Il destino spesso è insidioso e ci mette davanti molte situazioni complicate, esasperanti. Ci sono ferite che portiamo sulla pelle che sono palesi come un lutto, la perdita di una casa, un insuccesso lavorativo, un incidente, un furto, una rapina, una sottrazione. Agli assalti del fato cerchiamo di resistere. Inghiottiamo umiliazioni, sopraffazioni, torti, assurde ripicche e gelosie.
Accettiamo situazioni inverosimili, tragiche sventure, azioni disturbanti, folli rimorsi. Ogni giorno siamo sottoposti a prove micidiali, orribili che si stupiscono per la loro crudeltà. Cerchiamo di essere roccia di mantenere la grazia e la educazione. Accettiamo consigli concreti. Ci mostriamo arrendevoli senza essere dei samaritani.
In prima linea, senza negare l’evidenza, ci sono però le ferite nascoste quelle che non si vedono, quelle che non diciamo, che non raccontiamo che infuocano il nostro spirito vessato.
Le ferite nascoste sono inferte e create da persone perverse e superbe che spesso ci sfruttano per turpi scopi.
Le ferite nascoste sono prodotte da un collega che non ci saluta o ci maltratta senza motivo, da uno scippatore, da un dottore che si rivela avido e meschino, da un cugino rivale, da un insegnante che ci mortifica davanti a tutti, da un inquilino che non ci saluta, da una compagna di scuola che ci ruba in casa durante una ricerca, da una commessa altezzosa che ci critica, da un bambino che ci insulta per strada, da un uomo che ci molesta, da un datore di lavoro che ci fa proposte oscene che non confessiamo a nessuno, da un vicino di casa pettegolo e importuno, da parenti scostanti e perfidi, da automobilisti che ci insultano senza una ragione, da un impiegato delle poste che ci maltratta, da un negoziante che ci raggira, da un ristoratore che ci offre cibi scadenti. Le ferite nascoste ci imprigionano, ci fanno sentire impotenti, ci torturano. Le critiche ci snervano.
Quando ci sentiamo afflitti è perché vi è stata una concomitanza di eventi negativi tutti sullo stesso tono, magari un uomo ci ha spintonato, un anziano ha inveito contro di noi, una commessa ci ha deriso. Ci sentiamo nelle grinfie del fato e le ferite nascoste ci dolorano più di quelle palesi. Le ingiustizie sono quelle più difficili da ingoiare, sono quelle più scioccanti. Alcune volte ci pentiamo di essere stati generosi. La nostra anima si dissecca. Restiamo basiti e paralizzati, disgustati, pieni di ribrezzo, increduli sul comportamento di alcuni amici. Alcuni particolari sono raccapriccianti,.
Aldilà della propria indole personale bisogna imparare a digerire gli affronti magari con una tazza di camomilla calda e fumante. Non bisogna amalgamarsi con il dolore ma imparare a combattere in silenzio con intensità tanto le ferite nascoste nessuno le vede. Non si deve ricambiare l’orrore con altrettanto orrore. Le tenebre non devono scalfirci.
https://www.my101.org/discussione.asp?scrol=1&id_articolo=6255