A Vignanello in provincia di Viterbo si trova un imponente e antico castello. Nel 1531 il papa regalò un feudo ricco alla nipote Beatrice Farnese sposa di un nobile. Beatrice lasciò in eredità per testamento il castello alla figlia Ortensia Farnese con la clausola di ampliare il castello e sottoporlo a ristrutturazione e a lavori di edificazione. I lavori furono svolti da Sangallo il giovane. Il papa trasformò la zona in contea ricca di olivi, nocciole ecc.
Ortensia andò in sposa a un membro della famiglia Marescotti di origini bolognesi ed ebbe due figli Alfonso e Beatrice. Secondo la storia Ortensia uccise il marito nel salone del castello di Vignanello con un attizzatoio del camino dopo una lite furibonda. Ortensia era capricciosa, volubile, strana. Nel 1539 sposò in seconde nozze un nobile anche esso morto in circostanze misteriose probabilmente assassinato dalla moglie. Nel 1549 sposò in terze nozze il conte Ranuccio Baglioni che fu ucciso forse sempre per mano della moglie. Ortensia fu al centro della vita mondana della Tuscia, famosa per il suo amore per il lusso sfrenato. La sua vita scandalosa fu oggetto di molte critiche e pettegolezzi. Secondo alcune fonti ed archivi fu sospettata della uccisione dei suoi tre mariti. Ai suoi carico si fecero dei processi. La sua personalità era complessa e oscura. Era chiamata la Lucrezia Borgia della Tuscia. Era astiosa, collerica, superba. Su di lei è stato scritto un libro storico.
Nel XVII secolo al castello si crearono i giardini rinascimentali, giardini all’italiana realizzati da una delle eredi Ottavia Orsini. Oltre alla cappella di san Giacinto Marescotti si trova pure un labirinto secondo l’uso della epoca.
Poi nella discendenza e con i matrimoni il castello è passato nelle mani della famiglia Ruspoli che lo considera residenza privata.
In una parte del castello si svolgono convegni, premiazioni, incontri, seminari, tavole rotonde, e sono stati girati pure dei film.
Ortensia Farnese è morta nel 1582 lasciando come erede universale suo figlio Alfonso. E’ sepolta a Roma in una cappella di famiglia. Il castello rispetta la tradizione di molti castelli dove si avverte la presenza di alcuni fantasmi morti di morte violenta.
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