Discussione

INSULTANTE

Negli ultimi tempi non ci si può rilassare neppure sul web, neppure sui social. Persone conosciute all’apparenza innocue si rivelano aggressive come leonesse spaventate. I rapporti sono sempre tesi, indifferenti. Non ci sono rapporti alla pari, ma posizione di forza. In molte chat sia pubbliche che private va di moda l’insulto. Ci sono stati sindaci che hanno dovuto subire la chemioterapia e l’insulto sistematico sui social per l’aspetto dimesso e il pallore cadaverico. Chi ha avuto il cancro deve curarsi e le chemio procurano alcuni effetti collaterali come gonfiore addominale, facciale, ecc. Bisogna essere perfetti, tenere sempre in ordine il proprio aspetto. Se questo non è possibile per vari motivi meglio sparire. Ci sono state persone insultate nella malattia, durante un incidente stradale, durante una operazione chirurgica. Ci sono stati giovani che hanno subito incidenti con la moto e hanno visto dei coetanei ridere a crepapelle come fosse uno spettacolo comico. Oggi si ride per tutto per un filo tirato della giacca, per la smagliatura a una calza che può accadere. L’imprevisto non è ammesso, accettato. Le parole non si addolciscono, si infierisce sulla vittima. Si prendono in giro le persone con voce mielata. Ci sono state donne con la taglia quarantotto insultate da bambini che le hanno definite ciccione. Allora chi indossa la taglia cinquantadue come può essere definita? Se il bambino un giorno cresciuto si ritrovasse una madre ingrassata o una moglie come si comporterebbe? Le abbandonerebbe per eccesso di carne o le maltratterebbe solo per l’aspetto esteriore o peggio ancora le insulterebbe come decisione estrema. Le persone diverse sono insultate, guardate con severità, respinte. Si resta desolati davanti alla abitudine di deridere anziani e donne mature. Il problema di ciechi, zoppi, malati non è solo la malattia ma anche gli insulti che aggiungono grattacapi al problema principale. I medici stessi, anche quelli di famiglia, fanno battute perfide. Chi ha problemi è sempre più teso e incompreso. La scuola si dovrebbe contraddistinguere per insegnare il rispetto, a gestire l’affetto. Anche gli insegnanti moderni guadano il diverso con divertita ironia. Gli handicappati sono oggetto di facezie, di scherzi, di battute mordaci. Infermieri, impiegati, dottori maltrattano spesso senza pensare. Il maltrattamento della clientela dovrebbe essere annoverato come un motivo di licenziamento. Chi si tuffa nei social in cerca di amicizie trova accuse, frasi insultanti, conversazioni e ciarle insulse. Nella malattia gli insulti aumentano, ingigantiscono la tristezza, il vuoto. Si vive come in una prigione. Non ci sono parole che rinfrancano. Gli onesti e i moralisti sono passati di moda. Nessuno si commuove più come un tempo. Si ride placidamente pure degli amici, dei parenti. Nessuno onora le amicizie. Ci si rifugia nella solitudine covando vendetta. Le amicizie sono solo occasionali, non si ricevono più visite dei parenti. I parenti tutti compatti ridono degli errori e non muovono un dito. Provano gaudio per le sconfitte. Le vittorie sono accompagnate da astio e invidia, odio e maldicenza. Se uno fa carriera non riceve generali felicitazioni, applausi corali, ma sguardi torvi e assorti, critiche pesanti. Sono poche le persone semplici alla mano che non lanciano frasi insultanti e distintamente offensive. Per difendersi spesso l’indifferenza non basta. L’unica consolazione è che le persone che hanno deriso malati, anziani prima o poi lo diventeranno pure loro in una catena infinita e riceveranno insulti perché chi la fa la aspetti.