Discussione

IMPERTINENTI

Le classi scolastiche dovrebbero essere un luogo di formazione, di maturazione, di collaborazione, di coordinamento . Non sempre il clima che si respira nelle classi è benefico e salutare. Spesso in classe ci si deve confrontare con compagni arroganti, impertinenti, meschini. Le persone deboli, i ragazzini che hanno qualche problema, le ragazzine grassottelle sono presi pesantemente di mira. A loro ci si rivolge con ironia. I prepotenti si affrettano a ricorrere a sberleffi, insulti, sgambetti, dispetti. I ragazzini che hanno degli handicap di vario tipo ricevono ogni giorno la visita degli arroganti e sono oggetto di esclusione, di derisione. A loro ci si rivolge con arroganza. Contro i deboli ci si affretta a realizzare tutta una serie di classici comportamenti: pugni, calci, sgambetti, botte, insulti, sottrazione e rottura di oggetti, sputi, ecc. sarebbe auspicabile un intervento degli insegnanti che invece di solito fanno finta di nulla per quieto vivere, per inerzia, per timore di ritorsioni e minacce pesanti. Anche da parte dei genitori dei vari teppisti di turno Gli impertinenti distruggono in classe lavorini fatti a mano dei colleghi, rompono sedie, scalfiscono banchi, distruggono arredi, disegni, carte geografiche, opere realizzate con la creta. In ogni azione, iniziativa, ricerca di classe c’è sempre chi rema contro e distrugge, cancella, rovina. I deboli vedono i loro asciugamani gettati via, i loro colori buttati nella spazzatura. Certamente manca lo spirito di collaborazione, il rispetto degli altri. Si sono spesso verificate tristi circostanze: ragazzine cattive che hanno scarabocchiato i quaderni degli altri, rovinato i cappottini, distrutto disegni procurando dolore. I soggetti vulnerabili sono stati oggetto di discriminazioni e sono divenuti nervosi e tristi. Nella vita ordinaria poi ci sono stati quelli che hanno preso di prepotenza i quaderni dei più bravi e hanno copiato. Spesso si rubano colori, penne, quadernoni, diari. Molti diari sono fatti a pezzi o vengono nascosti per spingere i proprietari alla ricerca spasmodica. Non si tratta solo di gesti isolati, ma di persecuzioni sistematiche., prolungate La scuola lascia tutto nell’oblio. I gesti perfidi si moltiplicano, i prepotenti istintivamente se colti sul fatto negano l’evidenza. I genitori intervengono, intralciano le eventuali indagini. Molti sono i metodi adottati per indebolire i miseri. Nella scuola manca il confronto, la reciprocità. Gli alunni studiosi sono derisi, i loro progressi sono oggetto di risate sataniche. Chi ha ottimi voti deve subire botte, soprannomi. Chi non ha diari, scarpe firmate è guardato male. Si esige la perfezione in fatto di abbigliamento. I ragazzi presi di mira non sempre parlano, dichiarano le loro disavventure. Molti non sono in grado di difendersi. Si suppone che dovrebbe essere la scuola a metterci riparo. L’argomento è scottante e nessuno si affanna per risolverlo. Nelle classi manca la comprensione. I poveri che si trovano in misere condizioni sono derisi. I valori non sono custoditi. I prepotenti sono vigorosi e resistenti. La scuola va alla deriva. Nelle classi si compiono scempi passati sotto silenzio. Si rubano ombrelli, disegni, cartelle, fogli, soldi, matite, pennarelli. Tutto sta in mano a uno sparuto gruppo di prepotenti che fanno il bello e cattivo tempo. Le famiglia sono a braccia conserte. Solo il destino agisce nell’ombra indisturbato. Infatti nella vita poi saranno proprio i deboli ad avere successo. Ragazzini presi di mira dai coetanei sono divenuti poi importanti, hanno fatto carriera. La carriera si fa di solito con l’umiltà non con la prepotenza.