Ci sono ambienti di lavoro altamente selettivi avvolti in una aura di austerità e decoro. Se si lavora in ambienti legati a certe sfere di tipo politico, sociale, economico, giuridico, sanitario, ecologico bisogna seguire determinate regole e precisi principi e schemi. Ci sono regole non scritte che vanno seguite, consuetudini che vanno rispettate nel dettaglio, direttive che vanno assecondate. Le informazioni non vanno date direttamente, sarebbe troppo facile, ma si devono dedurre dal contesto. Ci sono luoghi di lavoro dove non ci si può vestire in modo normale, semplice. Si deve sempre indossare giacca e cravatta per gli uomini, per le donne completi rigidi senza colori accesi. In certe circostanze si richiede la massima eleganza impeccabile. Se una persona sbadatamente indossa una camicetta fucsia o verde smeraldo viene guardata a vista come un criminale, oggetto di occhiatacce di ogni tipo. Una persona viene bloccata, suggestionata e finisce per evitare anche nel privato certi colori, certi modelli, certe fogge. Ci sono colleghe talmente fissate per il look che passano il tempo a risistemarsi e a scrutare l’abbigliamento degli altri. Nel caso di un abito più dimesso e più sciatto si va incontro a occhiate eloquenti di commiserazione. Certe volte facciamo pena solo perché abbiamo indossato qualcosa di diverso non di alta moda. Al mattino la gente nemmeno saluta ma si affretta a controllare il look e a fare commenti anche sgradevoli. Certi comportamenti ci meravigliano. Donne crudeli sono pronte a ostentare e a deridere le altre. Donne valide professionalmente sono guardate a distanza solo perché magari non si truccano. In certi ambienti ci vuole cura del corpo attenta, cura della persona maniacale, non serve essere abili e onesti. Ci giungono occhiatacce che ci lasciano senza fiato, balbettiamo per l’imbarazzo. Spesso capita che una persona si faccia riprendere, accompagnare, visitare nella paura pranzo da un amico o un familiare che magari veste in modo casual, semplice, senza tanti fronzoli. In questo caso i colleghi hanno premura di scrutare perbene il soggetto intruso e di metterlo al bando. Colleghe con aria spensierata ridono sotto i baffi dell’ospite inadatto all’ambiente. La persona è guardata con meraviglia con gli occhi sgranati come a dire: come fai ad andare in giro con questa persona? Non ti vergogni? Solo perché la persona magari indossa un jeans scolorito e un giubbino demodè. Gli sguardi perfidi, critici si fanno alla lunga insistenti. Anche dopo che magari l’ospite è andato via siamo guadati a vista come lebbrosi. Non dovremo essere disposti ad accettare simili compagnie che deturpano il lindo ambiente di lavoro. Certi fatti sono inquietanti, denotano ottusità, diventano pesanti. Va bene che una persona deve essere elegante ma non si capisce come mai lo debbano essere pure gli amici occasionali che vivono e lavorano in altri posti e ambienti. In teoria ognuno è libero di indossare quello che vuole ma in pratica deve seguire regole ferree che incatenano e imprigionano.
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