Ogni anno in estate ma anche in occasione del capodanno molte persone si mettono in viaggio, spesso complice il bel tempo. Molti sono intenzionati a raggiungere mete estere, sono determinati a lasciare il nostro paese e vanno alla ricerca di deplian, recensioni di alberghi, di villaggi turistici di grido. Comprano riviste, si documentano, guardano video esplicativi, leggono guide e mappe delle strade. I video offrono una panoramica del viaggio, descrivono siti, monumenti da visitare a tappeto, danno indicazioni permanenti di tipo turistico, culinario, culturale. Molti comodamente seduti al pc esplorano luoghi famosi che intendono visitare. I video all’inizio illustrano tutto con dovizia di particolari. Si fa presente la bellezza della zona, si parla con calore di locali, piazze, musei. Certamente le immagini sono ben riuscite, evocative, fatte in giorni di sole pieno. Si parla nei video di escursioni fattibili, di musei visitabili, di basiliche accessibili, di passeggiate eleganti, di cibo genuino, di alberghi ospitali, di fontane e cascate spettacolari, di laghi incontaminati, di boschi meravigliosi. Le persone allettate non vedono l’ora di partire, di lasciarsi alle spalle città dannatamente caotiche. Nei video si parla di possibilità di fare sport in loco, di partecipare a gare. Si descrivono sagre, feste, vini, sciroppi per cui certe zone sono famose, piatti tipici, oggetti di artigianato.
Poi la realtà si presenta spesso totalmente diversa e i ricordi sono spesso terribili. Le chiese sono chiuse perennemente, gli ambulanti disturbano, le strade sono dei colabrodo, il caldo è asfissiante e l’aria condizionata non funziona, i mercati hanno chiuso battenti, i musei sono in restauro, i camerieri sono insolenti, il cibo servito è scarso e scadente, le camere di albergo sono piccole e piene di zanzare, internet non funziona, i parcheggi sono inesistenti, i treni fanno ritardo, i bus sono vecchi e rumorosi, i tram vanno lenti e sono super affollati, le vie non si trovano, le mappe sono sbagliate, la gente è scortese. Il viaggio diventa fonte di ansia. Si prova un dispiacere profondo per avere speso dei soldi inutilmente. Si vorrebbe buttare all’aria tutto e tornare a casa. Il personale dei bar si rivela importuno e scorbutico. Il posto non ha più una capacità seduttiva. Ci appare un luogo monotono, piatto. Siamo spesso risoluti ad andare via prima convinti di non riuscire a divertirci. Ci sentiamo colpevoli verso i familiari per avere scelto quella meta di viaggio. Pesiamo si rifarci negli anni a venire. Intanto gli eventi negativi si susseguono a ritmo impressionante. Siamo magari scippati dei bagagli, gli inservienti ci mancano di rispetto e ci feriscono. Prendiamo in considerazione la possibilità di anticipare la partenza, ci sembra saggio fuggire da certi inferni. Siamo stanchi, spaventati, sembra che dobbiamo espiare qualche peccato. I pericoli, le insidie guastano il nostro umore. Le navi si guastano, i traghetti sono in sciopero. Tiriamo a campare e contiamo i giorni che ci separano dalla fine. La vacanza ci appare un vistoso flop ma non lo diciamo a nessuno, fingiamo che tutto è andato bene. Provvediamo a riequilibrare le cose e a pensare a un altro viaggio più rilassante. Non vogliamo fare una fine misera. Cerchiamo di riparare ma poi facciamo gli stessi errori. Seduti comodamente sul divano ci facciamo di nuovo irretire da video che ci mostrano paesaggi mozzafiato e distese infinte, fiordi stupendi e mete appetibili a portata di mano. Riprendiamo le valigie e riprendiamo i giti turistici come antichi bardi e cavalieri in attesa sistematicamente di una nuova sconfitta e fregatura. Spesso i prezzi sono alle stelle e molti cercano di approfittarsi. Tutti ci infliggono torture. In fondo siamo sempre nei panni, volutamente scelti e consapevolmente accettati di turista pollo spennabile, predisposto al compromesso. Spesso le agenzie turistiche sono fantasma e ci derubano della caparra. Il destino non ci protegge mai dalle disavventure. Non traiamo mai vantaggio dalle lezioni imparate sul campo. Seguiamo identici procedimenti e impersoniamo il ruolo dei turisti ignari.
https://www.my101.org/discussione.asp?scrol=1&id_articolo=6226