I matrimoni, le cerimonie con il tempo possono apparire sempre più tediose, noiose, non più fonte assoluta di gioia, piacere, di totale allegria. Gli inviti a nozze possono risultare fastidiosi e mutare il nostro umore. Infatti bisogna scegliere accuratamente il regalo adatto consultandosi con gli altri invitati per evitare doppioni, trovare una toletta adatta alla circostanza, andare dal parrucchiere, farsi le manicure, sistemare l’auto. In alcuni casi a seconda del luogo e della circostanza bisogna prendere un taxi, noleggiare una macchina o addirittura un pulmino a seconda della loctation e del numero dei familiari partecipanti. Bisogna poi avere cura degli accessori che ai nostri giorni non vanno minimamente trascurati. Il trucco deve essere moderno, attuale. Bisogna poi tollerare il traffico, i parenti invadenti, i commenti, i pettegolezzi, i ritardi, i flash dei fotografi, le scarpe troppo strette o per le donne i tacchi troppo alti e gli abiti troppo fasciati. Si scopre meravigliati che le nozze e gli inviti sono uno stress. Si riconosce che un matrimonio è una vera maratona a cui bisogna essere preparati e pazienti. Bisogna essere indulgenti e calmi. Negli ultimi tempi poi le nozze sono sempre più lussuose, sono migliorate di qualità e allora bisogna mettersi in tiro ma per farlo ci vuole tempo e denaro, calma e serenità . Certi trattamenti estetici ci innervosiscono per la loro artificiosità. Ci presentiamo in abiti signorili, con paiette, lacche brillanti, ombretti argentati, accessori vistosi, borse luccicanti, con pacatezza esteriore. Approdiamo al ricevimento come divi del cinema.
Negli ultimi tempi siamo impermalositi dal comportamento della gente. Appena usciamo dal portone elegantissimi i passanti ci guardano con sdegno facendoci indignare. La reazione delle donne anche anziane e la peggiore ci appuntano gli occhi addosso e non li staccano attratti dal nostro look eccentrico. Le ragazze ci guardano con ironia e distacco, la nostra eleganza disturba. Camminiamo per un tratto di strada e ci troviamo sempre sotto i riflettori, persino i turisti si voltano, le donne ci additano, gli uomini si girano di slancio. La nostra spensierata allegria scompare come la giovialità . Ingenui credevamo che nessuno ci notasse illudendoci che tutti avessero qualcosa da sbrigare. Pretendevamo di passare inosservati. Incontriamo amici che si complimentano per il look e gli elogi ci mettono in imbarazzo, ci abbagliano e ci disorientano.
Ci mettiamo in macchina e altri occhi indiscreti degli altri automobilisti ci sbranano. Ci sentiamo osservati, giudicati, sgridati per la nostra eccessiva eleganza, avvolti da un tifone polverizzante specie per i timidi e riservati. La nostra eleganza rarissima negli altri giorni è nell’occhio del ciclone. Nei giorni feriali siamo bersagliati e assaliti perché vestiamo magari in modo casual, siamo quasi scomunicati dalle solite ragazze moderne. Siamo testimoni di persone che ci additato e alludono ai nostri abiti brillanti. Siamo presi all’amo. Sentiamo commenti al nostro passaggio. Cerchiamo di avere una atteggiamento calmo come fossimo statue di marmo. Restiamo saldi, impermeabili ai commenti più sciocchi e provocatori. Andiamo avanti con tenacia orgogliosa senza reagire, senza ostentare, calmi e freddi. Speriamo solo che quella tortura finisca. Del resto abbiamo le scarpe troppo strette, la cravatta troppo rigida. Le nozze non sono fonte di gioia e voluttà. Ci chiediamo poi perché la gente ci guarda in modo ossessivo, in passato non si era oggetto di tanto interesse che ci lascia scioccati. Certi atteggiamenti sfrontati ci destabilizzano, ci incuriosiscono. Restiamo inebetiti, interiormente stanchi e feriti da certi apprezzamenti villani e provocatori.
Alla fine estirpiamo il male alla radice prendiamo l’abitudine di declinare gli inviti. Evitiamo nervosismo e battute sarcastiche e occhiatacce infami e scioccanti.
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