nostra potrebbe essere nel frattempo andata avanti per il verso giusto. Le sue frasi sono insistenti. Ci colpisce quella forma di cannibalismo, come se volesse superarci, schiacciarci farci sentire poveri e battuti nella gara verso il podio non si sa di quale vetta. Non ci sembra quello lo spirito giusto per ripresentarsi dopo anni. La persona ci parla con ardore dei suoi progressi, quello che diciamo noi non conta, non serve. Lui vuole solo arditamente apparire il migliore. Ci vuole toccare da vicino, colpirci. Ovviamente non ci parla della sua salute, che da altri sappiamo precaria, delle sue sconfitte, delle sue paure. Ci lascia intendere che la sua vita è splendida, perfetta. Ci lascia credere che solo a noi le cose vanno male. Ci disorienta con le sue vanterie. Siamo colpiti da tanta audacia. Sicuramente poi il parente sarà cosi vigliacco da non ritelefonare più per altri cinque o sei anni. Certi comportamenti ci impressionano ma dobbiamo essere abituati. In fondo viviamo in una società edonistica, calcolatrice dove conta solo apparire e sciorinare le proprie vittorie che per altri sono vittorie di Pirro. Non serve rispondere con energia e in malo modo, certa gente si cuoce nel proprio brodo specie quando il destino si ritorce contro,