Ogni guerra nel mondo non è altro che una scelta del male, una vocazione verso il male, una inclinazione verso la distruzione. Si può anche bruscamente virare verso il male dopo una esistenza vocata al bene. Si può scegliere il male anche per caso, sbadatamente. Il male è sempre in agguato. Ci si meraviglia della esistenza della guerra ma poi il male che è dentro di noi non viene arginato, allontanato e si sceglie sempre la strada del male che sembra più facile, più allettante. Ogni giorno si compiono azioni malefiche. Si fa del male quando si trascurano gli altri, si odiano senza motivo, si perseguitano i deboli, si troncano le parole ai poveri, si rimproverano gli anziani, si uccidono gli animali, si ironizza sui diversi, si invidiano le persone, si fanno commenti negativi sugli altri senza fondamento, si risponde male alle persone. Il male può entrare all’improvviso nelle nostre vite e cambiarle, per renderci aridi e meschini. Ogni giorno si stupra, si umilia, si ruba, si uccide, si evita la pietà e la compartecipazione. Certe azioni turpi ci rattristano specie se compiute da giovani che si reputano liberi e umani, appartenenti a una altra mentalità. Ogni giorno ci troviamo di fronte legami falliti, femminicidi, ricatti. Non ci sono consolazioni per le amarezze, neppure i figli, il lavoro, consolano dalle negatività. Il mondo si arricchisce di episodi di inciviltà snaturato della sua essenza umana. Si gode del male fatto con assurde pretese di riscatto. Il male assoluto incombe amato dagli ipocriti. Chi fa il male non viene ghettizzato, non è malvisto anzi apprezzato come eroe. Non ci sono riconoscimenti morali per i buoni, solo insulti. Ci sono giovani che non vogliono frequentare ragazze serie, preferiscono la compagnia di donne perdute, di ragazze squillo, di pornostar, di spogliarelliste. Non è un problema amare chi si vende. Non è guardato con astio chi fa scempio di se stesso. Si ama il male quasi per convenzione. Il bene è un inconveniente, non un dono del cielo. Si ama il pessimismo, il vandalismo, il nichilismo. Non si inorridisce più davanti a scempi, non si sussulta più davanti al male. Si seguono gli eroi negativi. Si è recalcitranti davanti a persone buone, che si sa in anticipo che non faranno una buona fine. Chi fa l’esperienza del bene sa che ci sono ostacoli, respingimenti, reazioni. I cattivi peccano di presunzione, si sentono migliori. I buoni sono sempre messi alla prova pure dal fato. Si spingono i giovani sulla strada del male dove si ha più successo. Le salde idee del bene non convincono, sono aberranti, fanno rabbrividire. Sono rari i momenti dedicati a fare del bene. I buoni sono sempre con le spalle scoperte, peccano di ingenuità, sono visibilmente fragili, pensosi, flemmatici. I rappresentanti del male sono crudeli, dispotici, rovinosi, ma aperti, allegri, vitali, brillanti, incoscienti al punto giusto. Per i buoni ci sono solo vite sacrificate, magari non fanno carriera e al loro posto la fanno persone spregiudicate senza morale. I buoni sono pungolati da tutti pure dal destino. Gli illuminati sono i perfidi che trascurano il lato umano. Per loro è prioritario il proprio tornaconto personale. Per i giovani resta un nodo capitale deride i buoni, troppo deboli, troppo stupidi. Le persone spietate sono quelle vincenti, quelle che mirano in alto, che scavalcano, che non si accontentano. Il mondo ribadisce l’importanza del male, della sua brutale franchezza astuta. Amare il male significa ripudiare attaccamenti, gli amori considerati sterili. Il male si rivela allettante. Tutti anelano al male che polverizza i sentimenti romantici. Il male entra di diritto nel cuore come una sonda. Il male è osannato, amplificato, difeso. Il bene è solo un intermezzo, è infecondo. Ogni giorno si uccide per futili motivi, si aggredisce per pochi soldi, si ammazza senza scopo e utilità per gioco e per noia. Si da il colpo di grazia a donne, anziani, bambini. Nessuno apprezza più l’amore platonico, le palpitazioni del cuore innamorato, lo svenimento per amore, la sincerità assoluta. Non si amano le persone delicate, solo quelle astute e disinvolte come volpi in agguato. Le condotte impure sono osservate con compiacimento. I parenti apprezzano più un rampollo malvagio che un nipote onesto e semplice. L’amore muore schiacciato, ucciso da una sincope. Chi ama a stento sopravvive. Chi segue il bene si trova nei guai.
Non stupiamoci se a sorreggere il mondo ci sono solo le guerre. Il male è assecondato da tempo e non produce più ribrezzo. Il male infierisce su popolazioni inermi e noi assuefatti al male non guardiamo più stizziti, non ci facciamo più caso. Nessuno tenta di rimediare. L’umanità dolente resta sospesa avvolta in un male senza fine, respinta per sempre. La tragedia della guerra è solo un film che non produce affanni. Voltare pagina non è possibile fra l’odore acre della polvere da sparo e delle bombe. La guerra, condotta senza scrupoli, si biasima solo con le parole, ma il male resta dentro nell’anima come un anello chiuso e mai usato dentro un cofanetto di velluto nero. La debolezza dell’umanità non ha lo stesso fascino della forza bruta a cui si da carta bianca. Il fascino del male è notevole, molti sono gli ammiratori nascosti attratti dalla sua orbita magnetica che non ha nulla di umano. Si adula il male, i buoni sono solo patetici.
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