In molti ambienti di lavoro si scopre una ossessione eccessiva per le diete. Bisogna essere magri, ma non magri al punto giusto, ma secchi, rinsecchiti come una pianta sterile. Le persone in carne, non grasse e lardose si badi bene, sono oggetto di insinuazioni di bassa lega, di commenti indelicati, di frasi malvage e altamente offensive, di allusioni subdole. Bisogna per forza dimagrire se si vuole entrare in certi gruppi, in certi contesti. Per molti colleghi le persone in carne non hanno una vita facile. Non hanno una vita sentimentale stabile visto che non hanno capacità seduttive e quindi devono imparare a convivere con la sofferenza e con una disperata solitudine. Si assiste a tutta una serie di frasi dissolute, di considerazioni offensive. Solo chi si mette in regole a appare magro può ristabilire alcuni contatti e lentamente viene reintegrato. Molte persone in carne negli ambienti di lavoro sono state perseguitate, oltraggiate, respinte. Alcuni si sono presi degli esaurimenti nervosi. Il fisico deve essere perfetto non deve mostrare alcun processo di decadimento. Molti colleghi dispensano consigli su come dimagrire in via definitiva con aria di supponenza senza sapere i reali problemi di salute del collega. Non tutti possono fare diete drastiche, chi ha problemi gravi di vista se si vuole salvare non può affrontare diete rigide. Se lo facesse andrebbe incontro a affaticamento visivo, black out della vita, annebbiamenti, arrossamenti, visioni alterate. Nei luoghi di lavoro sono attaccati non solo gli obesi ma anche le persone robuste, in carne che grasse non sono. La maggior parte dei colleghi è perennemente a dieta ed è ovvio che ricorre a pasti ridotti all’osso, si intuisce che si beve solo thè, si mangia solo yogurt rigorosamente bianco e insalata. Si affrontano diete senza la supervisione di un medico specialista. Alcuni fanno diete a intermittenza, parziali che al fisico fanno più male che bene. Similmente ci sono quelli che sperimentano nuove diete prese dal web che sono spesso sospette. I colleghi perennemente a dieta sono apatici, alienati, di pessimo umore, dormienti, stanchi, di scarso sostegno, di sorrisi parchi, pallidi come malati, dallo sguardo perso. Il loro aspetto non è florido. Ad impatto sembrano disorientati. Poi la cruda realtà è diversa. A un certo punto si avvertono i segnali della dieta. Le persone a dieta o reduci da una dieta sentono i morsi della fame farsi stringenti, per compensare, per tamponare e rispondere alle esigenze del corpo per non cadere nel limbo seguono tutte lo stesso iter. Diventa obbligatorio fumare e bere caffè di continuo. Si bevono tazze di caffè fumante, piene e rigorosamente senza zucchero. Nessuno sa che il caffè amaro a digiuno è per lo stomaco corrosivo e micidiale e può provocare bruciori di stomaco e gastriti. Le donne più deboli e vulnerabili bevono decine di caffè al giorno o thè. Lo scopo è quello di dimagrire e nello stesso tempo fornire allo stomaco qualcosa, una specie di diversivo. Il caffè si presta bene e va bevuto senza sosta. Negli uffici le macchinette del caffè automatico sono prese di assalto, ci sono sempre file e alla fine si rompono per il troppo uso. Si ricorre a un binomio micidiale se fatto a stomaco vuoto ossia caffè e sigarette o sigari. La salute viene minata. Molti lavoratori si sono sentiti male in ufficio, hanno avuto malori, crolli di pressione, capogiri, nausee. Spesso sono stati ricoverati con tanto di ambulanza. Il fenomeno si sta espandendo a macchia di olio.
La dieta se fatta dovrebbe essere un percorso graduale, sicuro non a intermittenza o perenne o comunque troppo rigida e improvvisata . Bisognerebbe seguire le cure di medici specializzati. Troppe persone soffrono in silenzio, discrete nei vari casi per futilità. La salute deve essere messa in primo piano e certe diete troppo drastiche lasciano perplessi tutti. Non ci si può imbottire di caffè e sigarette sono per sfuggire a pasti normali di cui il corpo necessita in modo assiduo.
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