Spesso ci comportiamo in modo distratto, arrogante, presuntuoso, vigliacco, indifferente, distaccato e pensiamo di farla franca. Infatti nessuno ci riprende, ci biasima, ci punisce. Ci sentiamo completamente al sicuro. Ci comportiamo male anche con le persone che amiamo di più pensando che nessuno tanto ci fa caso. Alla fine sembra che la passiamo liscia. In realtà il destino registra, controlla, trascrive, sottolinea. Mentre noi procediamo nell’ignoto, nelle incognite della vita lui conosce i suoi percorsi, i nostri segreti. Il destino registra tutto in modo regolare e alla fine se può punisce, corregge, semplicemente segnala, spesso ci punisce in modo semplice. Non ci forza la mano, ma ci induce a cambiare rotta. Il destino non usa mezzi termini, non trova scorciatoie, e strade alternative. Di solito ci invita alla riflessione, ci obbliga talvolta a mutare atteggiamento contro la nostra stessa volontà. Nelle amicizie, nei rapporti con le persone ci induce a soffocare i nostri istinti. Il destino ci lascia convivere con le nostre contraddizioni e desideri e poi ci presenta il conto salato, ci restituisce pan per focaccia. Ci allontana dalle idee a cui siamo più affezionati. Bisogna accettare le punizioni che il destino esigente ci infligge. I casi sotto i nostri occhi sono numerosi
Ci sono madri che hanno riso per gli occhiali che indossavano dei bambini delle amiche e poi crescendo anche il loro figlio ha avuto seri problemi di vista, il destino ripaga con la stessa moneta. Ci sono madri che si sono meravigliate delle amiche in sovrappeso e poi invecchiando sono diventate per una legge di natura anche loro obese. Bisogna incassare bene i colpi, le sferzate del destino. Di solito il destino ridimensiona l’inziale euforia, la superbia e la vanità, la incomprensibile tracotanza.
Ci sono state colleghe che si sono vantate di essere sposate e hanno deriso quelle single. Poi con il tempo si sono separate, sono tornate sole mentre magari le single prese in giro si sono sposate felicemente. Il destino è pungente, beffardo, pressante, spinge verso strani epiloghi. Persuade a cambiare atteggiamento in uno strano modo. Si possono raccontare vari episodi tutti dello stesso tenore, perché il destino si vendica, punisce i malvagi. Il destino non arriva mai a un punto morto. Durante il covid c’erano giovani ragazzi che si rallegravano per il fatto che il virus colpiva soprattutto gli anziani, per loro non c’era pericolo, anzi sarebbero morti molti anziani inutili. Ora il nuovo virus che sta imperversando nel Congo colpisce soprattutto giovani e bambini, gli anziani si dovrebbero rallegrare? Chi ha buon senso difficilmente esulta per il male altrui, che da un momento all’altro potrebbe colpire pure lui stesso. Il destino non tergiversa, va diritto al punto, ci induce a riflettere. Ci sono stati generi che sono mancati di rispetto ai suoceri e poi quando loro sono divenuti generi a loro volta sono stati presi di mira allo stesso modo. Il destino con le sue sentenze ci turba, ci scioglie l’anima stanca. Il destino ci spinge al miglioramento, ci offre spunti di riflessione, ci plasma, ci educa.
In fondo ha per noi un affetto profondo, ci vuole redimere, mettere sulla buona strada, invitarci all’amore sano e profondo, alla amicizia eterna. Molti nostri comportamenti hanno lasciato l’amaro in bocca, uno strano senso di perdita. Per redimersi c’è sempre una prima volta.
Il destino ci attende al varco paziente e ci invita a tornare su i nostri passi senza tante complicazioni. Il destino ci ammonisce a non essere crudeli, spesso per la crudeltà degli altri siamo finiti nella disperazione. La nostra anima deve anelare solo all’amore e opporsi al male perverso e disgustoso. Il male va rifiutato ed escluso dalla nostra vita con disprezzo. Bisogna resistere al male senza riserve e non comportarci come quelli che ci fanno del male. Non serve supplicare il destino di aiutarci lui forza sempre i cancelli della nostra anima che deve essere pronta per desiderare la pace e consenziente.
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